Abbassamento del lago di Lod, in aula i testimoni del Comitato e delle associazioni

Nell’udienza di oggi del processo in cui è imputato il sindaco di Chamois, Lorenzo Mario Pucci, sentiti i rappresentanti del Comitato SalvaLod, del Consorzio di miglioramento fondiario e di Legambiente.
Udienza lago Lod
Cronaca

Il lago di Lod, sopra l’abitato di Chamois, ha “una profondità media di due metri: è come un piatto di minestra, se se ne prende un cucchiaio, scende”. Lo ha detto l’ingegner Vittorio Vicentini, presidente del Comitato formatosi a salvaguardia dello spazio lacustre, sentito oggi, venerdì 17 gennaio, nel processo in cui il sindaco del paese, Lorenzo Mario Pucci, è imputato per deturpamento di bellezze naturali, furto d’acqua e violazione delle norme del codice dei beni culturali e del paesaggio.

Il testimone ha spiegato che il Comitato è stato costituito nel febbraio 2022, “a seguito di una raccolta di 1500 firme per difendere il livello e la situazione del lago di Lod, che in quel momento sembrava minacciato”. Sottolineando di essere a Chamois dal 1955, Vicentini ha sottolineato che il livello dell’acqua nello specchio lacustre è “sempre stato tenuto costante” e ”nell’autunno precedente era nella situazione normale”, mentre “tra marzo e giugno 2022” ha “subito un calo di circa un metro in verticale”. Tale abbassamento “significa lo spostamento di 7, 8, 10 metri delle rive, a seconda delle zone”.

Il livello dell’acqua – è stata la spiegazione del teste – “è mantenuto in modo artificiale. C’è un sistema di mantenimento, con una pompa e un galleggiante. Le variazioni che si possono notare sono, da un anno all’altro, nell’ordine dei centimetri”. Il mantenimento artificiale, per Vicentini, deriva da “interessi convergenti”, di natura paesaggistica, ma anche naturalistica (l’esistenza di specie protette, che vivono sul bagnasciuga), economica (le attività che insistono sull’area lacustre, situata a 2.015 metri di altitudine) e di sicurezza (l’acqua come bacino per lo spegnimento di eventuali incendi).

Gli altri testimoni

Nemmeno Antonio Casarotto, dal luglio 2022 presidente del Consorzio di miglioramento fondiario, competente per il Ru Novales, che parte due chilometri circa sopra il lago e vi passa in prossimità, ha detto di ricordare, “a memoria, un abbassamento tale”. Per parte sua, Rosetta Bertolin, del direttivo di Legambiente Valle d’Aosta (costituitasi parte civile nel processo, con l’avvocato Stefano Moniotto), ha ripercorso come l’associazione, all’emergere del decremento idrico, avesse inviato una segnalazione al Sindaco e ad altre autorità.

In aula, dinanzi al giudice monocratico Marco Tornatore, ha spiegato che tale comunicazione “non ha avuto risposte” e, di conseguenza, “abbiamo fatto iniziative, comunicati stampa, siamo usciti sui giornali”. Le indagini della Procura, coordinate dal pm Giovanni Roteglia, avevano messo in luce l’utilizzo non autorizzato dell’acqua lacustre. Tra le conseguenze dell’abbassamento del livello acqueo accertate dalle indagini, anche la morte della vegetazione del lago.

Le fasi precedenti del processo

Altri due imputati, inizialmente coinvolti nell’inchiesta, sono stati assolti nel gennaio 2024, al termine dell’udienza pre-dibattimentale, “per non aver commesso il fatto”. Le indagini avevano incluso una perquisizione al complesso di approvvigionamento delle acque ed erano stati condotti dalla stazione di Antey del Corpo forestale della Valle d’Aosta. La carenza idrica, protrattasi fino all’estate 2022, è poi gradualmente rientrata e, nel settembre 2023, è stato fissato, nell’ambito di un sopralluogo tenutosi alla presenza di vari enti, un livello di salvaguardia delle acque del lago.

Pucci: “riportata l’acqua nel lago”

Alcune dichiarazioni dei testimoni dell’udienza di oggi, citati dalla parte civile, hanno condotto l’imputato, il sindaco Pucci, a rendere delle dichiarazioni spontanee. “Vado orgoglioso – ha detto – della bandiera verde ricevuta nel 2019 da Legambiente, nell’ambito della Carovana delle Alpi e la conservo nel mio ufficio”. Nel 2022, preoccupato per la condizione delle vasche sorgive, ed atteso che la “Regione non stava intervenendo perché convinta che competesse all’Ufficio idrico del Demanio”, il primo cittadino ha riferito di aver deciso, sentita quest’ultima struttura, di “dare corso all’apertura di un troppo pieno a monte, per cercare di portare acqua al lago”.

Posto che ciò non si rivelò sufficiente, “assieme al Presidente del Consorzio di miglioramento fondiario, decidemmo di scrivere in Regione per chiedere di consentire l’apertura delle paratie per riportare il livello”. La lettera, ha ripercorso Pucci, è di fine maggio e il 12 giugno “la Regione consentì” la manovra: “da quel momento, l’acqua è arrivata al lago attraverso questa disponibilità” dell’amministrazione regionale.

In seguito, il Sindaco ha raccontato di aver sottoscritto una lettera aperta alla cittadinanza, anche per “cercare di rasserenare l’ambiente, perché il clima si stava esasperando, con adeguati incontri”. Precisazioni che Pucci ha ritenuto di fare, perché “ho sentito affermazioni che non tenevano conto di queste opportunità che ho tentato di portare”. Il processo continuerà il prossimo 25 marzo, con l’udienza in cui saranno ascoltati i testimoni della difesa dell’imputato (rappresentato dagli avvocati Fabio Fantini e Vincenzo Lepre).

2 risposte

  1. Se ci fosse la stessa caparbietà nel raccogliere firme e mobilitare la magistratura per delle cause sociali maggiori della semplice opposizione, sarebbe un mondo bellissimo.

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