Dai creditori del Casinò “semaforo verde” al piano di concordato

Con il voto di alcuni istituti di credito raggiunto il 50% più uno delle adesioni al piano che prevede il rimborso del 78% delle somme dovute. La percentuale, peraltro, potrebbe salire ancora: c'è tempo fino al 29 luglio per aderire.
Il Casinò di Saint-Vincent
Cronaca

I venti giorni dall’assemblea in Tribunale di martedì scorso, 9 luglio, non sono ancora trascorsi, ma il piano di concordato in continuità proposto dalla governance del Casinò de la Vallée ha raggiunto l’adesione di oltre il 50% più uno dei creditori, incassando così il loro “semaforo verde” alla procedura.

La percentuale (da calcolare sulla massa creditizia e non sul numero di coloro che vantano dei crediti dall’azienda di Saint-Vincent) era salita, con le preferenze ottenute nell’adunanza dinanzi al giudice delegato Marco Tornatore, al 15%. A far tagliare il traguardo, negli ultimi giorni, sono arrivate le adesioni di alcuni istituti bancari, verso i quali il Casinò presenta debiti tra i più importanti.

La percentuale può, peraltro, salire ulteriormente. Rimanendo in tema di banche, non risulta ancora espresso il voto della Bcc, che era presente “esplorativamente” all’assemblea di martedì con un suo legale. La proposta contenuta nel piano elaborato dall’amministratore unico Filippo Rolando è di rimborsare il 78% delle cifre dovute.

Del totale dei debiti, che ammontano a circa 81 milioni di euro, la Casa da gioco ha quindi assicurato, con le previsioni del piano, la restituzione di 68,8 milioni (considerate le riduzioni per i creditori chirografari). La parola passa ora al Tribunale, chiamato a pronunciarsi sull’omologa della procedura concorsuale.

Per fissare l’udienza in cui un collegio di giudici si esprimerà occorre tuttavia attendere la scadenza del termine dei venti giorni utili ad aderire, prevista per il 29 luglio. Sollecitato all’assemblea sul voto degli istituti di credito ancora inespresso, l’au Rolando aveva detto: “Conto che mi votino. Sono un ottimista naturale”.

In sede di assemblea era, tuttavia, emersa un altro “ostacolo” che il concordato potrebbe incontrare sul suo cammino. L’avvocato di una delle società del Gruppo Lefvebre aveva chiesto l’inclusione del suo cliente (in contraddittorio con la Casa da gioco da oltre 25 anni, per una somma non ancora definita da una sentenza) tra i creditori.

Il giudice Tornatore aveva respinto la richiesta, emettendo un’ordinanza in proposito. Il legale, lasciando la sala, ha annunciato di riservarsi “di fare opposizione in sede di omologa”. Uno scenario futuro, che potrebbe “far saltare il banco”, bloccando il cammino della procedura. Per stasera, però, il “team” che ha predisposto il piano, au Rolando in testa, può festeggiare.

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