Mathieu Charruaz è un giovane di Aymavilles, classe 1998, che ha fatto del viaggiare la sua vita. Dopo gli anni trascorsi tra i banchi dell’Institut Agricole Régional, decide di prendere un anno sabbatico per girare e conoscere diversi paesi tra cui Spagna, Georgia, Turchia, Giordania, Ucraina, Russia, Indonesia e Tailandia. Una volta rientrato in Italia, si iscrive all’Università di Torino, dove intraprende il percorso in Lingue. Il desiderio di ripartire è però molto forte e così, grazie al programma Erasmus, Mathieu parte per le Isole Azzorre dove frequenta l’Univesidade dos Açores. Non sazio, una volta rientrato, riprende i bagagli con destinazione Armenia, dove lavora per un’Organizzazione Non Governativa occupandosi, in particolare, di un programma di insegnamento della lingua inglese e partecipando alla realizzazione di un video-reportage sulla vita locale. Nel restante tempo libero aiuta gli altri volontari nelle opere edili quali, ad esempio, la costruzione di strade e di impianti idrici. L’anno successivo, da gennaio a giugno 2022, grazie al “progetto mobilità internazionale”, continua i suoi studi in Georgia presso la International Black Sea University. Un’esperienza molto particolare e intensa questa, Mathieu è infatti l’unico ragazzo europeo dell’istituto. Al termine di questo periodo, Mathieu fa rientro a casa per discutere la tesi e, una volta conseguita la laurea, decide di tornare in Turchia, dove era stato l’estate precedente in vacanza, ma questa volta per lavorare e imparare la lingua locale. La destinazione è la Cappadocia, regione della Turchia centrale: qui svolge per tutta l’estate l’attività di accompagnatore equestre.
L’autunno è alle porte e, per Mathieu, è già ora di una nuova esperienza: “ho deciso di iscrivermi a un Master che durerà un anno e mezzo circa in relazioni internazionali in Lituania – racconta – si tratta di un percorso che dà continuità a quello che avevo iniziato in Georgia. Ho scelto questa Università perché è una delle migliori e il vero valore aggiunto è che si trova in uno dei luoghi dove, oggi più che mai, la questione sicurezza è vissuta in prima linea e, quindi, proprio le relazioni internazionali ricoprono un ruolo fondamentale”.
Riguardo al futuro Mathieu non si pone degli obiettivi precisi: “Con il mio percorso di studi e il fatto che padroneggio diverse lingue come l’inglese, il francese, lo spagnolo, il portoghese e il russo, vedo davanti a me molte strade aperte, ma non saprei dire, oggi, quale intraprenderò. Di sicuro so che non sono interessato a percorsi in Ambasciate o organizzazioni governative”. Una cosa però è certa, difficilmente ci sarà un rientro in Italia e, ancor più, in Valle d’Aosta: “Il percorso scolastico mi ha costretto a muovermi parecchio. Sicuramente sono tante le cose che mi mancano di casa: la mia famiglia, i miei amici, il cibo, il caffè e lo sci. Ammetto però di non sentire la necessità di rientrare. La Valle d’Aosta è bellissima e devo dire che, lasciandola, ho imparato ad apprezzarla forse di più di quando ci vivevo”.