Il corteo dell’Aosta Pride ha invaso nuovamente Aosta con i suoi colori, musica, ma soprattutto con i corpi di tutti i valdostani – e non – parte della comunità LGBTQI+. Non solo persone queer che hanno potuto vedere la loro città, per la seconda volta, colorata dalle bandiere arcobaleno, ma anche alleati, famiglie, curiosi e ragazze e ragazzi. Ma il Pride non è solo festa, “il pride è cambiamento, è resistenza, è marea, è rivolta”, dichiara Alice Sartore, vicepresidente di Arcigay Valle d’Aosta – Queer VdA. Perché a questo punto, si può solo guardare avanti.
Le tre settimane di Pride Weeks, una lunga rassegna di eventi culturali a precedere l’Aosta Pride, hanno registrato 1.500 presenze con diversi sold out, in particolare gli spettacoli serali “Fiesta” e “Non erano battute” al teatro Giacosa. La parata ha raccolto attorno alle 2.500 presenze all’interno del corteo, senza contare tutti i curiosi, chi ha deciso di aspettare a bordo strada e chi ha aspettato in piazza Chanoux l’arrivo dei carri.
“Al di là dei numeri, che ci interessano fino ad un certo punto perché quest’anno c’erano davvero tante incertezze tra cui il freddo e il meteo incerto, siamo molti soddisfatti dell’esito di questa manifestazione. Tutto, dalle Pride Weeks al Pride, ha raggiunto il risultato sperato: siamo riusciti a portare i valdostani a teatro e ai nostri eventi culturali, siamo scesi per strada tutti insieme abbiamo fatto vedere a tutti che la comunità queer esiste anche in Valle d’Aosta. Siamo qui, siamo tanti, siamo rumore, siamo qui e ci resteremo” dichiara Giulio Gasperini, presidente di Arcigay Valle d’Aosta – Queer VdA.
Due ore di parata, un carro e mezzo, le associazioni, la musica e i balli di Latte Fresco, i discorsi in piazza, le associazioni sostenitrici dell’evento, le istituzioni nella forma degli Assessori del comune di Aosta Clotilde Forcellati e Loris Sartore, il discorso del sindaco Gianni Nuti ad accogliere la parata nel salotto buono della città. Tutto questo è Aosta Pride, e non è ancora finita: questa sera al Fashion si potrà ballare con i performer di Latte Fresco e la Drag Queen Cristina Prenestina per una festa vera e propria. L’appuntamento per la prossima sfilata è, ancora una volta, fra due anni, nel 2026.
Mattia Surroz, Elisa Zanotto e Cristina Prenestina sono Madrinə dell’Aosta pride 2024
2 ottobre 2024
Due artisti valdostani e una Drag Queen: ad inaugurare la parata dell’Aosta Pride 2024, che prenderà il via da piazza della repubblica sabato 12 ottobre 2024 dopo le 14.30, ci saranno ben tre madrinə. Elisa Zanotto, attrice televisiva e cinematografica valdostana e nipote di André Zanotto, Mattia Surroz fumettista valdostano, autore per Disney e Topolino e autore dell’illustrazione sulla locandina di questo Aosta Pride. Infine la Drag Queen Cristina Prenestina già più volte ospite e amicə dell’Aosta Pride.
“Aosta Pride è una manifestazione plurale, di comunità. Uno spazio condiviso e aperto per tutte, tutti e tuttə, con l’obiettivo di unire la cittadinanza valdostana. Per questo siamo orgogliosə di presentare lə tre madrinə di questa edizione, che rappresentano e incarnano questi valori” scrive il comitato di Arcigay Valle d’Aosta – Queer VdA.
