Ieri sera, il Consiglio regionale si è chiuso con la richiesta di voto segreto su una mozione che chiedeva un impegno per la riduzione dei costi di prodotti igienici sanitari indispensabili per le donne. Il nuovo assetto di maggioranza a 19 non ha retto, andando sotto nel voto in aula.
“Il fatto che, come qualcuno aveva evidentemente calcolato, siano comparsi ben cinque franchi tiratori nella maggioranza, è un gioco di potere squallido – dichiarano in una nota le Consigliere del gruppo Progetto civico progressista, Erika Guichardaz e Chiara Minelli –. Come dichiarato, abbiamo votato a favore e ci dispiace che su un provvedimento di civiltà, firmato peraltro da tutti i Capigruppo di maggioranza, si sia innescato un oscuro gioco finalizzato solo a delineare nuovi scenari attraverso vecchi e squallidi metodi”.
Non solo: “Se proprio non si è capaci di uscire allo scoperto – aggiungono le consigliere Pcp – , sarebbe stato meglio scegliere un’altra strada per far emergere diversità e conflitti. Ancora una volta l’arroganza e la deriva maschilista di questa maggioranza hanno colpito e anche per questo motivo, oltre alla mancanza di volontà di dialogo e confronto che non hanno portato a nessuna verifica programmatica, siamo uscite da essa consapevoli di non poter lavorare in modo proficuo. Non basta certo un ‘tagliando’ per ridare gambe ed energia ad una maggioranza che si è persa per strada, scegliendo di non dare attuazione ad un reale cambiamento dei sistemi di governo”.
Pcp: “Un fatto molto grave”
Padovani (Fp-Pd): “Ignavia di alcuni colleghi di maggioranza”
Anche dai banchi della maggioranza, però, non manca lo sdegno. Andrea Padovani, vicecapogruppo dei Federalisti Progressisti Partito Democratico e primo firmatario del documento, si affida a Facebook: “L’impegnativa era molto semplice: si chiedeva l’avvio di un progetto per la messa a disposizione gratuita di prodotti igienico-sanitari femminili in tutte le scuole e la costruzione di momenti di sensibilizzazione sul tema del ciclo mestruale nelle scuole. Si chiedeva inoltre che la giunta si attivasse per sollecitare i Comuni valdostani a seguire l’esempio del Comune di Aosta nell’applicazione di una scontistica sui prodotti igienico-sanitari femminili in vendita presso le Farmacie comunali e di sostenerli in questo percorso e che Consiglio regionale e Giunta sostenessero in tutte le sedi l’introduzione dell’aliquota IVA agevolata del 4% per i prodotti igienico-sanitari femminili. E invece ho dovuto assistere a una serie di interventi dai banchi occupati dalla Lega, che definire osceni è un ossimoro”.
Ma il problema è interno alla stessa maggioranza: “Quello che non mi aspettavo, invece, era l’ignavia di alcuni colleghi di maggioranza che, silenti per tutto il dibattito, hanno vigliaccamente aspettato il voto segreto chiesto dalla Lega per affondare una proposta di civiltà e, al contempo, lanciare segnali al Governo regionale senza il coraggio delle proprie azioni. Non finisce qui, la battaglia è appena iniziata: la necessità di aprire una stagione di riforme civili anche in Valle d’Aosta non è più rinviabile”.