Gestione di rifiuti non autorizzata, chiusa un’inchiesta: 7 indagati

Tra loro, anche Camillo Dujany, ingegnere e attuale Sindaco della cittadina della media valle, coinvolto in qualità di privato. La Procura contesta lo smaltimento di materiale da scavo su un terreno che formalmente risultava oggetto di bonifica agricola.
Cronaca

Sono sette gli indagati in un’inchiesta, chiusa di recente dalla Procura di Aosta, riguardante un’ipotizzata gestione di rifiuti non autorizzata a Châtillon. Nell’impostazione accusatoria, del materiale da scavo (terre e rocce) sarebbe stato smaltito senza la prevista “dichiarazione di utilizzo” su un terreno per cui era avvenuto il deposito di una segnalazione certificata di inizio attività recante una bonifica agraria.

Tra i sette indagati vi è anche Camillo Dujany, di professione ingegnere e attualmente sindaco del Comune della media valle. La Procura gli contesta, in qualità di privato (e non di pubblico amministratore), uno smaltimento non autorizzato di circa 500 metri cubi di terre e rocce. Materiale proveniente da un intervento condotto su un immobile di parenti di Dujany.

Dagli accertamenti della stazione forestale di Châtillon è emerso che Dujany era committente e direttore dei lavori dell’intervento, mentre la scia relativa alla bonifica agraria sul terreno ove sarebbero avvenuti, secondo gli inquirenti, gli smaltimenti non autorizzati è stata curata da un suo collega di studio.

Gli altri indagati sono i due proprietari del terreno, due colleghi di studio dell’ingegnere Dujany e due impresari. La stima della Procura è che siano stati smaltiti, su quel fondo, tra i duemila e i tremila metri cubi di materiale senza autorizzazione. L’indagine, che ha visto anche una perquisizione e accertamenti su scambi di e-mail, è coordinata dal pm Giovanni Roteglia.

Con la chiusura dell’inchiesta, avvenuta nelle scorse settimane, gli indagati hanno a disposizione un periodo in cui gli è possibile presentare memorie difensive, chiedere al pm ulteriori atti d’inchiesta o farsi interrogare. Al riguardo, Camillo Dujany sottolinea trattarsi di una vicenda che lo “coinvolge come privato” e che, con il suo legale (l’avvocato Adriano Consol) “stiamo approfondendo gli atti d’indagine, valuteremo” eventuali istanze difensive.

Una risposta

  1. Capisco che ormai movimentare e depositare terra è considerato come trattare rifiuti… ma è terra, non siamo la terra dei fuochi!

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