Brusson, 66enne lombardo colpito da infarto mentre scia: pisteurs ed elisoccorso lo salvano

L’uomo, intento a praticare sci nordico, si è accasciato sulla neve attorno alle 11.30 di stamattina. I “pisteurs secouristes” hanno iniziato il massaggio e la defibrillazione. Arrivato vivo in ospedale, è stato sottoposto ad un intervento di emodinamica.
Scarico ferito dell'Indren
Cronaca

A guardarlo con gli occhi del cronista, sembra quasi un tutoriale sul soccorso, compreso il finale positivo. Eppure, stamane, nel comprensorio di sci nordico di Brusson tutto è andato davvero come nei manuali. L’allerta è scattata quando un 66enne residente nel pavese, in Valle per le festività, ha accusato un forte dolore e si è accasciato sulla neve.

Erano circa le 11.30 e ad accorrere in suo aiuto, per primi, sono stati dei pisteurs secouristes del “Foyer du fond” della località della Val d’Ayas. Riconosciuti i sintomi dell’arresto cardiaco, in contatto con la Centrale unica del 118, hanno cominciato la manovra di rianimazione cardiopolmonare, sotto la guida telefonica dell’infermiera in turno.

Dopo l’inizio del massaggio cardiaco, sul luogo è arrivato anche un defibrillatore, in dotazione ad una struttura non lontana dal luogo del malore. I pisteurs lo hanno applicato e, seguendo le istruzioni della macchina, che ha rilevato a sua volta l’arresto in corso, guidando quindi verso la liberazione di energia elettrica per far reagire il muscolo cardiaco, hanno praticato una prima scarica alla persona a terra.

Per effetto della manovra, il cuore dell’uomo ha ripreso a battere, ma poco dopo si è fermato nuovamente. Massaggio e scariche tuttavia sono continuati, in alternanza tra loro. Le norme e la prassi sono chiare: solo un medico (che in quel momento non c’era ancora) può constatare un’eventuale decesso e, al di là di tale aspetto, un’ulteriore ripresa, in casi del genere, è possibile. Chi compie il massaggio è quindi tenuto a proseguire “fino allo sfinimento”.

Dopo qualche attimo, il medico rianimatore è giunto a Brusson, assieme ad un équipe di guide alpine e tecnici di elisoccorso, a bordo dell’elicottero della Protezione civile, fatto decollare dalla Centrale unica, visto che uno spostamento in ambulanza avrebbe richiesto tempi non adeguati al tipo di emergenza. Raggiunto il paziente, il team di SA1 è subentrato ai pisteurs, con una procedura di soccorso avanzato. Il 66enne si è ripreso e, questa volta, il battito del suo cuore è rimasto stabile. E’ stato possibile caricarlo sul velivolo ed affrontare il volo verso l’aeroporto “Gex”.

All’arrivo in Ospedale, in ambulanza, lo sciatore è stato preso in carico dal Pronto soccorso, dov’era già tutto pronto – sulla base dei dati forniti dal medico dell’elicottero – per un intervento di emodinamica, cui il paziente è stato sottoposto. Per lui, si profila un ricovero nel reparto di Terapia intensiva (Utic), seguito da un periodo di riposo. Conseguenze tutto sommato affrontabili rispetto all’epilogo che la vicenda avrebbe potuto presentare. 

0 risposte

  1. GRAZIE GRAZIE GRAZIE!!! L’aiuto dei pisteurs e delle prime persone che sono accorse è stato fondamentale, così come l’utilizzo del DAE (e ovviamente dell’elicottero). Senza le persone in grado di praticare il massaggio cardiaco e il prezioso defibrillatore mio padre non avrebbe avuto speranze. Negli attimi concitati non ho avuto modo di ringraziare tutti di persona, spero che chi era presente legga il post. GRAZIE A TUTTI

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