Complessivamente – i dati si riferiscono alla giornata di ieri, 31 agosto –, sono 86 gli operatori sanitari non vaccinati contro il Covid-19 e che non hanno presentato una giustificazione medica che motivi l’esonero.
Ad oggi, però, c’è una scadenza per mettersi in regola con quanto previsto dal decreto-legge 44 del 1° aprile 2021, convertito in legge il 28 maggio scorso. Mentre nel resto d’Italia, in diverse Regioni, cominciano a fioccare le lettere inviate al personale, in Valle il termine è ora fissato per il prossimo 10 settembre. Il dato è emerso questa mattina, dopo un incontro tra le sigle sindacali e l’Azienda Usl.
“È stata una riunione positiva – spiega Chiara Pasqualotto, Cisl Fp –, e l’Usl ci ha fornito i dati ufficiali fino a ieri. Ora sono in attesa di periodo di prenotazione fino a 10 settembre. Ad oggi sono 251 gli operatori non vaccinati, 86 dei quali non hanno presentato una giustificazione. Ora, l’Azienda resta in attesa delle prenotazioni fino a 10 settembre”.
Azienda che, prosegue Pasqualotto, “controllerà gli ultimi dati il 9 settembre, si riunirà e se ci sono delle criticità, richiamerà le Organizzazioni sindacali. A seguito della valutazione sulla situazione verranno applicate le normative”.
La norma prevede, in caso di inosservanza della legge, ove possibile, la ricollocazione del dipendente ad altra mansione, fino alla sospensione senza retribuzione.
“Ovviamente – aggiunge Pietro Trovero, Fp Cgil – abbiamo chiesto, da sempre solidali con la campagna vaccinali, che si rispetti la legge e si applichi la normativa vigente ricollocando il personale. Qualora venisse sospeso ci è stato detto che l’Azienda ha intenzione di assumere personale a tempo determinato, cosa che non succede da tempo ed è un buon segnale. Perché l’ultima spiaggia sarebbe assumere personale somministrato, ma noi abbiamo sempre puntato a privilegiare l’assunzione a tempo determinato”.
Attualmente, dice Pasqualotto, “l’Azienda sta cercando di ricollocare chi ha presentato il certificato medico, ma è decisa a sospendere chi non vuole farsi vaccinare”.
I Sindacati puntano poi l’attenzione sui carichi di lavoro, anche perché la “fuga” di personale dalla sanità valdostana è un problema reale, e che rischia di ricadere sugli altri dipendenti: “Visto che c’è chi si è vaccinato – aggiunge ancora Pasqualotto –, è necessario stare attenti ad avere carichi di lavoro adeguati. Con 86 persone potenzialmente sospese, e sostituite da personale a tempo determinato, è fondamentale che tutto si faccia nella migliore maniera possibile per non creare criticità ai servizi e ai reparti”.
“La nostra preoccupazione è il fatto che si rischi di chiudere i servizi – conclude Trovero –, ma è anche la preoccupazione dell’Azienda. E per evitarlo si sta lavorando assieme”.