Pnrr, per consulenze e assunzioni tecniche si ipotizza il passaggio tramite società “in house”

A comunicarlo all'assemblea Celva è stato il presidente Franco Manes. La questione è emersa dalla conferenza Stato-Regioni, ma da Roma si aspettano conferme. Sul piatto, per la Valle, 3,4 milioni. Le procedure saranno gestite da Finaosta e In.Va. E per Aosta potrebbe essere un problema.
L'assemblea del Celva
Economia

3,4 milioni di euro per l’assistenza tecnica per la realizzazione dei vari bandi legati al Pnrr sono in arrivo per la Valle d’Aosta. Con la possibilità, prevista dallo Stato, di “aggirare” la rendicontazione di queste spese in supporto all’esecuzione dei progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza da parte degli Enti locali.

A comunicarlo, durante l’assemblea Celva di questa mattina, il presidente Franco Manes, dopo una riunione con l’assessore agli Affari europei e alle Partecipate Luciano Caveri e le sue strutture. Ma, da Roma, si aspettano ancora conferme. La Regione – a quanto riporta il presidente Celva – sta valutando e sta cercando in ogni maniera di raggiungere l’obiettivo anche se è tutto è ancora da definire nel tavolo tra lo Stato, le regioni stesse ed il Ministero.

“Questo determinerà che lo Stato fornirà questi finanziamenti bypassando le norme attuali – ha spiegato -, semplificando ulteriormente le procedure per le consulenze e per le assunzioni a tempo determinato, sfruttando le società in house delle regioni. Quindi, nel nostro caso, Finaosta e In.Va”.

Provvedimento che, prosegue il presidente dei sindaci, “determina due livelli di consulenze e assistenza tecnica: una fortemente specializzata e professionale, che vedrà un impegno economico notevole, ed un secondo più amministrativo e burocratico per caricare i dati sui portali che dovrebbero essere attivisti al più presto. Aspettiamo con ansia questo portale che nessuno ha visto e ad oggi non è operativo”.

Dove sono gli 83 milioni del Pnrr?

l’incognita, però, non è solo quella del “portale fantasma”, e Manes lo spiega: “Si continua a dire che il Pnrr sia a favore dei comuni. Per i comuni valdostani, ad oggi, ci sono a disposizione ben 83 milioni ma la domanda è ‘dove sono?’. Certo che se si contano quelli stanziati per gli asfalti siamo già 40. Se togliamo i 20 milioni per il bando dei borghi e qualche milione ad Aosta per i progetti di rigenerazione urbana arriviamo ad altri 43. C’è poca cosa, oggettivamente. Sembra che i comuni debbano cambiare la Valle d’Aosta e gli altri le loro regioni ma siamo davanti ad una battaglia senza senso. Ma noi ci saremo, come sempre”.

La notizia del passaggio attraverso Finaosta e In.Va per le consulenze e le assunzioni tecniche per sviluppare i progetti Pnrr, preoccupa il Comune di Aosta, come spiega il Primo cittadino Gianni Nuti, che chiede lumi: “Si sta dicendo che se abbiamo incardinato la struttura di assistenza ai progetti Pnrr sulla nostro società in house providing non rischiamo di non beccare un soldo?”.

L’allusione è da Aps Spa, partecipata del Comune di Aosta cui è stato dato mandato di assistere l’amministrazione proprio su questi campi e proprio per sviluppare i progetti del Pnrr.

“È una domanda alla quale non so rispondere – replica Manes -. A livello attuale questa informazione arriva da un atto della conferenza Stato-Regioni e che verrà poi spiegata la settimana prossima. Per ora le regioni devono solamente dire che sono d’accordo sul fatto che le società in house gestiscano questa parte. Potrebbe comprendere anche quelle dei comuni. Mi informerò, anche perché la questione riguarda Aosta ma anche Courmayeur”, che come partecipata ha invece il Csc.

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