Chi sono le Madrinə dell’Aosta Pride
Mattia Surroz è un fumettista valdostano, classe 1982, insegnante di fumetto alla Scuola Internazionale di Comics di Torino. Dal 2015 è autore Disney per Topolino. Ha pubblicato varie Graphic Novel, tra cui “Riflesso perfetto” (2023), per Sergio Bonelli Editore, nel quale racconta una storia d’amore “proibita” tra due uomini, soffocata dalla paura di vivere e dallo sguardo di un mondo ostile e di come i sentimenti siano dei ponti tra le persone che necessitano di continua manutenzione. Il romanzo gli è valso una menzione speciale per il premio Romics 2024, il premio Coco 2024 come miglior autore unico ed è tra i titoli finalisti di Lucca Comics 2024.
Elisa Zanotto nasce ad Aosta col pedigree: è infatti nipote di André Zanotto. Ha conseguito un dottorato in Storia di genere ed è attrice televisiva e cinematografica. L’avete vista nel film “Le otto montagne”, tratto dal romanzo di Paolo Cognetti, vincitore del premio della giuria al Festival di Cannes e di quattro David di Donatello, tra cui quello per il miglior film.
La nonna di Elisa, André Zanotto, nasce nel 1933 a Losanna, assegnata maschio alla nascita. Durante l’infanzia migra in Valle d’Aosta con la sua famiglia. Intellettuale brillante, lavora come giornalista e i suoi libri rappresentano un contributo fondamentale alla storiografia della Valle d’Aosta. Nel 1985, con un articolo dirompete sul settimanale “Il Monitore valdostano” dal titolo “Minoranze di popoli e di singole persone”, fa coming out come donna trans*.
Cristina Prenestina è una drag queen e attivista LGBTQIA+, volto e cuore della serata romana Latte Fresco. Ha introdotto in Italia “Drag Queen Story Hour”, progetto nato a San Francisco che vuole educare i bambini alla diversità e l’inclusione tramite le favole narrate da una Drag Queen. Nel 2023 pubblica “Nino il T-Rex” (Settenove edizioni), il suo primo albo illustrato per l’infanzia. Amica di Aosta Pride sin dalla prima edizione, torna quest’anno come madrina, portando con sé la sua insostituibile squadra di performer.
L’Aosta Pride 2024 torna con due Pride Weeks e la parata anche nel Quartiere Cogne
3 settembre 2024
È tornato l’Aosta Pride, quest’anno con due pride weeks, un programma ricchissimo di appuntamenti tra teatro, arte, cinema e incontri per tutti, tutte e tuttu. A conclusione di queste due settimane di eventi, la parata che quest’anno si rivolge verso il quartiere Cogne e che si terrà sabato 12 ottobre con ritrovo in Piazza della Repubblica alle 14.30 e arrivo in Piazza Chanoux. Tra gli ospiti, i già annunciati Immanuel Casto e Fabio Canino, ma anche l’autore e attivista Luca Trapanese, l’antropologa Cristina Cassese, la storica dell’Università di Padova Laura Schettini e molti altri.
“Ogni volta che facciamo questa conferenza stampa speriamo che non ci sia bisogno di spiegare perché serve ancora il Pride, eppure, purtroppo le cronache internazionali ci raccontano una situazione in cui la violenza omobitransfobica è sempre peggio. Basti pensare che in Bulgaria, un paese che fa parte dell’Unione Europea, ad agosto è stata approvata una legge che vieta anche solo di parlare della comunità queer nelle scuole e non solo. Ogni speriamo che la situazione migliori, ma aihmé non è così e quindi noi ci ostiniamo ad organizzare questa manifestazione perché serve sempre di più” così, Giulio Gasperini, il presidente di Arcigay Valle d’Aosta – Queer VdA inaugura la conferenza stampa di presentazione di questo Aosta Pride 2024.
