Infiltrazioni d’acqua nella nuova sede dell’Università della Valle d’Aosta

A rivelare il problema è stato in Consiglio regionale l'Assessore regionale al sistema educativo, Jean-Pierre Guichardaz rispondendo ad una interpellanza del gruppo Lega Vallée d'Aoste.
Nuova Università della Valle d'Aosta
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Non è stato ancora varato, il “transatlantico” della nuova sede dell’Università della Valle d’Aosta, che fa già acqua. A rivelare alcune infiltrazioni d’acqua verificatesi è stato in Consiglio regionale l’Assessore regionale al sistema educativo, Jean-Pierre Guichardaz rispondendo ad una interpellanza del gruppo Lega Vallée d’Aoste.

“Il 7 marzo scorso – ha spiegato l’Assessore – l’UniVdA ha prontamente segnalato a Siv alcune infiltrazioni d’acqua. In particolare, si tratta di infiltrazioni d’acqua al piano -1, lato est dell’edificio, che non si erano mai verificate prima: a seguito di un sopralluogo dei tecnici Siv con l’impresa realizzatrice, è stato evidenziato che si tratta di perdite provenienti da alcune tubazioni, non dipendenti dalle condizioni metereologiche, e che l’impresa interverrà prontamente per la risoluzione di tali problematiche. Vi è poi il trafilamento saltuario di un paio di cavidotti, su circa 9 presenti, che interessa un cavedio esterno al perimetro della cabina elettrica situata al piano -1 dell’edificio, per la cui risoluzione è stato deciso di interpellare Deval per definire la soluzione più efficace per eliminarlo. È stato altresì rilevato un accumulo d’acqua sul cono di luce nord, la cui eliminazione è da trattare nella fase di esercizio dell’immobile. Infine, sono state riscontrate delle infiltrazioni lungo la tromba dell’ascensore n. 1: saranno verificate le griglie di aerazione dalle quali potrebbe potenzialmente prodursi l’infiltrazione dell’acqua piovana.”

Parole che hanno lasciato stupito il consigliere della Lega VdA Lavy: “Il quadro rappresentato è preoccupante: se, effettivamente, ci sono delle infiltrazioni nella struttura, c’è un problema non di poco conto. Abbiamo già subìto un calvario per la costruzione della nuova sede, dovremo subirne altri per la sua manutenzione? Se l’intento era quello di rendere questa struttura simile ad un ghiacciaio, credo che, con queste infiltrazioni d’acqua, sia stato pienamente raggiunto. Ma il ghiacciaio a cui sembra assomigliare è quello del Planpincieux, che sta cadendo.”

Sul cronoprogramma dei lavori, che dovrebbe portare a settembre all’inaugurazione della nuova sede, l’Assessore ha aggiunto: “il 13 dicembre scorso la Regione ha assegnato in comodato d’uso gratuito il nuovo Polo universitario all’Università della Valle d’Aosta. Il 29 gennaio 2024, è stato firmato il contratto con il raggruppamento di imprese Adicom srl – Iset srl (che si è aggiudicata la fornitura “chiavi in mano” delle dotazioni tecnologico/informatiche necessarie all’entrata in funzione) e sono stati avviati i lavori di fornitura e posa in opera. Il cronoprogamma prevede la piena operatività delle dotazioni entro il mese di luglio 2024 al fine di rendere fruibili gli spazi per l’avvio del nuovo anno accademico. Attualmente non si rilevano particolari criticità o ritardi nell’esecuzione, ad eccezione del potenziale ritardo ai piani -1 e -2 nell’ipotesi di mancata tempestiva risoluzione dei problemi di infiltrazione di acqua.”

Riguardo ai collaudi, l’Assessore ha ricordato che “nella struttura vi sono quattro ascensori e un montacarichi: la stazione appaltante ha assolto i punti relativi all’installazione, al collaudo interno e alla certificazione Ue dell’installatore, mentre per quanto riguarda la dichiarazione Ue unita al contratto di manutenzione, il gestore ha già provveduto ad ottenere l’immatricolazione di 3 dei 4 ascensori presenti, che quindi sono già in esercizio. In merito all’ascensore esterno si è in attesa della messa in esercizio, conseguente alla pratica di immatricolazione, in quanto su tale impianto è necessario provvedere alla posa di una pensilina a copertura dello stesso.”

 

2 risposte

  1. Se iniziano i problemi adesso, forse forse l’idea di tenere i due efidici originali della Testafochi ristrutturandoli e ammodernandoli non era tanto cattiva. C’era il problema del parcheggio sotterraneo sotto l’università, ma con i soldi ripsarmiati ne potevano fare uno sotterraneo pluripiano da 200o posti dove c’è adesso il nuovo parcheggio da 500 posti dietro la base. Spreco di soldi e tempo assurdi.

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