Arriverà la prossima settimana in consiglio comunale la proposta di escludere il “budello” di Valsavarenche – ovvero l’area del fondovalle dove si concentrano abitazioni e servizi – dai vincoli imposti dal Parco Nazionale Gran Paradiso.
L’obiettivo è semplificare le procedure autorizzative per gli interventi edilizi, che oggi richiedono doppi passaggi: uno con il Comune, l’altro con l’Ente Parco. Una situazione giudicata “un eccesso di burocrazia” da chi vive e lavora sul territorio.
La richiesta si basa su una petizione sostenuta da 176 firme e promossa nei mesi scorsi dall’assessore Claudio Vicari. “Non vogliamo uscire dal Parco – precisa il sindaco Roger Georgy – ma creare nel fondovalle una zona contigua. Non si tratta di liberalizzare, ma di superare vincoli che, per le urbanizzazioni già consolidate, sono considerati eccessivi dagli abitanti”.
Nella lettera allegata alla petizione si denuncia come “non sia accettabile che le amministrazioni pubbliche debbano operare nel fondovalle per interventi o opere edilizie aspettando il benestare del Parco”. Vengono citati esempi “ridicoli”, come “dover chiedere l’autorizzazione per sostituire un palo di una recinzione, modificare una finestra o far passare un cavo in un tubo interrato esistente”.
La richiesta sarà discussa dal consiglio comunale e successivamente trasmessa ufficialmente all’Ente Parco. L’intento, sottolineano i promotori, è quello di trovare una soluzione definitiva a una questione che si trascina da anni, pur nel rispetto degli obiettivi di tutela ambientale.
L’attuale Piano del Parco prevede già la possibilità di una semplificazione, purché sia garantita la salvaguardia del paesaggio e dell’ambiente. Il petizione chiede ora che questo principio venga applicato al “budello” di Valsavarenche, area in cui le regole urbanistiche comunali risultano sovrapposte a quelle dell’Ente Parco, generando incertezza e, in alcuni casi, contenziosi.
“In tutti questi anni si sono spese delle cifre sconsiderate per azioni legali, che poi non hanno portato a nulla” ricorda ancora il primo cittadino.
Una risposta
Il parco va difeso