Movimento 5 Stelle e il Forte di Bard: “una parentopoli inefficiente”

Nuovo dossier del movimento, che prende di mira l'associazione Forte di Bard e in generale le partecipate. La conseguenza, ha spiegato Ferrero, sono gli sprechi e il clientelismo a scopo elettorale.
La presentazione del dossier CastaForte di Bard
Politica

Se fosse un film, ci sarebbe una certa confusione al momento di leggere i titoli di coda: per ogni attore ci sarebbero più ruoli da interpretare. Ma il cinema non c’entra, e nomi che sono emersi fanno parte dell’organigramma delle partecipate regionali. Ieri sera, nell’auditorium delle scuole medie di Quart, i grillini valdostani hanno esaminato da vicino l’Associazione Forte di Bard, eletta a paradigma di un sistema molto diffuso nella nostra regione. Sullo sfondo, la campagna elettorale, che vede il Movimento in lizza alle regionali, avendo raggiunto il numero di adesioni necessario per partecipare alle elezioni. “Abbiamo raccolto 1039 firme, la vera battaglia inizia adesso” ha anticipato Cognetta in apertura, prima di cedere la parola a Stefano Ferrero.

I doppi e tripli incarichi
“Le partecipate, in Valle d’Aosta, sono una cinquantina, a cui possiamo sommare le fondazioni” ha sintetizzato Ferrero, che ha snocciolato un lungo elenco di “noms e cognoms” eccellenti, ciascuno con doppi e tripli incarichi. E’ come un aggrovigliato piatto di spaghetti, ognuno è intrecciato agli altri, se se ne tira uno per un’estremità vengono fuori tutti. Si tratta di informazioni di pubblico dominio, che il Movimento 5 Stelle ha raccolto e ordinato. Un esempio è la famiglia Accornero. Il padre, Alessandro, è l’ex dirigente dell’Inva e di altre partecipate, ed è attualmente nel consiglio di amministrazione della società che gestisce il Traforo del Gran San Bernardo. Il figlio Cristiano è responsabile dell’attività di visite guidate e formazione, mentre il figlio Gabriele è il consigliere delegato di Finaosta nel Cda di AssoBard, ma si è anche occupato, per conto della finanziaria regionale, della Tecnomec srl, proprietà del marito di Teresa Charles, assessore alla cultura all’epoca dell’apertura del Forte. Il marito della Charles era il presidente della Tecnomec srl, e la figlia Luisa Vuillermoz è l’attuale direttore della Fondazione Grand Paradis. Ad occuparsi della sicurezza del forte c’è Roberto Rossi, ex Tecnomec. Tra i dipendenti dell’Associazione, ci sono la figlia dell’ex presidente del consiglio regionale Chantal Cerise e la nipote dell’ex presidente dell’associazione Renato Praduroux. L’ufficio stampa è diretto da Amelio Ambrosi, nipote del sindaco di Donnas Amedeo Follioley, alla manutenzione c’è Dario Fabiale, ex presidente della sezione UV di Pont Saint Martin, e il legale è Andrea Giunti, figlio di Paolo, amministratore delegato della Finbard spa, attuale presidente della Coup srl, che si sta occupando della ristrutturazione dell’ospedale. Al reparto assicurazioni ecco Gianni Coda, il broker al centro di tante inchieste, braccio destro di Rollandin. La forza lavoro del Forte viene selezionata da Progetto Formazione srl, ancora una partecipata, guidata da Ezio Donzel, ex candidato UV alle regionali, una carriera al Savt.

Un sistema che induce allo spreco
Quali sono i risultati, secondo 5 Stelle, di questo modus operandi? “Tutto è nelle mani della politica, che assegna incarichi e consulenze a vantaggio dei soliti amici, e mantiene i lavoratori con contratti capestro, a tempo determinato. Al momento delle elezioni, tutti i conti vengono saldati nelle urne. Da decenni in Valle d’Aosta funziona così, ma questa situazione danneggia tutti” ha spiegato Ferrero. “In questo modo vengono selezionate anche persone senza titoli e competenze, come premio per la fedeltà dimostrata, mentre i nostri giovani laureati vanno a cercare uno straccio di lavoro fuori valle. Ma l’incompetenza ha un costo, gli sprechi”. E il Forte di Bard è un secchio bucato, sostiene il dossier, menzionando ad esempio l’”albergo fantasma”, che avrebbe dovuto aprire da anni. Quanto al numero di visitatori registrato (288mila secondo fonti ufficiali nel 2011) non è credibile, secondo i grillini, per vari motivi: “i rilevatori elettronici contano anche i passaggi del personale, quando il Forte affitta delle sale viene pagato con l’acquisto preventivo di tutti i biglietti necessari per occupare la sala, e nel conteggio finale rientrano le scuole”.
Inoltre, senza i fondi regionali, il Forte sarebbe in perdita per milioni di euro ogni anno, ha ribadito il rappresentante dei 5 Stelle. Ma oramai dovremmo essere alla frutta. “Tutto questo non può continuare, i soldi sono finiti, non bastano più per finanziare le opere avviate. La Regione riesce a coprire gli stipendi dei dipendenti fino a giugno, dopodiché dovrà mettere mano al bilancio. Con qualche artificio contabile trasferiranno i soldi da un capitolo all’altro, e continuare a sostenere le spese correnti. Non si potrà fare così in eterno. In periodo pre-elettorale, faranno molte promesse, ma non potranno mantenerle”.
 

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