Cambiamento climatico, persi tre metri di massa glaciale sul Grand Etrêt

Il ghiacciaio, in Valsavarenche, è monitorato dai guardaparco. L’accumulo di neve si è liquefatto in poco ed è iniziata precocemente la fusione. Calcolata una perdita di circa 6 centimetri al giorno in poco più di due mesi e mezzo.
Grand Etret
Ambiente

Tre metri. E’ la quantità di massa glaciale che, secondo i monitoraggi, il ghiacciaio del Grand Etrêt in Valsavarenche, nel Parco nazionale del Gran Paradiso, ha perso in poco più di due mesi e mezzo. A fine maggio, l’accumulo di neve medio rilevato sul ghiacciaio dai guardaparco era stato di 127 centimetri.

Già si trattava del valore più basso in assoluto dal 2000, ma l’accumulo – fanno sapere dal Parco – “si è liquefatto in poche settimane ed è iniziata precocemente la fusione che ha intaccato già notevolmente la massa”. I guardaparco hanno riscontrato, grazie alle paline ablatometriche installate sul ghiacciaio, una media di tre metri di ghiaccio fusi, equivalenti ad una perdita di circa 6 centimetri al giorno dal 26 maggio al 10 agosto scorsi.

Dati che fanno affermare al parco che “l’impatto del cambiamento climatico è oltremodo evidente, con le alte temperature registrate nel corso dell’estate anche ad alta quota il nevato residuo di questo inverno è stato infatti insufficiente ed è iniziata la fusione di quello che è il cuore del ghiacciaio, la massa glaciale”.

Anche la fauna dell’area protetta ha risentito dell’ondata di caldo estiva, “con una risalita degli animali a quote sempre più alte, che ha comportato una diminuzione degli avvistamenti e maggiore difficoltà di osservazione degli stessi durante il giorno”.

Da studi realizzati nel parco, anche con l’uso di radiocollari, è stato notato che gli stambecchi riescono a percepire l’evoluzione delle temperature nel giorno successivo, “scegliendo di rimanere poco attivi e in quota se le stesse rimangono alte, per evitare di spendere energie per la termoregolazione, evitando anche di alimentarsi, oppure scendendo di quota se diminuiscono”.

Il monitoraggio sui ghiacciai da parte dei guardaparco riprenderà alla fine dell’estate per il rilievo dell’ablazione, ovvero il calcolo del quantitativo di neve e di ghiaccio fusi al termine della stagione estiva, attività che si svolge nel mese di settembre.

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