Il 70% dell’illuminazione pubblica di Aosta è stato sostituito, ma c’è il “rebus” delle insegne

La sostituzione di oltre 6.000 corpi luminosi sta andando come da programma. Entro fine anno l'intervento sui monumenti e le mura romane. Le nuove lampade in centro, però, si "incrociano" con le insegne, come segnalano dalla Gioielleria Mazzocchi che ha tolto l'orologio "a bandiera" da via Porta Prætoria.
La nuova illuminazione pubblica nel centro di Aosta
Comuni

La sostituzione dei corpi illuminanti – parte del nuovo impianto di illuminazione pubblica di Aosta – entra nel vivo. O, per meglio dire, nel pieno del centro storico.

La sostituzione di oltre 6.000 lampioni – dice l’assessore ai Lavori pubblici Corrado Cometto – “sta andando come da cronoprogramma. Siamo oltre il 70 per cento circa dei corpi sostituiti tra quelli in città e quelli in collina”.

I vecchi lampioncini dell'illuminazione pubblica di Aosta dismessi
I vecchi lampioncini dell’illuminazione pubblica di Aosta dismessi

Da settembre, invece, partirà la seconda parte dell’intervento: “Abbiamo appena avuto un aggiornamento del cronoprogramma per le opere più strutturali come i quadri elettrici, le nuove linee per poi per arrivare al telecontrollo – aggiunge Cometto –. Adesso, in caso di guasto un cittadino deve fare una segnalazione che va poi presa in carico. Essendo suddiviso in piccoli distretti, in futuro il guasto si vedrà invece da remoto da parte del manutentore. Queste opere partiranno a settembre, abbiamo già incontrato le imprese che le realizzeranno”.

Entro fine del 2024, invece, si passerà all’illuminazione dei monumenti: “È già stato ottenuto il parere della Soprintendenza e ordinati i corpi illuminanti per il Palazzo municipale, che verrà illuminato prima del Marché Vert Noël (quest’anno in programma in piazza Chanoux, ndr.), quelli per la cattedrale e per le mura romane”.

Non è tutto oro quel che “illumina”

L'orologio a bandiera della Gioielleria Mazzocchi, in via  Porta Prætoria
L’orologio a bandiera della Gioielleria Mazzocchi, in via Porta Prætoria

Parafrasando il detto, la sostituzione dei lampioncini in centro – installati nei vecchi punti luce, lungo le mura delle case – diventa anche “terra di contesa”. Ma, soprattutto, rischia di vedere sparire alcuni elementi storici della città.

Uno di questi è l’orologio storico della Gioielleria Mazzocchi, in via Porta Prætoria: “Ho tolto l’orologio a bandiera dal negozio, che aveva anche una funzione di servizio pubblico – dice Roberto Mazzocchi, titolare del servizio –. Questo negozio esiste dal 1938, da quando l’ha aperto mio nonno, e l’orologio è stato installato negli anni ‘60”.

Le lampade, che “sbalzano” più delle vecchie dal muro, finiscono per coprire l’orologio: “Bastava il sopralluogo di un tecnico, come viene fatto ogni anno per i banchi di Sant’Orso – aggiunge –. Non penso di essere l’unico ad Aosta ad avere questo problema, dato che ci sono altre insegne e altre coperture. Nel caso, per spostare l’orologio dovrei fare domanda, richiedere un’autorizzazione. E metterlo altrove ha un costo notevole”.

Farmacia
La farmacia centrale, ad Aosta

Problema che si ripropone giusto di fronte: “Dal Comune mi hanno detto di chiamare il dirigente, che mi ha spiegato di contattare la ditta che fa i lavori – chiude Mazzocchi –. Loro, però, mi hanno detto che seguono semplicemente le indicazioni che vengono date. Il problema non è solo mio, però, dato che le nuove lampade coprono anche l’insegna della farmacia (ovvero la farmacia centrale del dottor Detragiache, ndr.). Il mio è un orologio, per quanto sia storico e sia un servizio pubblico. La croce della farmacia, però, deve essere vista”.

Questione della quale non è a conoscenza l’assessore Cometto, che spiega che verificherà quanto segnalato dal commerciante.

Aosta ha presentato il suo nuovo impianto di illuminazione pubblica

17 ottobre 2023

lampione - illuminazione

Ogni cosa è illuminata, verrebbe da dire parafrasando il primo, e notissimo, libro dello scrittore statunitense Jonathan Safran Foer. O almeno lo sarà, partire dal gennaio del 2025 quando, dopo un anno di lavori, Aosta avrà il suo nuovo impianto di illuminazione pubblica.

Un lavoro che parte dalle cifre: un investimento da parte di Engie – società controllata da Telcha – da 4,6 milioni di euro per riqualificare il 90 per cento dell’attuale rete di pubblica illuminazione. Opera che, una volta terminata e a regime, consentirà una diminuzione dell’80 per cento dell’energia attualmente utilizzata e oltre 20 mila tonnellate di CO2 emesse in meno, pari a circa 700 auto evitate in circolazione, all’anno, nella città.

Il progetto prevede, inoltre, la riqualificazione di 70 chilometri di linea elettrica e l’utilizzo di nuove tecnologie per il controllo e la gestione degli impianti così come la sostituzione di oltre 6.000 lampioni. Non solo, perché il nuovo impianto è progettato per valorizzare anche diversi monumenti e palazzi storici della città. Come il Municipio, piazza Arco d’Augusto, la Cattedrale, la Collegiata di Sant’Orso, la cinta muraria romana – nel tratto di via Carducci – e le torri cittadine.

