Ma le porte per proseguire la collaborazione con Breuil-Cervinia rimangono aperte, dice l'Assessore Grosjacques: "Zermatt auspica di realizzare futuri progetti di Coppa del mondo in collaborazione con Breuil-Cervinia e la regioni ai due lati del Cervino".
E’ accaduto nel pomeriggio di ieri, sulla parete nord della montagna (nel gruppo del Monte Rosa), nel territorio elvetico di Zermatt. Le due vittime avevano in programma un volo su una vela biposto, ma hanno incontrato difficoltà nel decollo.
Un alpinista è precipitato per oltre 800 metri mentre stava scendendo dalla vetta attraverso la cresta dell'Hörnli a 4200 metri di altitudine. Lo riferisce la Polizia cantonale svizzera
I fatti - spiega la Polizia cantonale del Vallese - sono avvenuti sul versante svizzero del Cervino. I due alpinisti erano partiti dal rifugio Hörnli, a Zermatt, per scalare la "Gran Becca". Attualmente è in corso la loro identificazione.
L’incidente è accaduto nella prima mattinata di oggi, giovedì 25 luglio, sul versante svizzero. La donna aveva lasciato il rifugio “Hörnli”, con l’intenzione di salire in vetta in solitaria. Arrivata a circa 3.460 metri, è caduta, perdendo la vita.
I fatti sono avvenuti ieri, 19 luglio, sulla Punta Zumstein, a Zermatt. A renderlo noto la Polizia cantonale. I due sono caduti, per cause ancora sconosciute, per circa 300 metri. Un alpinista, uno svizzero di 61 anni, è morto. L'altro, un connazionale 30enne, è gravemente ferito.
La situazione, già difficile dal primo mattino, è gradualmente peggiorata durante la giornata, tanto che il Consiglio di Stato ha deciso di dichiarare la “situazione speciale”, misura che che consente alle autorità di liberare mezzi e mobilitare personale rapidamente.
Il corpo senza vita, con dell’attrezzatura da montagna, è stato ritrovato nella giornata di ieri, lunedì 7 agosto. Stamattina è stato possibile recuperare la salma, con l’elicottero di Air Zermatt. Le autorità elvetiche hanno aperto un’inchiesta.
L’incidente è avvenuto sulla punta Dufour, sul versante svizzero del massiccio. L’uomo era probabilmente impegnato da solo nella traversata della cresta fino al Grenzsattel. L’identificazione della vittima è in corso.
L’incidente è avvenuto sulle cime sopra Zermatt, in Svizzera. Il giovane, residente in Germania, era diretto allo Strahlhorn, cima da 4.190 metri ai confini con il gruppo del Monte Rosa.
Nell'agosto del ‘90 un alpinista tedesco di 27 anni ha lasciato Chamonix per raggiungere Domodossola attraverso le Alpi vallesane ma non è mai giunto a destinazione. "Il ritiro dei ghiacciai sta rivelando sempre più alpinisti le cui scomparse risalgono a diversi decenni fa”, spiegano le autorità svizzere.
E’ accaduto ieri, sul versante svizzero della montagna, all’altezza della capanna Solvay, a circa 4mila metri di quota. Le autorità elvetiche non hanno ancora completato l’identificazione della vittima.
L’incidente, sul versante elvetico della montagna, è avvenuto attorno a mezzogiorno di ieri, martedì 19 ottobre. Gli alpinisti, entrambi svizzeri di 24 e 25 anni, erano a circa 4.140 metri di altitudine, quando sono caduti, riportando i traumi fatali.
E’ accaduto alle 10.30 di oggi, lunedì 2 agosto, sull'impianto “Furgsattel”, sopra Zermatt. L’uomo, un 30enne portoghese, è morto all’ospedale di Sion, dov’era arrivato gravemente ferito.
L’incidente, sul versante nord-ovest della montagna, in territorio elvetico, si è verificato nel primo pomeriggio di ieri, venerdì 14 maggio, a 3.600 metri di altitudine. La vittima era domiciliata nel cantone di Zurigo.