“Sguardi sulle Resistenze di ieri e di oggi”, un doppio appuntamento con Anpi e Cgil

Le iniziative di Anpi e Cgil sono fissate per domani, sabato 21 agosto. Alle 10.30, nel salone della biblioteca di Saint-Christophe, è in programma “Donne resistenti”; mentre la sera, alle 20.30 a Morgex, andrà in scena il concerto di Luca Taddia.
Anpi - partigiani

Un doppio appuntamento – domani, sabato 21 agosto – per posare i propri “sguardi sulle Resistenze di ieri e di oggi”, organizzati dall’Anpi Valle d’Aosta e dalla Cgil Valle d’Aosta.

Al mattino, alle 10.30, nel salone della biblioteca comunale di Saint-Christophe, è in programma Donne resistenti”, manifestazione culturale durante la quale verrà proiettato anche il video di Francesca Schiavon “In nome della libertà”, prodotto dall’Anpi valdostana nel 2013.

A seguire, si alterneranno gli interventi di Chiara Allera Longo (Spi Valle d’Aosta), Simona D’Agostino (Cgil Valle d’Aosta) e Katya Foletto (Dora Donne in Valle d’Aosta). Le conclusioni saranno invece a cura di Valentina Giunta, in rappresentanza dell’Anpi Ravenna, ed Emanuela Manco in rappresentanza dell’Anpi Monza, entrambe componenti del coordinamento nazionale Donne Anpi.

Durante la mattinata si parlerà delle conquiste femministe e delle resistenze delle donne pensionate oggi, dell’occupazione femminile e delle resistenze delle lavoratricidella rappresentanza e del ruolo del terzo settore. Il dibattito sarà moderato dalla giornalista Simonetta Padalino.

In serata, alle 20.30 in Piazza Principe Tomaso, a Morgex, andrà in scena il concerto di Luca Taddia, con Fabio Cremonini.

“Continua la collaborazione tra Anpi e Cgil per portare alla luce le resistenze di ieri e di oggi – spiegano la Vicepresidente del Comitato regionale Anpi Valle d’Aosta Erika Guichardaz e la segretaria generale regionale del sindacato Vilma Gaillard . Queste due iniziative si svolgono in un periodo come questo molto particolare per i diritti delle donne. Il riferimento è a quello che sta succedendo alle donne afghane. È drammatico dover dare per scontato che le donne afghane saranno le maggiori vittime, le più abbandonate alla fine di una guerra tornata al punto di partenza vent’anni dopo. Saranno di queste ragazze, purtroppo, i sogni infranti e la vita infernale e noi non possiamo accettarlo”.

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