UniVda, iscrizioni per la prima volta scese sotto quota 1000

Si è passati dai 1244 iscritti del 2010-11 ai 927 iscritti del 2021-22. "Questo calo del 25% è spiegato nella misura dell’80% dalla disattivazione di due corsi di laurea, scienze dell'educazione e la magistrale di psicologia" ha spiegato Caveri.
La sede dell'Univda
Politica

La disattivazione di due corsi di laurea, scienze dell’educazione e la magistrale di psicologia, ma anche gli effetti del periodo Pandemia. Sono alcune delle cause che secondo l’Assessore regionale Luciano Caveri hanno portato nell’ultimo decennio ad un progressivo calo delle immatricolazioni nell’Ateneo valdostano.

“Dall’anno accademico 2000-2001, anno di istituzione dell’ateneo, vi è stato un incremento progressivo fino al 2010-2011, particolarmente significativo nei primi anni e più contenuto negli anni successivi; a partire dal 2011-2012, si è registrata una graduale diminuzione, che si è attestata negli ultimi anni poco sopra le 1.000 unità e scendendo per la prima volta sotto tale quota in questo anno accademico”.

In particolare si è passati dai 1244 iscritti del 2010-11 ai 927 iscritti del 2021-22. Una differenza di 317 iscritti.
“Cè da tenere conto che questo calo del 25% è spiegato nella misura dell’80% dalla disattivazione di due corsi di laurea, scienze dell’educazione e la magistrale di psicologia.  – ha spiegato Caveri – Dal 2016-2017 al 2020-2021 il numero di iscritti è stato sostanzialmente stabile (la flessione è del 2%), mentre è da segnalare una particolare riduzione dell’11% avvenuta in un solo anno, dal 2020-2021 al 2021-2022, ma occorre valutare l’entità dell’impatto dovuto dal Covid e dalle modalità emergenziali di erogazione della didattica.”

Il Consiglio dell’Università sta analizzando ora le azioni per consentire l’apertura della quasi conclusa nuova sede dell’università presso la caserma Testafochi di Aosta. “Si è scelta la strada di aprire un dibattito con la società civile sui futuri obiettivi partendo dal presupposto che ci sarà una diminuzione di bambini e quindi ci dovrà essere un impatto più forte dell’attrattività e dell’internazionalizzazione”.

Per Chiara Minelli di Pcp è necessario “riflettere sul calo del 25% delle iscrizioni ed è necessario valutarne i motivi”.  La presenza dell’UniVdA ha aumentato in maniera sensibile il numero dei primi laureati in famiglia (seppure con laurea triennale) nella nostra regione, ma “bisogna fare un salto di qualità migliorando l’offerta. Ci sono due criticità, ha detto: la mancanza di una mission chiara per l’Università e la non certezza dei finanziamenti”.

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