Centro Brocherel, il Comune cerca di tagliare i tempi con il “project financing”

Dopo un abbandono annoso, la struttura potrebbe riaprire il cantiere e, due anni e mezzo circa, essere pronta. Questo l’obiettivo della delibera di Giunta sul nuovo accordo di programma tra la Regione, Comune e Usl che punta sulla finanza di progetto pubblica/privata.
Centro polifunzionale di Via Brocherel - foto d'archivio
Politica

La questione era stata avanzata agli inizi di febbraio: per riaprire il cantiere del Centro di via Brocherel, ad Aosta, si sarebbe andati verso un poject financing pubblico/privato. A luglio, era stato conferito ad InVa l’incarico di “attirare” gli investitori per il completamento – annoso a dir poco – dell’opera.

Oggi, dopo un abbandono durato quasi un decennio, la struttura potrebbe riaprire il cantiere e, in qualche anno, essere finita e funzionale. Questo, almeno, è l’auspicio (e l’obiettivo) della delibera di Giunta imperniata sul nuovo accordo di programma tra la Regione, Comune e Usl per il completamento e la gestione del centro polivalente sociosanitario e del poliambulatorio/centro diagnostico, arrivata oggi nella II e III Commissione in seduta congiunta.

“È un tema annosissimo – ha spiegato il Sindaco di Aosta Gianni Nuti –, dopo una gestazione fisiologica siamo addivenuti a un primo atto sostanziale che dà mandato affinché sia aperto un project financing a iniziativa pubblica per il completamento di una struttura che cambia in piccola parte anche la sua destinazione d’uso”. In origine, infatti, “si ipotizzava un asilo nido, trasformatosi poi in una scuola dell’infanzia – aggiunge il Primo cittadino –. Oggi non ci sono più queste esigenze, l’intenzione è differente”.

Non solo: “La finanza di progetto permette gli investimenti dei privati su strutture che rimangono pubbliche, di accorciare i tempi e di inserire servizi, gestione e ristrutturazione in una sola operazione facendo progettare chi poi gestisce la struttura. Non una novità per Comune, le strutture per gli anziani sono esternalizzate da tempo”, spiega ancora Nuti.

Sindaco che traccia anche una possibile conclusione della vicenda: “La struttura è in buono stato, in sicurezza da tempo e videosorvegliata ma da completare anche in vista della nuova normativa per i requisiti antisismici. Questo comporta, nonostante l’impiantistica sia a posto, un esborso di denaro importante che nessuno degli attori in campo è disposto a erogare. La stima, a nostro avviso molto generosa, è di non superare i 10 milioni di euro per il suo completamento, risorse che si recuperano a fatica con il project financing, ed i nuovi lavori richiederebbero tempi davvero molti lunghi che rischierebbero di vederci finire la consiliatura ad opera non completata. Sarebbe invece bello per tutta la città se così, in due anni e mezzo circa, si potrà restituire questa struttura alla popolazione”.

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