L’équipe di Urologia dell’ospedale “Parini” di Aosta ha effettuato un intervento dall’elevata complessità tecnica su un paziente piemontese. Si tratta – spiega l’Usl in una nota – della rimozione di una protesi peniena impiantata cinque anni fa presso un altro Centro in seguito all’asportazione della vescica per un tumore e del posizionamento contestuale di uno sfintere artificiale per incontinenza urinaria grave.
Le condizioni anatomiche – dice l’Azienda – non permettevano di posizionare il serbatoio nello spazio usuale, cioè accanto alla vescica o in addome, e pertanto è stato inserito sotto il rene. Un’esecuzione è stata possibile grazie ad un prolungamento del tubo di connessione usando un kit normalmente utilizzato per il serbatoio della protesi peniena.
L’intervento è stato eseguito lo scorso 27 marzo dal direttore della Struttura complessa Urologia, Emanuele Castelli, dall’andrologo Emanuele Baldassarre e dal dottor Domenico Pone.
Il paziente sta bene e ha avuto un buon decorso post operatorio.
“Attualmente questo è il primo caso mai descritto con questa soluzione chirurgica e a nostro avviso apre alcuni scenari importanti, permettendo una soluzione all’incontinenza urinaria anche a pazienti che, come in questo caso, hanno subito interventi multipli all’addome” spiega l’équipe di specialisti che la primavera scorsa aveva realizzato un intervento ad alta complessità di doppio impianto protesico (protesi peniena + sfintere artificiale per incontinenza), mettendo a punto una tecnica innovativa battezzata “AUSTA 1500” e presentata in numerosi convegni internazionali.
Questo nuovo intervento, così come i progressi della tecnica “AUSTA 1500” verranno presentati anche quest’anno nei simposi di settore nazionali ed internazionali a (a Palermo nel mese di maggio, a Parigi ad aprile, in Indonesia a settembre e in Qatar a novembre.
“L’Urologia del ‘Parini’, potenziata da un punto di vista tecnologico con strumentazioni di ultima generazione, è in grado di gestire tutte le patologie rispondendo ai bisogni dei valdostani e costituisce un’attrattiva per i cittadini dei territorio limitrofi”, dice ancora l’Usl.
Per quanto riguarda l’andrologia “siamo molto orgogliosi di essere diventati in pochi anni un Centro di riferimento nazionale per questo tipo di chirurgia e lo dimostra il continuo afflusso di pazienti da fuori regione, nonché il prestigioso riconoscimento che ci è stato tributato a dicembre dalla Fondazione Onda a Milano per la gestione postoperatoria del paziente operato di tumore alla prostata. Tutto ciò è stato possibile grazie anche all’impegno della nostra Direzione Strategica e del Provveditorato che ci hanno messo a disposizione le risorse economiche necessarie”, chiude invece il dottor Castelli.
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grandi!!!