Animazione e più minuti per ogni utente. Aosta ha presentato il suo nuovo servizio per gli anziani

Ad aggiudicarselo il Consorzio Zenit Sociale e a gestirlo sarà la cooperativa Leone Rosso. Le cifre parlano di circa 3,1 milioni di euro l’anno, per una durata di due anni più due. Tra le novità anche il doppio operatore notturno e la supervisione psicologica per i lavoratori.
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Animazione, più minuti per ogni utente e una serie di servizi aggiuntivi che si legano al territorio e ad altre attività messe in piedi dall’Amministrazione. È stato presentato oggi – mercoledì 3 aprile – il nuovo appalto per la gestione dei servizi residenziali e semi-residenziali del Comune di Aosta, partito lo scorso 15 febbraio.

Ad aggiudicarselo è stato il Consorzio Zenit Sociale di Parma, e a gestirlo sarà la cooperativa sociale Leone Rosso, associata al consorzio stesso. Le cifre parlano di circa 3,1 milioni di euro l’anno, per una durata di due anni più due aggiuntivi, opzionali. E non scontati, come dimostra il precedente.

“A distanza di un mese e mezzo dall’affidamento condividiamo questa nuova gestione e facciamo il punto – ha detto in conferenza stampa l’assessora alle Politiche sociali Clotilde Forcellati –. Abbiamo ereditato il precedente appalto e quando è stato momento di decidere sul ‘+ 2’ abbiamo fatto una lunga riunione con gli Uffici e ci siamo detti che ci sarebbe piaciuto rifare l’appalto inserendo delle nuove linee guide e chiedendo garanzie di miglioramenti”.

Miglioramenti che sono stati scritti nero su bianco in gara: “A fronte di un incremento economico abbiamo chiesto alcuni elementi tra cui progetti di animazione – ha aggiunto Forcellati –, la richiesta di una supervisione da parte di un’équipe, perché sappiamo quanto sia usurante il lavoro delle Oss, quella di un coordinamento presente in tutte e tre le strutture comunali (il Centro polivalente di via Saint-Martin-de-Corléans, la Casa famiglia di viale Europa e l’ex Hotel Bellevue, cui si aggiunge il Centro diurno, ndr.) e l’aumento del minutaggio di assistenza per gli ospiti”.

Tempo che, nello specifico, è passato così dai 128 minuti precedenti agli attuali 197 più ulteriori otto presentati dal Consorzio come offerta migliorativa. Ovvero, dice ancora l’assessora, “una maggiore presenza di operatori e una maggiore assistenza”.

Le novità del nuovo servizio

A scendere più nel dettaglio è stato Francesco Buratti, referente dell’Area anziani dei gestori: “Nel quadro della gara è inserito anche il servizio, molto importante, del giro pasti. Le cucine delle strutture sono tutte interne, con le cuoche che preparano i pasti per anziani e anche 60 pasti a domicilio. Un’occasione, con la ‘scusa’ del pranzo, per monitorare anche tante situazioni di fragilità, prevedendo anche eventuali inserimenti futuri in struttura”.

Oltre i pasti, il nuovo servizio prevede anche “il doppio operatore notturno che garantisce un presidio importante, attraverso una turnazione del personale ‘a matrice’ – sempre Buratti –; 76 ore settimanali complessive di coordinamento, tante rispetto agli standard italiani; e un coordinamento per ogni struttura. Gli operatori sono reperibili dai familiari e dei servizi sociali sette giorni su sette, 24 ore su 24. Una copertura totale”.

Non solo: “Abbiamo incrementate le ore di ausiliariato a 209 ore settimanale e, come consorzio, diamo circa sei ore giornaliere di servizio infermieristico che integra e supporta quello dell’Usl, presente nelle tre strutture”. Lato lavoratori, dice ancora Buratti, “nelle professioni di aiuto ci sono rischi di affaticamento psicofisico da cui può scaturire il burnout, che spesso colpisce le proprio le persone più motivate. Per questo, il progetto di supervisione vuole ridurre lo stress e aumentare qualità della vita nell’ambiente di lavoro”.

Per questo è prevista una supervisione psicologica con cinque ore a disposizione alla settimana per i lavoratori, “anche per fornire uno spazio di ascolto neutro”, aggiunge il responsabile.

Da sx Cesare Marques, Francesco Buratti, Gianni Nuti e Clotilde Forcellati
Da sx Cesare Marques, Francesco Buratti, Gianni Nuti e Clotilde Forcellati

Il progetto di animazione

La novità più evidente dell’appalto è quella del progetto di animazione. “Normalmente è visto come una parte quasi residuale del lavoro – spiega Buratti –. Il Comune ha previsto l’inserimento di tre animatori che arrivano da un percorso di studi preciso o hanno una comprovata esperienza in ambito educativo. Noi garantiamo nelle strutture 57 ore settimanali di animazione secondo una progettualità individualizzata, sostenendo le risorse, le competenze e le abilità residue dell’anziano ospitato. E questo è importante per ‘umanizzare’ la struttura. Il progetto non prevede che l’animatore sia sempre all’interno delle strutture, ma che possa fare da link tra la struttura ed il territorio”.

A questo si lega il ruolo del welfare community manager che “all’interno dell’équipe ha il ruolo di attivare e sviluppare sinergie con il territorio. Le strutture, rispetto all’animazione, devono essere permeabili nei confronti del territorio e capaci di sviluppare sinergie con altri servizi come quelli per gli anziani autosufficienti ‘Anziani Attivi’”.

Servizi che – parlando di numeri – coinvolgono ad oggi 15 ospiti del Centro polivalente, 19 in viale Europa, 22 al ‘Bellevue’ e 18 – semi-residenziali – al Centro diurno.

“Sia come Leone Rosso sia come Zenit abbiamo già gestito questi sevizi in passato – ha detto invece il presidente della cooperativa e vicepresidente del consorzio Cesare Marques –. Un plauso va all’Amministrazione che ha previsto alcune attenzioni che sembrano piccole ma che fanno la differenza. Il Comune ha investito molti soldi su questo servizio e l’ha fatto anche per il futuro, ragionando a lungo termine”.

Conferma che arriva da Forcellati stessa: “Lavoriamo sull’ambito degli anziani anche per la struttura del Brocherel – ha detto –. Vogliamo pensare al di là della consiliatura, ad un trasferimento e ad una dismissione di una delle tre strutture. La Casa famiglia è di proprietà dell’Arer, quindi siamo in affitto, mentre il Centro polivalente è del Comune ma ha bisogno di lavori. Abbiamo invece 40 posti convenzionati immaginati al Brocherel. Un discorso a lunga scadenza, con un po’ di lungimiranza”.

Soddisfatto anche il sindaco Gianni Nuti: “Per me, personalmente, si corona un sogno. Quando ero direttore delle Politiche sociali della Regione lamentavo la mancanza di animazione nelle strutture per persone anziane, diffusa invece nel resto d’Italia per mantenere le capacità residue di persone che spesso hanno poco o nessuna autosufficienza. Il fatto che oggi ci siano figure di riferimento delle strutture è un salto di qualità notevolissimo per la presa in cura”.

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