Giorno della memoria, presentazione del libro “Passaggi – ebrei in Valle d’Aosta”

L'appuntamento online, organizzato dall'Istituto storico della Resistenza in collaborazione con la Biblioteca regionale “Bruno Salvadori” di Aosta, è in programma per mercoledì 27 gennaio alle ore 21
libro Paolo Momigliano Levi

In occasione della Giornata della memoria 2021, l’Istituto storico della Resistenza in collaborazione con la Biblioteca regionale “Bruno Salvadori” di Aosta, organizza per mercoledì 27 gennaio alle ore 21 la presentazione online del volume “Passaggi – ebrei in Valle d’Aosta” di Paolo Momigliano Levi.

Introduce la serata, alla quale sarà presente Corrado Binel, membro del consiglio direttivo dell’Istituto, la direttrice dell’Istituto Vilma Villot.

Frutto di un cospicuo lavoro di documentazione e d’analisi per singoli temi legati alla questione ebraica per come è stata affrontata sui diversi giornali valdostani, il volume si apre con una analisi dell’antigiudaismo di matrice soprattutto cristiana e si sviluppa con quella dell’antisemitismo ottocentesco e soprattutto di quello novecentesco, che sfocia poi su basi razziste, tali da fare degli ebrei il capro espiatorio delle grandi trasformazioni politiche e sociali.

Dalla fine del 1926 e sino al 1945, che sono gli anni in cui alla Valle d’Aosta fu unito il Canavese, entrano nelle analisi anche le vicende degli ebrei a Ivrea e, in particolare, nella fabbrica Olivetti.

L’autore dedica, ovviamente, un capitolo particolarmente denso alle conseguenze delle leggi “razziali” volute da Mussolini nel settembre del 1938 e firmate dal re, e alle loro conseguenze anche negli anni della Seconda guerra mondiale quando gli ebrei sono bollati come «nemici» e consegnati all’alleato tedesco per essere deportati nei campi di sterminio creati dal nazismo.

“Una vicenda tragica e ben nota,   – si legge in una nota – che ha avuto come contrappunto, anche nella nostra regione, la partecipazione di numerosi ebrei alla Resistenza in Valle d’Aosta e l’aiuto dato dai “Giusti” per offrire un rifugio e una via di scampo agli ebrei sfollati, con la speranza di essere accolti nella vicina e neutrale Svizzera”. 

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