Il Tribunale della Libertà di Bologna ha respinto il ricorso e ha confermato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Lorenza Scarpante, 56 anni, originaria di Aosta, accusata della morte del marito Giuseppe Marra, 59 anni, trovato morto nelle prime ore di martedì 28 maggio nella loro abitazione di via Zanolini a Bologna.
Secondo gli inquirenti la donna – dopo aver fatto uso di sostanze stupefacenti – avrebbe colpito a morte il marito.
L’avvocata della donna aveva chiesto per Scarpante gli arresti domiciliari a casa della madre, proprio ad Aosta, ma il Tribunale ha respinto la domanda per cui Lorenza Scarpante rimane in carcere.

Omicidio a Bologna, custodia cautelare in carcere per la moglie della vittima
Custodia cautelare in carcere per Lorenza Scarpante, la donna di 56 anni accusata dell’omicidio del marito, Giuseppe Marra, 59 anni, trovato morto nelle prime ore di martedì 28 maggio nella loro abitazione di via Zanolini a Bologna. La misura è stata disposta dal giudice per le indagini preliminari Claudio Paris, che ha convalidato il fermo dopo l’udienza che si è svolta in carcere nella giornata di giovedì.
La coppia, originaria di Aosta, si era trasferita da tempo nel capoluogo emiliano, dove gestiva un’attività commerciale in via Indipendenza. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri del Nucleo investigativo, coordinati dalla pm Manuela Cavallo, la donna – dopo aver fatto uso di sostanze stupefacenti – avrebbe colpito a morte il marito. Tra le ipotesi al vaglio, anche quella secondo cui l’uomo, forse colto da un malore e già a terra, sarebbe stato colpito con violenza e avrebbe battuto la testa contro gli spigoli dei muri all’ingresso dell’abitazione.
A supporto di questa ricostruzione ci sono anche alcune testimonianze raccolte dai vicini di casa, che hanno riferito di aver udito rumori e tonfi ripetuti intorno alle 3 del mattino. La donna, però, ha sempre negato ogni addebito, sostenendo di essere andata a dormire intorno a mezzanotte e di aver trovato il corpo senza vita del marito solo al mattino, quando è uscita in strada per chiedere aiuto.
L’avvocata difensore della 56enne, Chiara Rizzo, ha fatto sapere che sta valutando la possibilità di ricorrere al tribunale del Riesame. L’inchiesta resta aperta e proseguono gli accertamenti da parte della Procura di Bologna per fare piena luce sulla dinamica dei fatti.
La 56enne aostana accusata dell’omicidio del marito a Bologna resta in silenzio davanti al Gip
Si è avvalsa della facoltà di non rispondere Lorenza Scarpante, 56enne di Aosta, accusata dell’omicidio aggravato del marito Giuseppe Marra, 58 anni, trovato morto il 27 maggio nel loro appartamento di via Zanolini, a Bologna. La donna è comparsa oggi davanti al giudice per le indagini preliminari Claudio Paris, per l’udienza di convalida del fermo, tenutasi nel carcere bolognese della Dozza. La decisione del giudice è attesa nelle prossime ore.
Secondo la ricostruzione dei carabinieri, coordinati dalla pm Manuela Cavallo, la notte tra martedì e mercoledì i coniugi avrebbero fatto uso di sostanze stupefacenti. Marra, colto presumibilmente da un malore, sarebbe caduto al suolo, vicino alla porta d’ingresso. A quel punto, Scarpante lo avrebbe colpito alla testa contro gli angoli dei muri, dove sono stati trovati schizzi di sangue su cui sono in corso accertamenti.
Anche oggi gli investigatori sono tornati nell’appartamento per ulteriori rilievi. La donna, assistita dall’avvocata Chiara Rizzo, nega ogni responsabilità, sostenendo di essere andata a dormire intorno alla mezzanotte e di aver ritrovato il marito già privo di vita al risveglio, la mattina seguente. Sarebbe quindi uscita in strada per chiedere aiuto. Una versione che, secondo gli inquirenti, presenta diverse incongruenze.
Nella giornata di ieri è stata eseguita l’autopsia disposta dalla Procura sul corpo di Marra.
