Casinò, depositato in Tribunale il piano di concordato

Il documento presenta un orizzonte di cinque anni e prevede, oltre alle misure di “ristrutturazione del debito”, un piano di tagli sul personale (approvato dai lavoratori) e la vendita di immobili “no core”.
Il Casinò di Saint-Vincent
Cronaca

Nessuna “sfilata” di manager e tecnici in via Ollietti con pile di faldoni. La “Casino de la Vallée” ha inoltrato al Tribunale di Aosta, per via telematica, nella serata di ieri, martedì 12 marzo, il piano di concordato per il risanamento della situazione economica della Casa da gioco di Saint-Vincent. L’elaborazione del documento è avvenuta a partire dallo scorso 13 novembre, quando dai giudici era giunto il “semaforo verde” alla richiesta di accedere alla procedura concorsuale presentata dall’amministratore unico Filippo Rolando.

È ora previsto che, nell’arco di 120 giorni, vengano convocati i creditori della società, chiamati a decidere se approvare, o meno, le misure incluse nel piano attraverso una votazione. L’orizzonte del documento è di cinque anni e l’azienda ha optato per il concordato “in continuità aziendale”, che non prevede solo un piano di “ristrutturazione del debito”, ma anche provvedimenti relativi al personale.

Lo scorso 8 febbraio, al riguardo, i dipendenti avevano accettato, esprimendosi in un referendum, un piano di tagli, con 64 esuberi nel comparto alberghiero (29 lavoratori potranno avere accesso al pensionamento incentivato) e 33 nel comparto gioco (anziché i 104 previsti in un’ipotesi iniziale). Per altri 71 dipendenti, l’uscita dall’azienda passerà per la pensione incentivata, o, per chi sprovvisto dei requisiti, altre forme di agevolazioni finanziarie.

Nel “pacchetto” di misure di ristrutturazione proposto al Tribunale rientra anche la vendita, autorizzata dal Consiglio Valle lo scorso 7 marzo, degli immobili “no core” della “Casinò de la Vallée”, del valore complessivo di circa 7 milioni di euro. Si tratta di varie porzioni di fabbricati, tutti a Saint-Vincent, nei dintorni della Casa da gioco, ritenuti non (più) strategici per il perseguimento degli obiettivi aziendali. A chiedere di poterne disporre nell’ambito della procedura di concordato era stato lo stesso au Rolando, d’intesa con il commissario giudiziale nominato dal Tribunale, il commercialista torinese Ivano Pagliero.

Resta pendente, sui destini del Casinò, anche la richiesta di fallimento avanzata dalla Procura di Aosta. La prossima udienza per discuterne è fissata il 1 aprile. Il progredire della procedura di concordato “congela” temporaneamente l’istanza del pm Luca Ceccanti: il vero “scoglio” in proposito è rappresentato dall’omologazione, o meno, della procedura concordataria. Sarà quindi il tempo a dare una risposta.

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