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Federica Brignone e il percorso di recupero dall’infortunio: “Ho preso il toro per le corna”

La Tigre di La Salle ha ricevuto le chiavi del suo paese e si è raccontata, un po' provata dal lavoro di riabilitazione ma senza perdere sorriso e ironia. "Mi aiuta l'affetto di chi mi sta intorno".
Sport

Prima una pista a Courmayeur, poi la cittadinanza di La Thuile, e ora le chiavi del suo paese, La Salle. Dopo i tanti trionfi sportivi, per Federica Brignone continuano ad arrivare riconoscimenti di ogni tipo, in un periodo sicuramente difficile visto l’infortunio e le tante incognite che porta con sé.

Sotto un sole cocente, nella appena rinominata Piazzetta dello Sport (la Piazzetta delle Fontanelle), la Tigre di La Salle è stata accolta dai suoi compaesani e da tifosi di ogni età, per una cerimonia che ha visto lo scoprimento di una grande targa in suo onore e la consegna delle chiavi del paese da parte dell’amministrazione comunale e la benedizione del parroco don Paolo Viganò. “Federica ha portato il nome di La Salle e della Valle d’Aosta in tutto il mondo, è un esempio per tutti, soprattutto i più giovani”, hanno detto il sindaco Loris Salice, l’assessore Giulio Grosjacques e il presidente Asiva Marco Mosso.

Lei, Federica, è sembrata particolarmente provata dal lavoro intenso che sta facendo per tornare al più presto a camminare e sciare (si è trasferita a Torino, al JMedical, dove fa fino a 5-7 ore di riabilitazione al giorno), ma non ha perso il suo classico sorriso e la sua ironia: “Non so ancora dire quando tornerò, non lo sanno neanche i medici. Lavorerò passo dopo passo e lotterò per cercare di essere alle Olimpiadi. Chi ha subito infortuni simili al mio ci ha messo anche due anni per tornare a sciare, ma quando me l’hanno detto ho smesso di ascoltare”.

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