E’ sempre più vicina la possibilità che il Comune di Aosta perda il finanziamento di 1,14 milioni di euro del Pnrr per l’acquisto di due autobus a idrogeno. I contratti per le forniture dovevano, infatti, essere aggiudicati entro il 31 dicembre 2023. La seconda gara indetta da Svap, nelle scorse settimane, è andata però nuovamente deserta. Nessuna delle aziende produttrici si è fatta avanti.
“Arrivo ora da una riunione con l’Assessore regionale ai trasporti Bertschy” racconta l’Assessore comunale di Aosta Loris Sartore “in cui si è parlato anche di questo. Proveremo a sondare con il Ministero se c’è la possibilità di una proroga, anche perché non crediamo di essere gli unici ad avere avuto problemi. Le aziende con i soldi elargiti dal Ministero non saranno state in grado di dare risposte a tutti i comuni, alcuni dei quali avevano messo a gara la fornitura di decine di mezzi”.
Nel frattempo sulla perdita del finanziamento Pnrr ha presentato una interpellanza in Consiglio regionale Progetto Civico Progressista.
“Anche la seconda gara indetta da Svap per l’acquisto di autobus a idrogeno da utilizzare ad Aosta è andata deserta e va così perso un contributo di 1.115.000 euro del Pnrr perché i tempi per l’utilizzo dei fondi sono scaduti. Diverso sarebbe stato l’esito delle gare se la Regione si fosse indirizzata verso l’acquisto di autobus elettrici, come richiesto dal Comune di Aosta” evidenzia il gruppo consiliare, chiedendo alla regione di “rivedere totalmente l’indirizzo regionale sull’utilizzo dell’idrogeno, puntando all’uso in campo industriale, e in particolare per l’attività produttiva alla Cogne, e non in quello per il trasporto pubblico locale”.
Il gruppo ricorda le diverse iniziative presentate nei mesi scorsi. “Non c’è stato verso, si è voluto approvare una assurda legge regionale, la n. 18 del 2021, per l’uso dell’idrogeno in ferrovia, proprio quando stavano per partire i lavori di elettrificazione della tratta Ivrea/Aosta. La Giunta ha successivamente fatto una deliberazione, la 1570/2022, per indirizzare verso il trasporto pubblico su gomma l’utilizzo dell’idrogeno prodotto in Valle, se andrà in porto la costruzione dell’impianto per la produzione finanziato dal Pnrr.”
Al via una nuova procedura per l’acquisto di due autobus a idrogeno
di Giorgia Gambino
12 dicembre
La Svap ci riprova e, dopo un primo bando andato deserto, lancia una nuova procedura aperta per l’acquisto di due autobus a idrogeno che saranno utilizzati per il trasporto pubblico locale. L’iniziativa beneficia di fondi sino a 1,14 milioni di euro, circa 570 mila euro a mezzo, derivanti dalla Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica” del Pnrr.
Gli operatori interessati potranno candidarsi sino alle 12,00 del prossimo mercoledì 20 dicembre nonché richiedere informazioni in merito alla procedura sino alle 17,00 del prossimo lunedì 18 dicembre.
I due autobus a idrogeno saranno impiegati per corse giornaliere nell’area sub-urbana del bacino di Aosta per tempistiche massime di 15 ore. Lungo i 15 anni di servizio attesi essi dovranno percorrere una media annua di 50 mila chilometri, ripartiti in circa 300 chilometri al giorno. Essi dovranno avere una lunghezza compresa tra i 7,5 metri e gli 8,5 metri e dovranno essere completi ciascuno di un carica batterie di potenza pari o superiore a 40 kilowatt; identici tra loro nell’allestimento complessivo, essi dovranno essere dotati di due porte di accesso e di climatizzazione integrale.
I mezzi dovranno obbligatoriamente essere forniti di attrezzature per il trasporto di persone a mobilità ridotta o affette da disabilità nonché di impianti di videosorveglianza e dispositivi di protezione del conducente. I motori di trazione dovranno essere progettati in modo da rendere minimi il consumo energetico, il livello di rumorosità e la manutenzione, della quale sarà incaricato lo stesso fornitore.
Se i termini ultimi per la consegna dei due autobus a idrogeno sono fissati rispettivamente per il 30 settembre del 2024 e per il 31 dicembre del 2025, ambedue dovranno essere immatricolati e resi operativi entro il 30 giugno del 2026.
7 risposte
È la conferma dell’analfabetismo scientifico degli italiani (valdostani compresi)
Un veicolo ad alimentazione elettrica ha un efficienza oltre il 70%. A idrogeno l’efficienza scende al 33%. Se vi sembra una cosa intelligente in una regione che produce più energia idroelettrica di quella che consuma…
no, ma poi lo sanno che va conservato in bombole a 700 bar? e che é un gas tra i piú esplosivi?
Siamo all’assurdo.. faranno la fine di quelli di Sanremo.. un gran buco nell’acqua.. ma mi spiegate perché non si possa contare sull’elettrico direttamente..
Batterie: capacità. Si misura in kiloWattora (kWh), con la W maiuscola in onore di Mr. James Watt
Motore: potenza. Si misura in kiloWatt (kW), anche qui con la W maiuscola.
Non mi esprimo sulla mia perplessità riguardo la fattibilità e la possibile durata di tale progetto, avendo a mente quanto accaduto con il distributore di metano di Pollein per gli automobilisti (e il trenino di Cogne, e l’aeroscalo di Aosta, e… e… e…).
Non vorrei che fosse l’ennesimo scialacquo di denaro pubblico alla valdostana.
Da sostenitore della mobilità alternativa (non la chiamo volutamente “sostenibile” o “green” per non dare appiglio ai detrattori) non credo sia sostenibile sul lungo termine, visto il dispendio energetico per la produzione di idrogeno, considerato che per produrne 1 kg si “spendono” circa 60 kWh di energia elettrica, ma quel kg ne produce circa la metà in energia elettrica.
Avrebbe senso solo nel caso in cui l’idrogeno fosse gratuito o a bassissimo costo: in caso contrario un buon impianto fotovoltaico con accumulo e la possibilità di ricaricare autonomamente e a costo zero, senza considerare la spesa di realizzazione dell’impianto, dei bus elettrici durante la notte sarebbe la soluzione ancor più conveniente.
Che lo vogliate o no, attualmente (e a mio avviso) l’unica soluzione è reintrodurre il nucleare per abbassare il costo dell’energia elettrica e convertire lì tutto il consumo (dal riscaldamento delle abitazioni con pompe di calore, ai piani a induzione, per arrivare alla mobilità). E auspicherei un obbligo per ricoprire tutte le superfici inclinate e piane (leggasi tetti) di pannelli fotovoltaici, favorendo l’autoconsumo.
Già che ci sono che ne dite se propongo anche la pace nel mondo? Ah no, quello lo fanno le varie Miss Mondo!
ma che ci fate col carica batterie da 40 kwh ?
che ideona!