“Il lavoro fatto in questi anni è stato estremamente analitico – ha spiegato il sindaco Gianni Nuti -, e questo ci permetterà di rinnovare veramente l’impianto di illuminazione, di modo che nessun cittadino si senta escluso da questo processo di rinnovamento. Ci sono poi una serie di interventi complementari e aggiuntivi per permettere di vedere città in modo di verso grazie alla luce, soprattutto per quanto riguarda il nostro patrimonio storico-artistico”.

“È stato un lavoro di squadra – ha aggiunto -, un rapporto virtuoso tra pubblico e privato che dovrebbe diventare esemplare anche per altri enti e altre organizzazione, dove assieme ad un obiettivo di bene comune possono coesistere il profitto e la responsabilità sociale”.

Alla soddisfazione del primo cittadino si aggiunge quella dell’assessore ai Lavori pubblici Corrado Cometto, che si concentra sui tempi: “Oggi è un giorno importante per l’efficienza del nostro impianto – ha spiegato -. Dopo la firma del contratto, imminente, servirà un mese per redigere il progetto esecutivo e 15 giorni per la sua approvazione. Dai primi giorni del prossimo anno vedremo l’inizio dei lavori”.

“Secondo me abbiamo fatto un buon servizio alla città – ha detto ancora Cometto -. L’impianto ha proprio gravi carenze strutturali. Ci saranno lavori anche importanti e anche qualche scavo, su cui mi permetto di sollecitare Telcha. Aosta non ha bisogno di altri scavi e chiedo che vengano fatti con l’attenzione che loro sapranno apporre”.

Gli interventi

La presentazione del progetto della nuova illuminazione pubblica di Aosta. Da sx: Massaria, Nuti, Cometto e Framarin
La presentazione del progetto della nuova illuminazione pubblica di Aosta. Da sx: Massaria, Nuti, Cometto e Framarin

Nel dettaglio dell’intervento entra invece maggiormente Marco Massaria, responsabile per l’area nord di Engie Italia: “Oltre alla sostituzione di tutti i corpi illuminanti con tecnologia Led, degli impianti semaforici, dei sostegni per la sicurezza pubblica ed i pali ammalorati, ma anche il rifacimento di circa 70 km di linee elettriche, con gli scavi che potranno essere utilizzati anche per cambiare altri sottoservizi e con implementazioni di cavi e tubazioni”.

A questo si aggiungono “la sostituzione di 140 quadri e l’adeguamento di altri 20. I corpi illuminanti attuali sono 6.540. Saranno tutti sostituiti. Abbiamo realizzato un progetto che tolga le inefficienze presenti e valorizzi anche patrimonio artistico e architettonico con le lampade Led, l’implementazione di nuovi punti luce e la sostituzione di 12 impianti semaforici, i pali e 527 sostegni ed il telecontrollo dell’impianto”.

Non solo: “Installeremo cinque sensori che si adattano all’illuminazione stradale e che valutando il flusso luminoso del traffico ridurranno l’intensità quando non c’è passaggio di automobili riducendo pressoché a zero gli sprechi. A questo aggiungeremo attraversamenti pedonali intelligenti e installeremo nuove videocamere di sorveglianza su tre aree principali: l’Arco di Augusto, il Tribunale e la stazione ferroviaria”.

Ma non è tutto: il progetto prevede anche due impianti smart parking che possono segnalare gli stalli liberi alla cittadinanza, sistemi SOS, l’installazione di pannelli informativi con le comunicazioni dell’Amministrazione, un sistema che fornisce autonomia per tre ore in caso di blackout nella zona stazione ferroviaria, tre sistemi PopWiFi per la connettersi a internet. Poi le luminarie natalizie, con 202 lampade Led sparse nel centro cittadino.

Anche la manutenzione, con il nuovo impianto, passerà dalle mani municipali a quelle di Engie, che costruirà ora e gestirà la rete per i prossimi vent’anni. “Il Comune vigilerà sempre – ha concluso il dirigente Marco Framarin -. È tutto interesse nostro dare una servizio efficiente. Il miglioramento sarà tangibile e a 360 gradi. È un intervento che si pone l’ambizione di mostrare un nuovo volto, probabilmente quello vero, della città di Aosta”.

Approvato il progetto definitivo per la nuova illuminazione pubblica di Aosta

27 settembre 2023

Ad inizio 2025 Aosta avrà un impianto di illuminazione pubblica nuovo di zecca. Ad annunciarlo, in Consiglio comunale, il sindaco Gianni Nuti durante le sue comunicazioni ad inizio lavori.

“Stamattina, in Giunta, abbiamo approvato il progetto definitivo per l’impianto di illuminazione pubblica che sarà a cura di Telcha – ha detto il Primo cittadino –. Possiamo dire che il contratto sarà firmato nella prima decade di ottobre”. L’approvazione del progetto definitivo era arrivata invece nel maggio 2021.

“È un progetto virtuoso sotto molti punti di vista – ha aggiunto Nuti –, oggetto di un lavoro molto meticoloso per il recupero di una rete molto frastagliata, irregolare, con segmenti giustapposti invece che armonizzati. Sarà un lavoro importante che da gennaio sarà espletato in 12/14 mesi. Insomma, nei primi mesi del 2025 Aosta avrà un impianto di illuminazione completamente rinnovato”.

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