Congresso UV, Perron: “Se lo stato ci ruba l’autonomia, torniamo in piazza a manifestare”

Per difendere l'autonomia della Valle d'Aosta il presidente dell'Uv ha sottolineato la necessità di riaffermare le peculiarità valdostane a cominciare dalla lingua: "Usiamo di più il francese nelle istituzioni e fuori". Nessuna certezza sulle alleanze
Congresso UV a Pont-Saint-Martin
Politica

Si è aperto con un minuto di silenzio alla memoria dell’ex Presidente del Consiglio Vallle Albert Cerise il Congresso dell’Union Valdôtaine, in programma oggi a Pont-Saint-Martin.

Dopo i saluti del sindaco del paese e del presidente della locale sezione UV ha preso la parola Ego Perron per un lungo intervento, no stop, di circa un’ora. "Siamo qui dove sono iniziate tante battaglie che poi abbiamo vinto.".

Le sfide che aspettano il Mouvement sono tante e diverse e il presidente dell’Uv le ha elencate. L’Union deve fare capire ai valdostani chi sono i veri nemici, per fare comprendere le responsabilità. Inanzitutto lo Stato che, con le sue manovre, sta erodendo le prerogative dell’autonomia valdostana. "Da parte nostra  – ha spiegato Perron – abbiamo affrontato la legislatura con senso di responsabilità abbiamo detto a chiare lettere che avremmo fatto la nostra parte per aiutare il paese, la nostra attitudine è stata positiva e propositiva ma, il governo con le sue manovre, ha affermato un nuovo periodo di centralismo, senza condivisione ma con un dialogo a senso unico".

Perron parla poi di crisi di consenso interno. "Ci sono persone – ha spiegato il Presidente Uv –  che danno tutto come acquisito pensando che debba essere mantenuto, ma non puo più essere così, ora che tutto viene messo in discussione…dobbiamo quindi ripensare la nostra politica autonomistica in modo diverso, più proiettata verso il futuro." E su Monti, Perron ricorda come "questo Governo dimissionario, ma mettiamo le mani avanti perché ci potrebbe essere un Monti bis, ha un attitudine contraria alle autonomie speciali, c’è stato, c’è e ci sarà, anche in futuro, una precisa volontà di ridisegnare l’assetto costituzionale dello Stato con una possibile espropriazione di tutti i diritti che abbiamo conquistato fino ad oggi."

Per difendere l’autonomia  Perron ha indicato l’importanza di riaffermare le peculiarità della Valle d’Aosta a cominciare dall’uso del francese. "Bisogna usarlo sempre di più nelle istituzioni e non solo, perché gli elementi culturali possono differenziarci e  distinguerci e, senza di questi, non ci sono possibilità di dire allo Stato che siamo diversi dagli altri". Perron ha chiamato in questa guerra tutte le forze politiche ma anche la società civile. "E’ tanti anni che l’UV non va in piazza, ma se ci rubano l’autonomia dobbiamo tornare a manifestare pacificamente. Dobbiamo lavorare nei nostri comuni e nelle nostre sezioni per stimolare la partecipazione diretta dei cittadini in questa battaglia di difesa dell’autonomia".

Sulle alleanze il Presidente Perron ha detto di volere da domani convocare la commissione politica per parlare con le altre forze politiche. ‘Le alleanze non sono scritte ma saranno discusse nel movimento e nei suoi organi. Sicuramente prima si guarderà al rapporto privilegiato con le forze autonomiste.’ Perron ha poi parlato di Fédération autonomiste "’per noi è un handicap se non riuscissero a presentare una lista".

Guardando ai fatti recenti della politica valdostana, in primis al referendu, Perron ha detto di volersi prendere la responsabilità per la sconfitta "forse abbiamo sbagliato il messaggio"  e sulle dimissioni di Vierin ha ribadito "nessuno processo gli è stato fatto" mentre su quelle del vice, David Follien "lascio aperta la candidatura perché voglio capire cosa succede oggi nel congresso". (Ndr Follien prenderà, per la prima volta dopo le sue dimissioni, la parola più tardi).

In conclusione Perron ha auspicato come il congresso possa essere momento e messaggio di unità. "Non ci sono posizioni di potere da difendere ma da difendere c’è Il nostro movimento, la nostra regione, la nostra autonomia, i nostri comuni e la nostra terra".
 

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