Recuperati sul Cervino i cadaveri di due alpinisti

Sono Arnaud Bosset (29 anni) e Thomas Luis Ricard (45), entrambi residenti in Svizzera, i due scalatori trovati senza vita sotto la Cresta del Leone, a 3.100 metri. Avevano prenotato per sabato il pernottamento alla Capanna Carrel.
Alpinisti morti Cervino
Cronaca

Sono Arnaud Bosset (29enne svizzero) e Thomas Luis Ricard (45enne francese, residente in Svizzera) gli scalatori senza vita recuperati all’alba di oggi, martedì 5 luglio, dal Soccorso Alpino Valdostano sotto la Cresta del Leone (sul Monte Cervino, a 3.100 metri di quota). Le ricerche erano partite dopo che le autorità elvetiche avevano segnalato ieri il mancato rientro dei due. Degli inviti a fornire notizie erano stati diffusi anche su gruppi social di alpinismo del canton Vallese.

I due cadaveri sono stati avvistati dall’elicottero, a seguito delle informazioni acquisite dall’operatore del Sav alla Centrale Unica del Soccorso. Le salme sono state portate alla Camera mortuaria di Valtournenche e le operazioni di identificazione e riconoscimento formale sono in corso a cura del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Breuil-Cervinia.

Per quanto ricostruito sinora dalle “Fiamme Gialle”, i due procedevano legati in conserva. Sono caduti per circa 400 metri, tra la testa e il colle del Leone, fermandosi nel punto in cui è avvenuto l’avvistamento dei corpi. L’incidente non ha avuto testimoni, quindi difficile stabilire se alla sua base vi sia il cedimento di un blocco di roccia al passaggio di uno degli scalatori, o se possano essere stati colpiti da materiale roccioso staccatosi da monte. Entrambi risultavano attrezzati adeguatamente, con scarponi, zaini, ramponi e piccozze.

Altrettanto incerto è il momento in cui i due sono precipitati. Tra gli effetti personali, i finanzieri hanno rinvenuto un biglietto del parcheggio di Tasche (vicino Zermatt), risalente a sabato, giorno in cui è quindi presumibile sia iniziata la loro ascensione. I soccorritori ritengono che la coppia abbia compiuto la traversata al Teodulo e poi che avesse continuato per recarsi a pernottare alla Capanna Carrel (3.830 metri, dove avevano una prenotazione per sabato).

Il rifugio non è però ancora presidiato da una guida, al momento, e non è possibile stabilire se lo abbiano effettivamente raggiunto, né se – al momento della caduta – procedessero in salita o in discesa. Avviati i contatti con la Polizia cantonale del Vallese per completare l’identificazione, i finanzieri sono in attesa di mettersi in contatto con i parenti per riuscire ad ottenere i dettagli mancanti a completare la ricostruzione dell’accaduto.

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