Nessuno si fa avanti per fornire alla Valle d’Aosta i 5 treni bimodali. La gara da 43 milioni di euro, indetta per la seconda volta nel maggio scorso, attraverso la Centrale unica di committenza, è andata deserta. E ora il rischio che lo Stato possa riprendersi i 50 milioni di euro, destinati all’acquisto dei convogli, si fa sempre più concreto.
"Prendiamo atto dell’assenza di offerte e dopo aver analizzato la situazione ci confronteremo con il Ministero, con Rfi e con Trenitalia per trovare una soluzione al rinnovo del materiale rotabile" commenta laconico l’esito del bando l’Assessore regionale ai Trasporti, Aurelio Marguerettaz.
L’appalto doveva chiudersi, infatti, in prima battuta, alla fine del 2013. A febbraio si era scoperto però che tutto era da rifare. Nessuna delle tre offerte arrivate nella prima gara – quella dell’azienda francese Alstom, della spagnola Caf e della svizzera Stadler Rail – per ragioni diverse, era ammissibile.
Così la Regione, dopo aver ottenuto dallo Stato la possibilità di impegnare i fondi oltre il dicembre 2013, aveva deciso di indire una nuova gara affidandola alla Cuc. Nell’annunciarlo il Presidente della Regione, Rollandin, aveva però sottolineato come “I fondi erano da utilizzare il più presto possibile”.
La gara, la seconda, è stata quindi pubblicata il 14 maggio scorso e ieri, termine ultimo di consegna delle offerte, è arrivata la doccia fredda per la Regione. Nessuna offerta. L’appalto prevedeva la fornitura di 5 treni ad alimentazione mista diesel-elettrico che avrebbero permesso di superare la rottura di carico ad Ivrea. Ad oggi i mezzi a gasolio non possono entrare nella stazione di Torino Porta Susa.