“I chilometri di coda e i ritardi sono inaccettabili. La necessità di intervenire per sostituire gli impalcati di sicurezza sul viadotto è evidente ma c’è modo e modo di farlo”. A dirlo, in replica ad un’interrogazione a risposta immediata consegnata alla Camera dal deputato Franco Manes, il ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini.
Il parlamentare valdostano, a Montecitorio, ha spiegato: “Da più di un anno la Valle d’Aosta si trova, quasi con cadenza regolare, in difficoltà, sia per la mobilità viaria nazionale sia per quella internazionale, senza contare il fermo per un triennio della rete ferroviaria. Quanto successo negli ultimi fine settimana nel territorio valdostano e piemontese, sino a 17 chilometri di coda di domenica scorsa, necessita di azioni immediate. I disagi che i cittadini, i turisti, le attività produttive, i comuni ed i sindaci valdostani e canavesani stanno affrontando merita attenzione totale. Siamo quindi qui proprio per capire la strategia che il Dicastero vorrà mettere in atto”.
In diretta dalla Camera per rispondere al Question Time su viabilità, infrastrutture e trasporto pubblico. State con me!
https://t.co/qRdEHHtyFd— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) February 7, 2024
“A seguito del sopralluogo ho richiesto alla Prefettura di Torino la convocazione di una riunione urgente del Comitato operativo di viabilità che si è tenuta nella giornata di ieri, a cui hanno partecipato anche i rappresentanti della Regione autonoma Valle d’Aosta – ha detto Salvini –. Gli esiti della riunione hanno stabilito l’intera apertura della sezione del ponte sul Chiusella e di tutte le rampe di interscambio di Pavone Canavese e lo spostamento del filtraggio per garantire il rispetto del divieto di transito ai mezzi pesanti dall’interscambio di Pavone allo svincolo di Albiano. Quindi, in due giorni, si è passati dal sopralluogo alla decisione, con l’obiettivo di ottenere un miglioramento della circolazione del traffico in entrambe le direzioni e per evitare il ripetersi dei disagi inaccettabili e insopportabili verificatisi negli ultimi weekend, nonché di evitare eventuali fattori di criticità che potrebbero manifestarsi nei prossimi mesi per le limitazioni dei valichi alpini, l’aumento dei flussi turistici per il Carnevale di Ivrea e le località sciistiche della Valle d’Aosta”.
“Garantisco, infine, che tutti gli sviluppi relativi, anche nelle prossime ore, alla gestione della tratta autostradale saranno tempestivamente condivisi con tutte le istituzioni interessate, inclusa la Valle d’Aosta”, ha chiuso il ministro.
di Luca Ventrice
La minoranza in Consiglio attacca: “Governo regionale ininfluente”
7 febbraio 2024
Il presidente della Regione “senza alcuna esitazione, ha pensato bene di attribuirsi i meriti della riapertura della strettoia sulla A5, pur essendo perfettamente conscio non solo di essere stato ininfluente, ma anche in gravissimo ritardo rispetto alle criticità sollevate.” A scriverlo in una nota sono i consiglieri di Lega VdA, RV, PCP, FI e Misto.
“È noto, infatti che la questione è vecchia di diversi anni, e che le azioni del Ministero delle infrastrutture così come della Prefettura di Torino, dopo l’installazione dei new jersey che hanno creato i rallentamenti, risalgono a gennaio come rilevato da varie iniziative consiliari presentate per questo Consiglio. Dopo numerose riunioni, tese a trovare una soluzione, il Presidente Testolin ha partecipato, rigorosamente in videoconferenza, all’ultimo incontro che serviva semplicemente a ratificare la soluzione trovata. Non una parola, tra l’altro, è stata detta in apertura di Consiglio Valle sull’ “incontro” avuto con il Presidente del Consiglio Meloni e con il Ministro Fitto della settimana scorsa, così come anche sulla presunta lettera che gli avrebbe mandato sulla questione e sui temi ulteriormente evidenziati. Perché?”
