Chiuso il progetto MimONve: lo sguardo è ora rivolto all’apertura

Il Comune di Ollomont si prepara a cercare una gestione per l'apertura dei siti minerari, quello di Valpelline a coinvolgere gli operatori locali nell’organizzazione di visite guidate destinate alle scuole. Obiettivo: aprire nella primavera del 2024.
MimONve
Ambiente

Bilancio positivo, seppur con qualche criticità, per il progetto di cooperazione transfrontaliera Interreg Italia – Svizzera “MIMonVE – Le miniere intorno al Mont Vélan”. Se ne è parlato ieri, sabato 14 ottobre, presso la Sala consiliare del Comune di Valpelline, nel corso della conferenza stampa di chiusura del percorso. Inaugurato nel 2016, il progetto vede l’Unité des Communes valdôtaines Grand Combin come capofila, il Comune di Ollomont, il Comune di Valpelline e la Regione Autonoma Valle d’Aosta come partner valdostani, il comune di Vollèges come partner svizzero e mira a migliorare la vivibilità dei territori di montagna a beneficio dei residenti e turisti partendo dalla salvaguardia e dalla valorizzazione del patrimonio storico minerario.

Le criticità e le prospettive future

MIMonVE si chiude nella soddisfazione collettiva, ma i suoi partner sono trasparenti nei confronti delle criticità incontrate, in primis la difficoltà, da parte degli enti comunali, di gestire la complessità del progetto a causa della crisi di risorse umane e professionali che rendono complicato portare avanti il lavoro nella quotidianità. Per il primo cittadino di Valpelline Maurizio Lanivi è ora importante saper guardare congiuntamente al futuro: “L’obiettivo è fare rete sia in quanto parco minerario, sia con altri parchi minerari, ma anche partecipare a nuovi bandi europei. I siti saranno chiusi sino al 15 aprile: l’idea è quella di coinvolgere gli operatori locali nell’organizzazione di visite guidate periodiche destinate alle scuole. Difficilmente si potrà pensare a un’apertura al pubblico.” Anche Ollomont, che vede riqualificato il sito minerario con il recupero delle gallerie di Balme e Saint-Jean e che presenta oggi un parco avventura e un laboratorio di archeometallurgia, si sta muovendo in questa direzione: “La sfida che ora ci attende è la ricerca di una gestione al fine di poter aprire i siti nel maggio del 2024.” ha evidenziato il Sindaco David Vevey. Ribadite la presenza e il sostegno della Regione accanto ai Comuni da parte di Davide Sapinet, Assessore alle opere pubbliche, territorio e ambiente: “La Regione non abbandona i Comuni. Cercheremo di rafforzare il dialogo: oltre a consegnare alla cittadinanza la storia, questo è un importante momento di rilancio, soprattutto dopo il periodo pandemico. Ora è necessario pensare alla gestione.”

CS MimONve

Il recupero e la riattivazione della memoria

Centrale negli intenti tanto per Ollomont quanto per Valpelline, il recupero della memoria, la custodia del passato e la salvaguardia di un tempo in cui il profilo dei comuni era diverso rispetto a oggi. “Le miniere erano fondamentali in questa vallata – ha detto David Vevey – nell’Ottocento, la presenza di oltre 250 minatori ha comportato un forte sviluppo economico e demografico. Nella metà del XIX secolo, Ollomont contava 500 abitanti contro i 170 attuali. Poter visitare la sua miniera significherà poter scoprire la storia e ripercorrere le tracce di personaggi storici che ci sono passati come Innocenzo Manzetti, a cui era stata commissionata la pompa idrovora per svuotare i pozzi delle miniere e Emma Strada, il primo ingegnere donna laureato in Italia che ha lavorato  alla realizzazione di una galleria di accesso alla miniera dove oggi c’è il magazzino di stoccaggio delle fontine di Frissonière.” 

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