E’ in programma per domani un incontro tra il Presidente della Regione, Luciano Caveri e Guido Bertolaso, responsabile nazionale della Protezione civile per parlare della diga di Valgrisenche, al centro di un vero proprio braccio di ferro tra la Valle d’Aosta e il Registro italiano Dighe (Rid) che preme per lo svuotamento.
?Non riusciamo a capire – ha sottolineato il presidente Caveri – questa insistenza del Rid nel continuare a volere lo svuotamento totale della diga? .
Secondo Caveri, il bacino svolge infatti ancora una funzione di serbatoio per i servizi di Protezione civile mentre lo svuotamento provocherebbe danni ambientali irreversibili.
A dare ragione alla Regione, il Tribunale Superiore delle Acque, che, nello scorso giugno, ha accolto un ricorso della Compagnia Valdostana delle Acque, società che gestisce la struttura, evidenziando come la diga di Valgrisenche non presenti “segni di dissesto”.
Il braccio di ferro non è però cessato con la decisione del Tribunale.
Per la diga di Valgrisenche, la Regione ha in programma per il futuro, la riduzione dell’altezza del muro della diga di una cinquantina di metri e l’inerbamento della zona, il tutto per un investimento di spesa di circa 30 milioni di euro che sarebbero reperiti inserendo il progetto in un programma interreg.
La costruzione dell’invaso della diga aveva provocato infatti l’emigrazione di circa 300 persone che potrebbero ora, se i lavori per la diga prenderanno il via, tornare ad abitare nuovamente le frazioni abbandonate.