Autostrada A5, i restringimenti si spostano dallo svincolo di Pavone all’uscita di Albiano
6 febbraio 2024
Passo in avanti per il caos autostradale creato dai restringimenti sugli svincoli di Ivrea e Santhià. Ativa ha infatti accettato oggi, durante la riunione del Comitato operativo viabilità, convocato dalla Prefettura di Torino, a cui ha preso parte anche il Presidente della Regione Testolin, di spostare il filtraggio dei mezzi pesanti dallo svincolo di Pavone all’uscita di Albiano,”agevolando così oltre all’ingresso in svincolo su due corsie anche la viabilità sulla A5 verso Torino che avrebbe a disposizione un’ulteriore corsia di marcia”.
“Ringraziamo la Prefettura di Torino per averci ospitato al Cov, congiuntamente con i rappresentanti della Regione Piemonte, e ringrazio anche tutti i soggetti tecnici coinvolti per la disponibilità dimostrata riguardo alle nostre istanze” dice al termine della riunione il Presidente Testolin, che ha seguito in videoconferenza la riunione con il capo del Dipartimento regionale protezione civile e vigili del fuoco Valerio Segor. “Abbiamo preso atto con piacere delle dichiarazioni dei dirigenti del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti che, anche a seguito delle nostre rimostranze e delle preoccupazioni espresse dagli operatori economici valdostani, hanno oggi manifestato attenzione nei confronti delle esigenze emerse dai territori”.
Le prime soluzioni tecniche arrivate – lo spostamento del filtraggio dei mezzi pesanti dallo svincolo di Pavone all’uscita di Albiano – “benché non totalmente risolutive” secondo il Presidente “dovrebbero ridurre le problematiche anche per la viabilità non autostradale e costituiscono comunque un passo in avanti nel rendere più fluido il traffico in uscita dalla Valle d’Aosta durante i fine settimana e in concomitanza con i prossimi festeggiamenti del Carnevale”.
La senatrice Spelgatti: “Sblocco della A5 è realtà”
“Con grande soddisfazione accogliamo la notizia che il lavoro e la perseveranza sono state premiate. Dopo le molte parole dei giorni scorsi, da parte di chi non ha e non ha mai avuto voce in capitolo, grazie al grande lavoro compiuto con professionalità dal Ministero delle Infrastrutture, oggi possiamo dire che le criticità della A5, dovute alle azioni incomprensibili dei concessionari, sono superate. Adesso continuiamo a lavorare per rendere definitiva la soluzione adottata, garantendo alla Valle D’Aosta un essenziale collegamento con il resto del Paese.” evidenzia in una nota la Senatrice Nicoletta Spelgatti.
A5, Chambre e associazioni di categoria chiedono che si ricomponga la controversia Ativa-Ministero
“Gli scenari più pessimistici si stanno trasformando in realtà, con importanti ricadute negative sia dal punto di vista economico e produttivo, sia di immagine per il comparto imprenditoriale valdostano”.
Questo il grido di protesta che si alza dalla Chambre Valdôtaine e dalle Associazioni di categoria – condiviso anche dalle società di gestione dei Trafori del Monte Bianco e del Gran San Bernardo –, al termine della riunione con l’Amministrazione regionale convocata per analizzare i disagi alla circolazione nel tratto di autostrada A5 interessato dal cantiere nello svincolo per la bretella Ivrea-Santhià.
“In assenza di risposte Ministeriali o da parte di Ativa che possano lasciare intravedere una luce in fondo al tunnel in cui ci troviamo, da una parte è nostra ferma intenzione portare avanti una importante opera di sensibilizzazione istituzionale attraverso tutte le nostre rappresentanze nazionali – proseguono i vertici di Chambre e Associazioni –. Dall’altra, riteniamo ormai indispensabile che la Valle d’Aosta, attraverso le sue istituzioni, sia maggiormente coinvolta direttamente nella gestione di una situazione emergenziale che non si può più pensare essere circoscritta al solo Piemonte, ma che ha ricadute dirette ed immediate sulla nostra regione e sulla nostra economia”.
I rappresentanti degli imprenditori valdostani – si legge in una nota della Chambre –, “in costante contatto con l’Amministrazione regionale per tutti gli aggiornamenti riguardanti la complessa vicenda che vede il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti coinvolto in una controversia con la Società gestrice del tratto di rete autostradale interessato”, ribadiscono “la necessità di giungere rapidamente ad una composizione tecnico-amministrativa della controversia, che consenta di normalizzare il transito autostradale e scongiurare il rischio di collasso della viabilità internazionale, che è un valore aggiunto a cui non solo la Valle d’Aosta, ma anche l’intero sistema economico nazionale, non possono rinunciare”.
