Corruzione, sospensione dalle cariche pubbliche per Domaine e Petitjacques
L’inchiesta sulla corruzione per una centralina idroelettrica ad Oyace si abbatte come un terremoto su due Comuni. Il presidente della Regione Renzo Testolin, nelle sue funzioni prefettizie, ha accertato ieri, mercoledì 10 giugno, la causa di sospensione dalle rispettive cariche, ai sensi della legge Severino, degli amministratori agli arresti domiciliari, con decorrenza da lunedì 8, giorno della misura cautelare. Si tratta del sindaco di Oyace, Remo Domaine (51 anni), e dell’assessore al comune di Bionaz, Flavio Petitjacques (44, che viene sospeso anche dalla carica di consigliere).
Il provvedimento è stato notificato ai due Comuni, che ne devono prendere atto. Se a Bionaz la situazione potrà essere superata con la sostituzione dell’assessore colpito dalla sospensione, la strada appare maggiormente tortuosa ad Oyace. Trattandosi di un comune dalla popolazione inferiore ai 1.000 abitanti, ai sensi delle norme vigenti la sospensione del primo cittadino fa decadere l’intera Giunta. Il Consiglio comunale avrà ora trenta giorni per eleggere il nuovo Sindaco e l’Esecutivo comunale.
Secondo la Procura di Aosta, che ha richiesto gli arresti disposti dal Gip Giuseppe Colazingari, Domaine e Petitjacques (il primo dipendente regionale e il secondo impiegato della ServiziVdA) avevano stretto un “patto corruttivo” legato alla realizzazione della centralina idroelettrica in località Gallians di Oyace. La continua spendita illecita delle funzioni di Sindaco, stando all’inchiesta coordinata dal pm Luca Ceccanti (che ha visto anche diverse intercettazioni telefoniche), sarebbe stata retribuita da Petitjacques con la promessa di una partecipazione nella società costituita per la gestione dell’opera (e quindi di una parte degli utili della centralina).