Bimba morta dopo visite, l’autopsia conferma infezione respiratoria

La definizione esatta del quadro che ha condotto al decesso della piccola Valentina Chapellu si potrà avere tuttavia solo con il completamento della consulenza, che include esami di laboratorio e istologici.
Esami in laboratorio (foto d'archivio)
Cronaca

I primi elementi anticipati agli inquirenti sull’autopsia svolta oggi, venerdì 21 febbraio, a Torino sul corpo della piccola Valentina Chapellu – la bimba di 17 mesi morta lunedì 17 all’ospedale “Regina Margherita” dopo essere stata visitata varie volte al “Beauregard” – confermano lo scenario di una infezione a livello dell’apparato respiratorio.

La definizione esatta del quadro che ha condotto al decesso si potrà tuttavia avere solo con il completamento della consulenza affidata dalla Procura, che includerà anche degli esami di laboratorio e istologici, per i quali l’anatomo-patologo Giovanni Botta ha eseguito dei prelievi. Il termine chiesto dal medico all’atto del conferimento dell’incarico è di sessanta giorni.

Per omicidio colposo sono indagati quattro pediatri dell’Usl Valle d’Aosta (Marco Aicardi, Adriana Bobbio, Catherine Bertone e Manuela Ciocchini), in servizio in occasione delle quattro visite (una lo scorso gennaio e tre in febbraio) cui la piccola paziente era stata sottoposta, con febbre e difficoltà respiratorie. Il trasferimento a Torino era stato deciso nelle prime ore del 13 febbraio dai sanitari del “Parini”, quando il quadro clinico era precipitato.

Durante il ricovero, i medici piemontesi erano riusciti a isolare il virus influenzale da cui risultava affetta, ma le condizioni della bambina (arrivata al nosocomio torinese già in coma) erano ormai compromesse e ogni tentativo di cura si è rivelato vano. Le indagini, coordinate dal pm Francesco Pizzato e avviate dalla denuncia dei genitori (depositata quando Valentina era ancora in vita), sono affidate all’aliquota della Polizia della Sezione di polizia giudiziaria presso la Procura.

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