Intanto – fanno sapere da palazzo regionale – questo pomeriggio, 6 febbraio, il presidente della Regione Renzo Testolin prenderà parte alla riunione del Cov, il Comitato operativo viabilità, indetta alla Prefettura di Torino.
La Regione chiede di partecipare al Comitato viabilità della Prefettura di Torino
5 febbraio 2024
La Valle d’Aosta, non invitata, prova ad autoinvitarsi al Comitato operativo viabilità (Cov) della Prefettura di Torino “per individuare con urgenza soluzioni tecniche che possano ridurre i forti disagi alla circolazione nel tratto di autostrada A5 causati dal cantiere nello svincolo per la bretella Ivrea-Santhià”.
Il Cov si riunirà domani, martedì 6 febbraio, come annunciato dal deputato e viceministro alle Infrastrutture e trasporti Edoardo Rixi.
La richiesta di un coinvolgimento delle istituzioni valdostane è emers nel corso del Comitato operativo per la viabilità della Valle d’Aosta al quale hanno partecipato, tra gli altri, i rappresentanti delle forze dell’ordine, della società concessionaria Sav, di Trenitalia e delle strutture regionali interessate e il Sindaco di Pont-Saint-Martin.
“Attraverso la nostra presenza al Cov di Torino – spiega il presidente della Regione Renzo Testolin – vorremmo sensibilizzare i soggetti coinvolti riguardo a nuove proposte tecniche che dovrebbero aumentare la fluidità del traffico, valutando la possibilità di rimozione dei New Jersey che hanno lo scopo di impedire il transito dei mezzi pesanti, ma che generano il rallentamento da cui hanno origine le code”.
Dopo il Comitato operativo per la viabilità della Valle d’Aosta, il Presidente della Regione Renzo Testolin e l’Assessore allo sviluppo economico, formazione e lavoro, trasporti e mobilità sostenibile, Luigi Bertschy, hanno incontrato, assieme alla Giunta, il Presidente del Celva, Alex Micheletto, i rappresentanti della Chambre valdôtaine, delle associazioni imprenditoriali e di categoria valdostane e delle società concessionarie dei trafori del Monte Bianco e del Gran San Bernardo.
“Ora è necessario che si lavori intensamente tutti insieme, anche attraverso una mobilitazione di tutti i portatori di interessi, per chiedere al Ministero una soluzione che eviti il collasso della viabilità internazionale che costituisce un valore aggiunto al quale non solo la Valle d’Aosta ma anche l’intero sistema economico nazionale non può rinunciare” prosegue Testolin, spiegando come “le preoccupazioni di tutti i soggetti che si sono riuniti oggi riguardano le ripercussioni sul turismo, sull’economia, sulla possibilità di mobilità dei valdostani e degli ospiti e, infine, sull’agibilità dei servizi di soccorso pubblico che potrebbero essere pericolosamente ostacolati dagli imbottigliamenti sull’autostrada, sulla strada statale 26 e sulla viabilità interna dei paesi della bassa Valle, in primis Pont-Saint-Martin”.
Nel frattempo il deputato e viceministro alle Infrastrutture e trasporti Edoardo Rixi fa sapere che il Mit “per superare i gravi problemi agli utenti ha chiesto al concessionario di individuare entro le prossime 48 ore le soluzioni subito attuabili – tra cui l’apertura temporanea della carreggiata ora chiusa – per assicurare, nel rispetto delle condizioni di sicurezza, maggiore fluidità al traffico.
Rixi parla poi di “interventi effettuati in modo arbitrario dal gestore” ricordando nella nota come “a oggi la circolazione risulta compromessa in corrispondenza del viadotto Chiusella, sulla pista di svincolo di interscambio di Pavone in direzione Torino, e sull’intersezione con la A4 nei pressi del viadotto Camolesa”.
