E’ in programma domani, giovedì 15 luglio, alle ore 15 a Saint-Vincent l’Assemblea dei soci della casa da gioco che dovrà licenziare il bilancio 2020.
L’appuntamento è atteso, anche per capire se, come sembra, il Governo regionale è pronto a voltare pagina sulla governance. Le voci di corridoio danno in pole position come sostituito dell’attuale amministratore unico Filippo Rolando, l’ex direttore del personale Rodolfo Buat.
“Che senso avrebbe cambiare così la guida di una procedura di concordato fondamentale per salvaguardare l’Azienda Casa da Gioco (nonché l’interesse di creditori e lavoratori)? Quali motivazioni potrebbe avere il rappresentante dell’Azionista Regione per giustificare questa scelta con i risultati sino ad oggi ottenuti?”. A chiederlo è oggi in un post su Facebook il consigliere regionale Stefano Aggravi della Lega Vda.
“Altro aspetto: le risorse necessarie per il cambio di governance (e altro..) sono già previste nei piani presentati? In sintesi: che cosa sta (nuovamente) succedendo a Saint-Vincent?” conclude Aggravi.
Parole che a stretto giro trovano sempre sul web un risposta da parte dell’Assessore alle partecipate Luciano Caveri. “Le scelte imminenti sul vertice del Casinò di Saint-Vincent creano – prima ancora che avvengano – discussione e, poiché sono uno di coloro che se ne sta occupando, ci tengo a scrivere alcune cose” scrive sul suo blog l’Assessore, ricostruendo per sommi capi la storia della casa da gioco valdostana. “Ebbene, proprio questa cronologia in pillole mostra come il Casinò abbia avuto, negli alti e nei bassi, capacità di adattamento per adeguarsi ai diversi momenti vissuti. Questo conforta e credo che nuove stagioni positive, specie se la pandemia non riesploderà, dimostreranno gli spazi di sviluppo possibili. Ma con una certezza fondamentale: chiunque si occupi della Casa da gioco sa che negli anni a venire bisogna chiudere le ferite aperte negli anni scorsi e seguire il cammino preciso del rientro dai debiti e del conseguente rilancio posto con chiarezza nella definizione delle linee del concordato sotto il controllo del Tribunale di Aosta. Il resto sono chiacchiere e speculazioni politiche”.