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“Oltre il tempo”, il profondo e sentito abbraccio di Charvensod ai suoi Caduti

Venerdì 23 e sabato 24 maggio due giorni di iniziative per i Caduti, con la traslazione delle spoglie di Guido Saba, Ives Pellissier e Luigi Vazier e lo svelamento delle targhe per Giuseppe Donzel e Maurizio Lucianaz.
Comuni

Charvensod ha potuto riabbracciare e celebrare i suoi Caduti portando a compimento un percorso partito da lontano, che negli anni ha potuto realizzarsi passo dopo passo, prima con l’inaugurazione del Memoriale dei Caduti e la deposizione della “Terra di Schio e Salonicco” in memoria dei Caduti Damien Lucianaz e Romain Blanc del 30 novembre 2024 e, oggi, con il commosso e profondo tributo a Guido Saba, Ives Pellissier, Luigi Vazier, Giuseppe Donzel e Maurizio Lucianaz.

Oltre il tempo” ha preso il via nella mattinata di ieri, venerdì 23 maggio, quando le spoglie di Saba sono state portate dal sacrario di Aosta alla Sala consiliare del Municipio di Charvensod, dove già si trovavano dal giorno prima quelle di Pellissier e Vazier, e rimasta aperta nel pomeriggio per l’omaggio della popolazione.

Alle 18 a Roulaz, sua frazione di origine, ha preso il via invece l’evento “Musica e parole per Guido Saba” (di cui a inizio aprile si è ricordata la fucilazione di 80 anni fa) con la lettura di testimonianze sulla sua morte con accompagnamento musicale, mentre alle 21 in Sala consiliare si è tenuta la “Veglia per e con i Caduti”, durante la quale sono stati letti testi, anche inediti, relativi ai Caduti sempre con accompagnamento musicale, a cui hanno partecipato anche gli studenti del Liceo classico di Aosta (Anna Covolo, Nicole Agostino, Laetitia Gal, Emanuele Lucianaz, Massimo Marchesini), vincitori del secondo premio al concorso “Cesare Dujany”. Entrambi gli eventi sono stati curati da Le Digourdì, con l’accompagnamento musicale a cura di Silvana Bruno.

Oggi, sabato 24, il corteo con le spoglie, portate da nipoti e pronipoti dei Caduti, alla presenza dei familiari, delle autorità civili, militari e religiose, dei rappresentanti delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, degli Alpini di Charvensod e della popolazione, è partito dal Municipio di Charvensod per giungere al Monumento ai Caduti, dove si sono tenuti l’Alzabandiera e la Resa degli onori seguiti dalla Santa Messa nella Chiesa parrocchiale celebrata da don Jean-Claude Bizindavyi, e la cerimonia di tumulazione nel Memoriale dei Caduti di Guido Saba, Ives Pellissier e Luigi Vazier con lo svelamento delle targhe commemorative sulle tombe di famiglia di Giuseppe Donzel e Maurizio Lucianaz, e i canti della Cantoria di Charvensod.

“La cerimonia di oggi potrebbe sembrare un punto di arrivo nel cammino di valorizzazione della memoria che abbiamo intrapreso ormai da anni – ha detto il sindaco di Charvensod Ronny Borbey -. Eventi, pubblicazioni, cerimonie, un cortometraggio sono alcuni tra le tante iniziative che abbiamo organizzato per ricordare e non dimenticare”.

Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha invece inviato un messaggio, letto dal Presidente del Consiglio comunale di Charvensod Jordy Bollon.

“Lo abbiamo denominato Memoriale perché la memoria deve farsi presente, la memoria deve essere attuale, la memoria non può essere solo ricordo ma deve diventare azione – ha detto ancora Borbey -. Le morti di Donzel, Lucianaz, Pellissier, Saba e Vazier e quelle di Eugenio Borbey e di Renato Linty, dispersi in Russia nel 1942, così come quelle dei nostri dieci Caduti della Prima Guerra Mondiale devono, oggi, dirci qualcosa, devono scuotere il nostro presente, devono guidare i nostri pensieri, devono essere memoria che si fa memoriale, cioè azione”.

Ma cosa rende attuale ciò che è avvenuto 80 anni fa? Cosa dice a noi oggi questo memoriale?, si chiede ancora il Sindaco di Charvensod: “Ci dice che chi è veramente coraggioso non ha paura del confronto, della parola, del dubbio. Chi è coraggioso non alza la voce, non sbatte i pugni, non impone il silenzio. Ci dice che la libertà ha un prezzo, che la dignità si misura nei momenti in cui si potrebbe tradire ma si sceglie di restare fedeli. Ci dice che dobbiamo raccogliere quei pensieri spezzati, quei sogni interrotti. Ci dice che dobbiamo farne memoria viva. Ci dice che dietro le vite dei Caduti ci sono le nostre vite, c’è l’umanità di chi, fino all’ultimo respiro, pensa che l’odio non costruisce e che la vera forza è restare umani. Viva la libertà, viva la pace”.

“Oggi Charvensod e tutta la Valle d’Aosta salutano il ritorno a casa di tre ragazzi, tre giovani che nel 1944 e 1945 hanno sacrificato le loro vite, i loro sogni, la loro freschezza e la loro spensieratezza per noi, per tutte le scelte che oggi, da donne e uomini liberi, possiamo prendere – ha detto invece il presidente della Regione Renzo Testolin -. Guido, Ives, Luigi, Giuseppe e Maurizio vivono e vivranno per sempre in tutti noi. La storia del loro sacrificio continuerà ad essere ricordata dalla nostra gente, perché la Valle d’Aosta non dimentica i suoi figli e, come oggi, onora il loro ritorno”.

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