Code autostrada, la Valle d’Aosta fa quadrato. “Proviamo ad aumentare la tensione sugli organi decisori”
Alle 13 il Comitato per la viabilità e nel pomeriggio una riunione con tutti i portatori di interesse (Confindustria, Chambre, ecc). Dopo l’ennesima domenica di passione con lunghe code create dai restringimenti in atto agli svincoli di Ivrea e Santhià, la Regione prova a cambiare “argomentazioni”, come spiega durante la conferenza stampa di Giunta dal presidente della Regione Renzo Testolin. Le tante lettere inviate al Ministero – due soltanto la scorsa settimana – sono rimaste di fatto inascoltate. Nel pomeriggio l’amministrazione proverà a mettere in fila “le situazioni che rimangono da attenzionare per farle presenti ai nostri pari piemontesi”. A cominciare dai ritardi subiti dal servizio sostitutivo di pullman, per passare poi al problema sicurezza, che ha interessato anche la viabilità ordinaria, soprattutto nel comune di Pont-Saint-Martin.
Lato politico, l’obiettivo degli incontri del pomeriggio, è di “promuovere una sensibilizzazione a livello complessivo del territorio valdostano. L’idea è di aumentare la tensione sugli organi decisori”. Anche perché al momento la Valle d’Aosta non è stata invitata a partecipare ai tavoli di confronto aperti sul tema. “Auspichiamo lo stesso impegno che ci fu nel momento in cui Ativa aveva annunciato la chiusura del tratto autostradale” scandisce l’Assessore regionale ai trasporti Luigi Bertschy.
Il Presidente della Regione ricorda come le criticità sul percorso autostradale “sono assolutamente seguite, senza cercare di fare clamore, sia a livello locale, con l’interessamento di altri portatori di interesse come Ras, Sav e la società di gestione del traforo del Monte Bianche, che indirettamente hanno delle ripercussioni, sia con i diretti interessati: Ativa e il Ministero”.
L’unico risultato per il momento portato a casa è stato “l’assicurazione sull’allargamento dei valli nei giorni di venerdì e sabato, in salita e domenica in discesa. – prosegue Testolin – In questo contesto si pensava di poter assistere ad un fine settimana meno impattante, invece una serie di situazioni che si sono accavallate, come una presenza maggiore nel canavesano per il Carnevale e il blocco di un’auto in concomitanza di un restringimento, hanno creato la tempesta perfetta, con l’interessamento anche della viabilità locale a Pont-Saint-Martin”.
Domenica difficile per l’A5: coda tra Verrès e Ivrea
4 febbraio 2023 di Christian Diemoz
Un’altra giornata da dimenticare per gli automobilisti che utilizzano l’autostrada A5. Dalle 15.46 di oggi, domenica 4 febbraio, la Sav ha iniziato a segnalare code per traffico intenso da Verrès in direzione di Torino. L’incolonnamento è perdurato per ore fino al casello di Ivrea e le difficoltà sono state smaltite, sul tratto valdostano, solo dopo le 20. Ad ora, permangono tra Quincinetto e lo svincolo per la località eporediese.
“Un’ora e mezza da Aosta a Ivrea” è il commento su Facebook di un utente, che ha pubblicato una foto della coda al casello piemontese. La situazione ha creato più di un disagio anche agli utenti dei bus sostitutivi del servizio ferroviario, che con i ritardi per gli incolonnamenti hanno visto compromesse le coincidenze per Chivasso, Torino e Milano.
Anche la Statale 26 è stata interessata da incolonnamenti, attualmente da Donnas a Ivrea. A mettere sotto stress la circolazione anche le manifestazioni per carnevale nei comuni di Montalto Dora e Ivrea, dove oggi erano in programma, al mattino, le fagiolate e la parata dei carri da getto in centro, nonché l’Alzata degli Abbà nel pomeriggio.
13 risposte
Bravissimi tutti!
Solito vizietto tutto autonomista: sfruttare il lavoro dei partiti nazionali per poi attribuirsi i meriti! Riversando su chi ha lavorato sul serio valangate di letame!
PRENDRE PARTOUT, METTRE CHEZ-NOUS!
Testolin non fa nulla e si attribuisce pure meriti non suoi, un fenomeno!
Un’occasione per mamma regione di piazzare altri amici.
VERGOGNA!!! VERGOGNA!!! incapaci. menefreghisti. lasciare famiglie ORE ED ORE in strada (a pagamento) che vengono a portare economia in Valle D’Aosta.