Oltre al patrocinio del Comune di Aosta, che torna ad investire sugli eventi con un budget di 10 mila euro, la manifestazione può vantare decine di partner, sponsor, e sostenitori. Tra i partner istituzionali anche la consigliera di parità della Regione Valle d’Aosta, il CELVA, l’università della Valle d’Aosta, Film Commission VdA e il SAI – Sistema di Accoglienza Integrazione. Insomma l’Aosta Pride è sempre più profondamente radicato nel territorio attraverso collaborazioni di varia natura, dal sostegno tecnico al patrocinio, fino alla collaborazione con le attività cittadine e non.
“Io credo che non potersi esprimere per quello che si è, sia una vera ingiustizia umana. Una comunità deve promuovere e celebrare la libertà di espressione, affinché la piena concordanza tra i propri sentimenti e ciò che si vive intorno sia raggiunta” commenta il sindaco di Aosta, Gianni Nuti, seguito dall’ l’Assessora alle Pari Opportunità del Comune di Aosta, Clotilde Forcellati che aggiunge: “Il primo anno era un po’ una scommessa, ci siamo chiesti come avrebbe colto e accolto questa manifestazione la comunità valdostana? Ecco io devo dire che ogni anno trovo che il territorio reagisca con più consapevolezza, gioia e partecipazione”.
Il manifesto
Il tema del manifesto, e di questo Aosta Pride 2024, sono i corpi. L’illustrazione è stata realizzata dal fumettista valdostano Mattia Surroz, che collabora anche con Topolino, e rappresenta un intreccio di corpi colorati, tutti diversi per forma, ricerca ed espressione di sé. “Abbiamo scelto questo tema perché i corpi portano con sé privilegi e discriminazioni e chi ha questo privilegio, ha la responsabilità di dare voce a chi non lo ha. Il Pride e gli eventi significano occupare gli spazi pubblici con il nostro corpo e, attraverso il corpo, esprimersi ed essere sé stessi. Noi rivendichiamo i nostri diritti, ma mai senza prenderci la responsabilità dei nostri doveri in quanto cittadini” conclude Gasperini.
La parata
La parata sarà sabato 12 ottobre con ritrovo alle 14.30 in piazza della Repubblica. Il percorso sarà lungo circa 2 km e attraverserà il Quartiere Cogne per poi risalire verso il centro in via Festaz ed arrivare in Piazza Chanoux. Ad animare il carro degli organizzatori i ballerini e performer di “Latte Fresco” una delle compagnie di performer queer più famosa della Capitale, ma anche la Drag Queen Cristina Prenestina, più volte ospite di Queer VdA. La sfilata avrà anche una madrina che verrà annunciata nelle prossime settimane tramite i social degli organizzatori.
Il programma delle Pride Weeks
Martedì 24 settembre – Golden Rainbow
Mostra fotografica di Salvatore Gagliano sul tema rifugiati LGBTQ+
Mercoledì 25 settembre – Basterà il mio nome
Staffetta di lettura dei nomi delle vittime delle frontiere europee
Venerdì 27 settembre – Fiesta
Fabio Canino presenta il suo spettacolo “Fiesta”, un tributo a Raffaella Carrà – ancora il 50% dei posti disponibili
Weekend 28 – 29 settembre
l’associazione parteciperà all’Edileco RUN24 e sarà presente in Piazza Chanoux con il suo banchetto
Lunedì 30 settembre – presentazione del libro
Luca Trapanese presenta il suo romanzo “Non chiedetemi chi sono”
Mercoledì 2 ottobre – Diritti al lavoro
Conversazione sui diritti nel mondo del lavoro per le persone Queer. Con Vitto Pascale e Sandro Gallittu
Giovedì 3 ottobre – Cinequeer
Torna la serata dei cortometraggi queer
Venerdì 4 ottobre – presentazione del libro
L’antropologa Cristina Cassese presenta il suo libro “Il bello che piace”
Sabato 5 ottobre – due laboratori con Cristina Cassanese
“Che genere di fiabe?” un laboratorio ludico-espressivo per i bambini dai 6 ai 10 anni sui ruoli dei personaggi delle fiabe.