Fermata con l’accusa di omicidio la compagna di Giuseppe Marra, trovato morto in casa a Bologna
28 maggio 2025
È in stato di fermo Lorenza Scarpante, la 56enne aostana, compagna di Giuseppe Marra, il 58enne aostano trovato senza vita nella mattinata di ieri, lunedì 27 maggio, nell’appartamento di via Zanolini a Bologna. Il corpo presentava almeno due ferite alla testa, una delle quali molto profonda.
Il provvedimento di fermo, con l’accusa di omicidio aggravato, è stato emesso nella notte dalla procura della Repubblica di Bologna, sulla base delle indagini condotte dai Carabinieri del Nucleo investigativo e della Compagnia Bologna Centro. La misura, firmata dalla pm Manuela Cavallo, ha portato all’arresto della donna, che è stata condotta in carcere ed è ora a disposizione dell’autorità giudiziaria. È difesa dall’avvocata Cristiana Soverini.
Secondo la ricostruzione dei vicini, intorno alle 10.30 del mattino Scarpante è uscita in strada in evidente stato di agitazione, con tracce di sangue addosso, chiedendo aiuto. Ai vicini avrebbe raccontato che il compagno era caduto. Quando i sanitari del 118 e i carabinieri sono entrati in casa, hanno trovato Marra riverso a terra nell’ingresso, privo di vita, in una pozza di sangue.
Sul posto sono intervenuti la pm Cavallo e il medico legale Filippo Pirani, che ha constatato le ferite al capo. I carabinieri hanno avviato subito i rilievi, ispezionando cassonetti, garage e cantine alla ricerca dell’arma del delitto, probabilmente un oggetto contundente.
Nel pomeriggio Scarpante è stata trasportata in ospedale per accertamenti tossicologici. In serata la donna è stata interrogata dalla pm e dai carabinieri del Nucleo investigativo, alla presenza del suo legale. Al termine dell’interrogatorio, è stata posta in stato di fermo per omicidio volontario. Scarpante respinge ogni accusa.
La coppia si era trasferita a Bologna da alcuni anni, dove avevano aperto un negozio di cannabis legale nel centro storico. Ad Aosta Marra aveva lavorato a lungo come tecnico informatico anche per enti pubblici, mentre Scarpante, aveva lavorato come psicologa in varie cooperative sociali prima di aprire un locale in via Trottechien ad Aosta, il Rebel, chiuso nel 2017, a seguito delle proteste dei vicini.
Nell’appartamento abitava anche il figlio della donna, che però non si trovava in città al momento dei fatti ed è stato sentito dai carabinieri al suo rientro. La coppia, secondo quanto riferito da conoscenti, aveva recentemente superato un periodo di crisi. Nulla, all’interno dell’abitazione, risulta essere stato sottratto, rendendo improbabile l’ipotesi di un’aggressione esterna.
Aostano trovato morto in casa a Bologna: indagini per omicidio
27 maggio
Un 59enne, originario di Aosta, Giuseppe Marra, è stato trovato senza vita nella mattina di oggi, martedì 27 maggio, a Bologna.
Il cadavere è stato scoperto in un appartamento di via Zanolini, dove l’uomo abitava insieme alla compagna, anche lei aostana, di 56 anni.

A dare l’allarme, intorno alle 10, è stata proprio la donna, che dopo aver trovato Marra riverso in una pozza di sangue, è scesa in strada chiedendo aiuto. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e i sanitari del 118. La donna è stata portata in seguito in ospedale, in stato confusionale. Quando sarà possibile sarà sentita dagli inquirenti.
Il corpo dell’uomo è stato rinvenuto nell’ingresso dell’abitazione, con evidenti ferite al capo. I carabinieri, coordinati dalla procura di Bologna, hanno avviato le indagini per omicidio.
Giuseppe Marra e la compagna gestivano un negozio di cannabis light nel centro storico del capoluogo emiliano. Prima di trasferirsi a Bologna con la compagna, impegnata nel sociale, avevano gestito il Rebel, in via Trottechien ad Aosta, chiuso nel settembre del 2017.
I carabinieri stanno ascoltando i condomini e hanno avviato una perquisizione. Sul posto anche il medico legale e la pm di turno, insieme ai tecnici della scientifica, che stanno eseguendo tutti i rilievi nell’appartamento. Al momento sembra che dalla casa non manchino oggetti di valore, per cui è esclusa l’ipotesi della rapina finita male.
3 risposte
Saranno le indagini della scientifica a chiarire questa vicenda, misteriosa e sconvolgente.
Riposa in pace Beppe.
Pace all’ anima sua