COSTRINGERE ad usare la statale con rilevatori ogni 2 metri con MULTE e MULTE.
Ma che schifo. VERGOGNA!
In tutta questa tragedia, dove è il ministero delle infrastrutture che dovrebbe garantire e tutelare in primis gli interessi dei cittadini che oltre a pagare devono anche subire l’onta di un servizio assolutamente inefficiente, ma possibile in questa italietta, nessuno deve rispondere di tutto questo? Buonanotte Italia.
Fleximan, ti aspettiamo col flessibile alle sbarre dei caselli!
Si vede che al ministro dei trasporti della valle d’Aosta non importa nulla, fa le sue battaglie sulla pelle della valle
Ritengo questa gestione una cosa indecente nel 2024, io non discuto le problematiche che ci possono essere a livello burocratico ma in piena stagione turistica non si possono fare queste cose…2 ore da Aosta ad Ivrea mi sembra una cosa assurda, da terzo mondo, e poi ci lamentiamo che il turista sceglie altre località???? ma fatevi delle domande…e datevi delle risposte serie per una volta!!!!!
P.S.
Faccio notare che i pannelli informativi davano “code a tratti” tra Verres e Quincinetto, e basta. Certo, pensandoci dopo solo perché cambia la gestione.
Ma che servizio all’utenza davvero imbarazzante……
Valle d’Aosta, mi dispiace ma per un bel po’ non mi vedrai più.
Un’autostrada dal pedaggio spropositato (che mi fa di solito scegliere altre località), tra l’altro con servizi indecenti (si veda ad esempio la pulizia dei bagni dell’area di servizio di Chatillon). Ed ora questa follia delle code per far sì che camion ed autobus non prendano la bretella? Mai vista una cosa del genere, un sistema così sciocco e con conseguenze così devastanti.
Ma cosa ci si può aspettare da un concessionario che in 23 anni non ha ancora terminato lo svincolo di Ivrea ,che nel viadotto attualmente in lavorazione sulla bretella e che blocca il transito dei tir sta lavorando da almeno 5 anni,per fare che cosa visto che lo devono chiudere?L’altra sera arrivando da Milano mi sono spaventato vedendo l’accesso alla bretella, neanche l’ingresso pedonale di un pollaio è così angusto, chi può pensare ad un simile lavoro?Sicuramente una persona non lucida e poi iniziare altri cantieri chiudendo altre corsie per finire nelle condizioni attuali nel periodo turistico di punta,Quanto perderemo in termini di mancato turismo e perchè la regione non porta in tribunale per rispondere dei danni la concessionaria??E stiamo parlando di un autostrada con costi di pedaggio esagerati!!
Può fare i ricorsi che vuole, ma ha il 50% di probabilità di perdere la causa. A Quincinetto Ativa aveva fatto l’accordo con il Comune che sarebbe stata lei a gestire la manutenzione e rifacimento del viadotto sulla Dora del Comune. E’ riuscita a sfuggire a quell’onere e appiopparla al Comune perché il documento originale degli anni ’60 era stato perso dal Comune, e Ativa aveva furbescamente tenuta la copia autenticata (non ritenuta valida senza l’originale). Ora sulla Bretella ci sono anche dei casini burocratici: nella zona a Pavone Canavese i lavori sono finti, ma i restringementi sono dovuti perché il Ministero dei Trasporti ha considerato non validi i documenti di collaudo dell’opera, e quindi ha l’autorizzazione temporanea alla circolazione con limitazioni, Per Camolesa ho visto cosa sta succendo dalla TGR Valle dAosta: i pilastri di sostegno del viadotto sono marci e deteriorati all’altezza delle loro fondamenta, e da progetto hanno deciso di ristutturare i pilastri ammalorati e altre perti del viadotto, non ricostruire da zero il viadotto. Aggiungi poi che Ativa l’anno scorso ha perso il bando di concessione autostradale per il tratto Quincinetto-Torino e la Bretella di Santhià, e siamo nel periodo di passaggio al nuovo concessionario (che subrenta non accolandosi i lavori programmati da Ativa), e hai ottenuto la tempesta perfetta.
Questo è quello che succede quando i concessionari autostradali da decenni pensano più ai dividendi dei soci che a mantenere e a gestire bene le autostrade.