“ReGenerators” un laboratorio creativo per rielaborare il concetto di identità di genere per i ragazzi dagli 11 ai 14 anni.
Domenica 6 ottobre – I corpi che abitiamo
Un laboratorio fotografico sulla grassofobia con Valentina Quattrocchi e Sabrina Russo, attiviste del Collettivo Grass*
Lunedì 7 ottobre – Le ideologie gender della storia
La professoressa e storica presso l’Università di Padova Laura Schettini dialoga con Viviana Rosi
Mercoledì 9 ottobre – Pimp my pride
Un laboratorio creativo molto libero per preparare cartelloni e decorazioni per la parata
Giovedì 10 ottobre – serata cinema
Proiezione del film di Paul B. Preciado “Orlando, ma biographie politique”
Venerdì 11 ottobre – Non erano battute
Immanuel Casto riempie il Giacosa con la prima data del suo tour autunnale, l’evento è già (quasi) sold out con 400 posti già prenotati.
Il 12 ottobre torna la parata dell’Aosta Pride
Dopo il successo del 2022, l’Aosta Pride sta per tornare. La data dell’edizione 2024 della parata è stata annunciata oggi dal Comitato: si svolgerà il 12 ottobre.
Come accaduto nei due anni passati, il Comitato proporrà ai valdostani un programma di eventi culturali e di intrattenimento, che, a partire dalla fine di settembre, animeranno la città, per accompagnarla alla grande parata conclusiva.
Appuntamento diventato biennale, l’Aosta Pride nella sua prima edizione aveva visto la partecipazione di oltre tremila persone, mentre l’anno scorso la pride week si era chiusa con il tutto esaurito e oltre mille presenze.
12 risposte
La marcia dei sonnambuli.
Una moltitudine di persone costituita per il 95% da eterosessuali, che in massa manifesta per gli omosessuali, ma che per i palestinesi e i libanesi… non manifesta.
Io credo che in una società democratica l’inclusività delle minoranze che rispettano la legge sia giusta e doverosa. Tuttavia il fine di raggiungerla di queste parate non mi sembra personalmente il più utile per la stessa causa di chi le propugna. L’essere umano deve essere rispettato su questo non possono esserci dubbi, ma l’attuale sovraesposizione di questo fenomeno genera più antipatie che simpatie.
Io credo che eccessivi esibizionismi e proposte francamente irragionevoli come autocertificarsi un giorno di essere di un sesso e l’altro quello opposto non giovino alla causa. Non si può tacciare di omofobia chi dubita su certe iniziative. E’ partire con un piede sbagliato. Un attimo di riflessione all’interno della comunità arcobaleno sarebbe opportuno. Io spero che succeda per realizzare, con l’equilibrio necessario nella nostra società, tranne che per gli irriducibili, l’auspicata inclusività.
Se andare avanti a tuo avviso è questo …beh ad avere un problema chicca cara sei tu
Viabilità di Aosta bloccata…polizia come non ci fosse un domani.. per un furgone e 4 drag queen …mah
tristess…come essere patetici, massa non pensante
La Valle d’Aosta non si salva con queste carnevalate pietose
Un po’ non mi stupiscono questi commenti, sono in linea con il Paese. Ma se vogliamo salvare la Valle D’Aosta dalla marginalità territoriale/culturale è un bene per tutti e tutte che venvano organizzate queste manifestazioni. Il pride non è solo parata è un momento importante per affermare che tutti e tutte hanno diritto di amare con buona pace degli omofobi, anche a quelli nati e cresciuti nella petite patrie.
L’ inclusivita’ non necessita di show, mentre lo show necessita al sistema.
Ma Carnevale non è in primavera?
Mah..
Ecco per che cosa verrà ricordata questa amministrazione comunale. Una pista ciclabile disastrosa e la parata del Gay pride. Me ne compiaccio.
Siamo nel 2024, svegliati! Il mondo è andato avanti nel frattempo…