Sarà inaugurata nel pomeriggio di oggi, sabato 24 giugno, alle 18.30 nello studio di coworking Naso Nasino Nasello di Carolina Grosa e Gaël Truc, in via Hotel des Monnaies 9 la mostra collettiva dedicata alla reinterpretazione della figura del diavolo nelle leggende valdostane.
Il progetto – Lo Diablo, una collettiva infernale – è a cura di cinque artisti valdostani: tre illustratori (Gabriele Pino, Eleusi – Ludovico Cretier e Carolina Grosa), un’artista visiva (Raffaella Santamaria) e un fotografo (Alessandro Aimonetto).
Gli artisti
Eleusi (Ludovico Cretier) si occupa di illustrazione, lavora principalmente a mano. Ha fondato il collettivo Telelefante. Ha pubblicato in realtà editoriali come Il.Leggibile, Media issue 2 e Dito Publishing ma anche illustrazioni per progetti musicali, fanzine e merchandising.
Gabriele Pino dice sempre che da bambino sognava di fare magie poi ha iniziato a disegnare e ha realizzato il suo sogno. Lavora come illustratore e comunicatore visivo: ha collaborato e collabora con case editrici italiane e francesi, tra le quali Mondadori, A2MIMO e ADDeditore, giornali come LaStampa e Focus Junior e diverse aziende, ha collaborato anche con la tivù e il teatro per RAIgulp, RAIplay e il Teatro alla Scala di Milano. Realizza laboratori di disegno e illustrazione “qua e là” nelle scuole d’Italia e in Francia e lavora per IED Torino come docente.
Raffaella Santamaria è una designer, fotografa, artista visiva valdostana.
Le sue produzioni si muovono tra la tecnica e la sperimentazione innestando diverse arti, vivo con la stessa intensità nel mondo reale e nell’immaginazione.
La sua ricerca si intreccia spesso con i processi analogici come la Cianotipia,
antica tecnica fotografica (1840) caratterizzata da un intenso blu di prussia: ogni stampa fotografica è realizzata a mano utilizzando elementi botanici, sali di ferro, luce solare e acqua.
Carolina Grosa lavora come illustratrice freelance per l’infanzia, narrativa, scolastica e divulgativa (pubblica per National Geographic Kids, Il Battello a Vapore, Gallucci, Rizzoli, Mondadori, Erikson, Giunti), oltre a collaborare con diverse aziende su progetti di grafica e illustrazione pubblicitaria (Kinder®️, Amuchina®️, Grom, DEAgostini). Ha all’attivo la partecipazione a diverse mostre, collettive e personali. Vive in montagna, per respirare meglio.
Alessandro Aimonetto classe 1989, ha iniziato la sua carriera universitaria studiando psicologia, per scoprire poi solo più tardi di trovare più affascinante indagare le persone.
Gli piace entrare nelle storie, in punta di piedi, praticando quella sottile arte negromantica del rubare le anime per metterle dentro a una scatola, sia essa una fotocamera o una cinepresa.