Pnrr, il Ministero vuole riaprire la partita per i due bus ad Aosta. Che non saranno ad idrogeno ma elettrici

Dopo il bando per due bus a idrogeno, finanziato con fondi Pnrr ed andato deserto due volte, il Ministero dei trasporti "apre" alla possibilità di acquisto dei due mezzi da parte del Comune di Aosta, ma a trazione elettrica.
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Un serie di concause riapre la partita per l’acquisto di due bus a idrogeno per il Comune, il cui bando – finanziato con fondi Pnrr – è andato deserto per due volte.

Anzitutto – anche se si parla solo di interlocuzioni, al momento, informali –, i due bus in questione saranno elettrici e non più alimentati ad idrogeno. L’apertura, al riguardo, è arrivata direttamente dal Ministero dei trasporti. Poi, a restare in piedi è lo stesso finanziamento, dopo l’approvazione del “decreto Pnrr” che, de facto, ha “salvato” i progetti definanziati (anche) per i comuni valdostani.

A comunicarlo, duranti i lavori della IV Commissione consiliare del Comune di Aosta sul rendiconto di bilancio, l’assessore alla Mobilità Loris Sartore: “Ci siamo attivati per capire se il bando potesse essere riaperto o se si potessero dirottare i finanziamenti su altre misure – ha detto –. Non abbiamo solo coltivato la speranza ma ci siamo attivati attraverso il deputato Manes, che ringrazio, che ha presentato un’interpellanza in Commissione trasporti e per avere un dialogo diretto con il Ministero dei trasporti stesso. Abbiamo saputo, nei giorni scorsi, che dai dirigenti ministeriali c’è stato un contatto con la nostra dirigente dell’Area T1, e da parte loro c’è l’intenzione di non definanziare chi non abbia bandito le gare per tempo”.

Non solo, appunto: “Una novità c’è ed è molto interessante – ha aggiunto Sartore –. C’è la possibilità di switchare sull’acquisto bus a trazione elettrica. Abbiamo immediatamente informato il Dipartimento trasporti della Regione e, tramite Svap, si attiveranno per verificare l’acquisto di mezzi elettrici. O meglio, questa è l’interlocuzione in corso. Vedremo gli sviluppi nei prossimi giorni perché, al momento, non c’è ancora una comunicazione formale ma alcuni contatti telefonici informali con i dirigenti del Ministero”.

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