“Non dateci etichette: non siamo oggetti da mettere nei cassettini. Siamo tutti essere umani. Non siamo no vax, negazionisti, pro questo, pro l’altro. Siamo essere umani, abbiamo diritti come tutti e siamo qui per discuterne”.
Si è aperto con questo appello, ieri pomeriggio, l’incontro «Orizzonti oltre il Covid», organizzato dal Comitato valdostano per la tutela dei diritti umani e costituzionali. Circa 250 persone si sono ritrovate ieri alle 16, ad Aosta, per ascoltare i relatori che a turno, sul palco allestito davanti l’Arco di Augusto, hanno trattato tutti gli argomenti più “sentiti” dal Comitato – sanità, economia e società – per oltre 2 ore e mezza di interventi.
Tra di loro, Mattia Bianchi, coordinatore di Ancora Italia Piemonte e professore universitario di Lettere, si è soffermato sul tema forse più caldo, del momento, la scuola, con un lungo affondo sulla DAD e più in generale contro la “virtualizzazione dell’insegnamento”. Dopo di lui, sullo stesso tema, ha parlato Danilo D’angelo, autore de “Un libro di scuola. L’intrusione del mercato nelle scuole italiane”. Sul tema del Green Pass, definito ‘strumento di ricatto’, è intervenuto il giurista Ugo Mattei (in collegamento telefonico), mentre le critiche al governo, prima di Conte e poi di Draghi, ai “poteri forti”, al Papa, sono arrivate a 360 gradi da Mauro Pagan, mentre Mauro Salmin, vice presidente di Confartigianato Valle d’Aosta, ha raccontato l’esperienza personale con la propria azienda e le perdite subite. In collegamento da Bologna anche Fabio Milani, il medico di base che è attualmente sospeso a causa del rifiuto a vaccinarsi. “Dobbiamo tornare ad una lettura reale di come stanno le cose: il Covid non esiste, il Sars-Cov2 non esiste – ha dichiarato al telefono – è una patologia che volutamente non è stata curata e che ha causato quindi tutte le complicazioni che conosciamo. E’ una semplice infezione che presa per tempo può essere curata”. E ancora, sono intervenuti anche alcuni giovani studenti, imprenditori, insegnanti, medici prima dell’appello agli organi d’informazione, duramente contestati durante la pandemia. “Qui non c’è nessun no vax, negazionista, persone violente o che istigano alla violenza. Qui ci sono dei relatori che hanno cercato di informarci su ciò che il sistema non vuole dirci. Non vogliamo leggere sui giornali di domani ‘manifestazione negazionista ad Aosta’.