Amadou Baldeh e l’azienda “Maisacolì” vincono l’Oscar Green Coldiretti 2024

La premiazione si è tenuta oggi, venerdì 13 giugno, al villaggio di Coldiretti ad Udine. L’azienda di Baldeh oggi vanta una vasta gamma di mirtilli freschi, noci sgusciate e tostate e nocciole caramellate, liquore al genepy e genepy essiccato, patate e altro.
Amadou Baldeh
Società

La terza volta della Valle d’Aosta agli “Oscar Green” di Coldiretti, i premi patrocinati dai Ministeri delle Politiche agricole e delle Politiche giovanili e conferiti alle innovazioni in agricoltura, arriva grazie ad Amadou Baldeh e la sua azienda “Maisacolì” di Hône.

Inserito nella categoria “Campagna Amica”, il valdostano di origine del Gambia, è stato premiato per il coraggio e la passione. Amadou arriva in Italia all’età di 27 anni come tanti altri su un barcone alla ricerca di un futuro migliore. Grazie alla conoscenza e alla passione ereditata dai suoi genitori, decide di aprire un’azienda agricola, con l’obiettivo di coltivare prodotti ortofrutticoli. Inizialmente specializzata nella coltivazione di mirtilli, oggi vanta una vasta gamma di mirtilli freschi, noci sgusciate e tostate e nocciole caramellate, liquore al genepy e genepy essiccato, patate e altri prodotti.

Nel 2022 l’azienda aderisce a Campagna Amica, partecipando dapprima alle iniziative locali, fino ad entrare nel mercato coperto di Campagna Amica del capoluogo regionale. In un mondo che valorizza l’integrazione e la diversità, storie di resilienza come quella di Amadou ricordano l’importanza di accogliere chi porta talento e volontà.

Sono circa 50mila i giovani agricoltori al lavoro nelle campagne italiane, nel segno della sostenibilità e della creatività, un serbatoio di “cervelli” determinante per il futuro dell’agricoltura italiane e del Paese. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti sui nuovi dati del centro studi Divulga diffusa in occasione della cerimonia di premiazione che si è svolta oggi, venerdì 13 giugno, presso la Loggia del Lionello all’interno del Villaggio di Coldiretti, in svolgimento ad Udine fino a domenica, alla presenza, tra gli altri di Vincenzo Gesmundo, Segretario Generale Coldiretti, Ettore Prandini, Presidente Coldiretti, ed Enrico Parisi, Delegato Nazionale Coldiretti Giovani.

Sono molto emozionato di aver rappresentato quest’oggi alla finale nazionale la Valle d’Aosta e sono grato di aver avuto l’occasione di raccontare la mia storia e il legame che è nato con il magnifico territorio valdostano. Non avrei mai pensato di poter vincere un premio così prestigioso,” ha spiegato Amadou Baldeh con la voce rotta dall’emozione. “Dopo tante difficoltà, questa è una grande soddisfazione per me e la mia famiglia e voglio ringraziare anche la Coldiretti Valle d’Aosta che ha creduto in me”.

In passato, Alessandro Bruno de La Petite Ferme du Bonheur vinse l’Oscar Green 2020, mentre nel 2021 Hervé Grosjean della società agricola Grosjean Vini di Quart conquistò la finale. In seguito, Didier Chappoz vinse nel 2022 e nel 2023 Sara Manganone raggiunse la finale. Ora, è Baldeh a fregiarsi del prestigioso Oscar.

Questo ulteriore riconoscimento, il terzo in pochi anni, per la nostra piccola regione è la testimonianza concreta dell’attenzione costante che la nostra associazione sta dedicando ai giovani imprenditori e alla loro capacità di innovare ma in questa particolare occasione il premio testimonia soprattutto l’enorme valore in termini di ricaduta sociale ed economica di un’integrazione vera e genuina come quella avvenuta con Amadou” sottolineano Stephanie Anselmet, Delegata Giovani Impresa Valle d’Aosta, ed Elio Gasco, direttore di Coldiretti Valle d’Aosta. “Le iniziative come l’Oscar Green sono una grande opportunità per la Valle d’Aosta, il suo territorio e le sue aziende agricole di avere una visibilità a livello nazionale” concludono Anselmet e Gasco.

Oscar Green è il premio promosso, a livello nazionale, da Coldiretti Giovani Impresa, arrivato alla XVII edizione, che punta a valorizzare il lavoro di tanti giovani che hanno scelto per il proprio futuro l’Agricoltura. “Non bisogna dimenticare che a ostacolare il fenomeno del ritorno in campagna sono purtroppo diversi fattori strutturali che è necessario rimuovere per sostenere il necessario ricambio generazionale nei campi italiani ed europei, sottolinea Enrico Parisi, delegato nazionale di Coldiretti Giovani.

Il primo è l’eccesso di burocrazia che rappresenta una vera e propria tassa occulta per gli agricoltori, – aggiunge Parisi – tanto più per chi decide di avviare una nuova attività, unita a imposizioni legate a politiche green troppo spesso slegate dalla realtà. Ma occorre lavorare anche sull’accesso al credito, un fattore fondamentale per sostenere la realizzazione delle mille idee creative che nascono dalle imprese giovani, nel segno della sostenibilità, dell’innovazione di prodotto e nella tutela dell’ambiente e della biodiversità“.

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