Un Piano (partecipato) per abbattere le barriere architettoniche di Aosta

L'incarico al professionista è stato affidato a settembre. Da oggi, i cittadini potranno segnalare le criticità al Comune durante la redazione del "Peba". L'obiettivo: approvare il Piano entro settembre 2026 e creare un cronoprogramma di priorità per gli interventi.
La presentazione del Peba - Piano di eliminazione delle barriere architettoniche di Aosta. Da sx: Bottani, Cometto, Rocco e Florio
Comuni

Un Piano – partecipato – di eliminazione delle barriere architettoniche di Aosta. A metterlo in campo il Comune capoluogo, che ha presentato oggi l’iniziativa nata da una delibera della passata consiliatura – approvata in Giunta lo scorso maggio, con l’incarico conferito a settembre -, con l’obiettivo di avere il documento in mano nel settembre 2026.

Un documento che fotografi le criticità di accessibilità, non solo fisiche, di Aosta, avvalendosi anche di un questionario online aperto al contributo e le segnalazioni dei cittadini. Per poi, una volta arrivati all’approvazione, avere in mano un cronoprogramma di interventi e di priorità di mettere in atto.

“Dal 1989, dalla legge sulle barriere architettoniche, il Comune ha adeguato tanti stabili e tante zone della città – ha spiegato l’assessore alle Opere pubbliche Corrado Cometto -. Tra gli ultimi atti della scorsa consiliatura c’è stato l’incarico conferito all’ingegner Bottani, specializzato in queste tematiche, di redigere Piano capace di elevarci su queste questioni, per capire dove siamo e individuare le opere da realizzare e le priorità”.

Insomma, aggiunge Cometto, “ci affacciamo ad un nuovo periodo più programmato, mentre prima si interveniva effettivamente un po’ a spot, per un processo che coinvolge cittadini e associazioni e che si condivide con la città. Va anche detto che, forse, negli ultimi decenni ci si è concentrati sulle barriere fisiche mentre da tempo c’è una nuova convenzione anche su quelle sensoriali e cognitive. Si apre un nuovo capitolo su questa tematica importantissima”.

“L’Amministrazione ha deciso di avviare il Peba approfittando anche del cofinanziamento regionale da 40mila euro, cui si aggiungono altri 20mila euro dalle casse del Comune – ha aggiunto invece Andrea Florio, dirigente comunale -. Siamo partiti con la redazione documento e con i rilievi sui fabbricati e sul territorio. Da una parte ci sono quelli dei tecnici ma chiederemo l’apporto dei cittadini grazie ad un questionario che ci permetterà di individuare i problemi puntuali. Inoltre, coinvolgeremo le associazioni per confezionare un quadro generale con il professionista incaricato”.

“I primi rilievi danno atto che molte cose sono state fatte, ma vogliamo andare oltre – ha proseguito l’ingegner Florio -. Ne verrà fuori un elenco corposo di interventi che andranno in programmazione e che ci permetteranno di definire le priorità per poi programmare le azioni da mettere in campo”.

Una volta confezionato, il Peba verrà adottato da Giunta e resterà in pubblicazione per 30 giorni durante i quali i cittadini potranno presentare ulteriori osservazioni, per sbarcare poi in Consiglio comunale per l’approvazione definitiva nell’autunno prossimo.

“Le barriere architettoniche sono tante cose, non solo disabilità motoria o fisica, ovvero la prima che ci viene in mente, ma anche quelle sensoriali – ha spiegato invece l’ingegnere Paolo Bottani, cui è stato conferito l’incarico di redigere il Peba -. Sono tanti gli interventi possibili, non solo per le assenze di bagni accessibili o sugli attraversamenti pedonali, ma anche sulla segnaletica tattile, i dispositivi acustici ai semafori, le porte a vetro non segnalate negli edifici pubblici o quelli per le presone ipersensibili o iposensibili agli stimoli ambientali”.

Da dove si parte, quindi? “Verrà fatta un’analisi sull’intero patrimonio del Comune, già in fase di redazione, e poi si chiede alla cittadinanza, a chi vive quotidianamente i luoghi, di dare il suo contributo sull’argomento – dice sempre Bottani -. Si tratta di un questionario aperto a tutti, perché chiunque può trovarsi in situazioni in cui l’ambiente non risponde: da una persona con un passeggino ad una donna incinta, oppure a persone con attrezzature importanti di lavoro. Non per forza persone con disabilità. Inoltre, anche ad Aosta le persone stanno invecchiando e servono i requisiti per garantire un ambiente sempre più favorevole. Quindi, il Piano è rivolto all’intera cittadinanza”.

Oggi stesso, il Comune ha pubblicato il link che rimanda ad un modulo Google con il questionario aperto alle segnalazioni della popolazione. Per chi avesse difficoltà, è possibile prenotare  il servizio di facilitatore digitale, oppure presentarsi allo sportello Amico in Comune. Lì sarà disponibile il questionario in formato cartaceo da compilare in loco oppure a casa e da riconsegnare in seguito.

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