Elezioni, il monito di mons. Lovignana: “Attenti ai candidati, chiediamo trasparenza”

Le parole del Vescovo sul settimanale diocesano: “non accontentiamoci delle parole, guardiamo alla loro vita, anche privata”. E ancora ai candidati: “Hanno creato una cultura di partecipazione, o un sistema di potere clientelare?”.
Da destra mons. Lovignana e il vicario generale don Ferruccio Brunod
Politica

Mentre la campagna elettorale è già pienamente avviata, arrivano dalla Chiesa valdostana alcuni consigli per la scelta dei candidati alle prossime consultazioni nazionali e regionali. Nessun “endorsement” a favore di questo o di quel partito, quanto piuttosto un invito a “fare discernimento”, al confronto e all’approfondimento. Il monito – espresso durante l’omelia della messa del 1° gennaio, festa di Maria Madre della Pace – è del Vescovo di Aosta, mons. Franco Lovignana, ripreso dal settimanale diocesano Corriere della Valle nel numero in distribuzione da oggi. “Dobbiamo prestare attenzione – dice il Vescovo – al particolare momento storico che stiamo vivendo e soprattutto avere sempre davanti agli occhi alcuni punti luminosi di riferimento che diventano criteri di scelta: bene comune, onestà, libertà, vita, famiglia, giustizia, solidarietà”.

Ma mons. Lovignana non si ferma qui. Dice: “Guardiamo in faccia le persone che si presentano davanti a noi. Chiediamo loro piena trasparenza: non accontentiamoci delle parole, guardiamo alla loro vita, anche privata. Se hanno già avuto impegni pubblici, verifichiamo come hanno agito: hanno promosso il bene comune o se stessi? Hanno creato una cultura di libertà, di partecipazione, o un sistema di potere clientelare?”.

Dobbiamo esigere da chi ci chiede il voto non favori per noi stessi o per la nostra famiglia, ma esigere trasparenza e progetti chiari e concreti sui problemi delle persone e delle famiglie, dei giovani in cerca di futuro … non promesse, ma progetti concreti sul lavoro, sulla salute, sui trasporti, sulle politiche a difesa e promozione della famiglia che va riconosciuta nella sua singolarità umana e sociale e quindi aiutata e non penalizzata; impegni chiari e non fumosi a difesa della vita in tutte le forme e in tutte le stagioni che vuol dire difesa della vita nascente e della vita al suo tramonto, ma anche diritto al la- voro, libertà di educazione, dignità e qualità della vita, diritto alla salute per tutti”.

E non è la prima volta che il Vescovo di Aosta rivolge la propria attenzione alle prossime importanti scelte elettorali. Lo fa oggi dalla pagine del settimanale diocesano, ma lo aveva già fatto nella sua prima lettera da pastore della chiesa valdostana. “Siamo alle porte di una nuova tornata elettorale – aveva detto Lovignana nel settembre scorso – e in questo ultimo anno abbiamo sperimentato il degrado della vita politica. Il richiamo è dunque alla partecipazione politica non come occasione per coltivare interessi personali, ma come alta forma di carità, così come aveva inteso Paolo VI, e dunque per la crescita del bene comune”.
 

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