Sono tre i punti sui quali si lavora, nella Valpelline, per la rimozione di fango e detriti, dopo che le nuove colate del pomeriggio di ieri, venerdì 6 agosto, in aggiunta a quelle di giovedì sera, hanno “azzerato” le operazioni di sgombero che erano state compiute fino a quel punto.
L’obiettivo è duplice: ripristinare il corso originario dei torrenti dai quali è stato trascinato il materiale e liberare la strada regionale 28, bloccata a Bionaz ed Oyace. I tecnici, al momento, non si sbilanciano sui tempi: occorrerà vedere come procedono oggi, sabato 6 agosto, gli interventi e valutare la situazione alla luce dei progressi.
I tre “fronti” dei detriti
Ad Ollomont, il corso d’acqua dal quale la colata è partita è il torrente Berruard. Procede il disalveo, per ripristinarne la funzionalità idraulica, ma fortunatamente la massa detritica non ha causato limitazioni all’utilizzo della strada per Glassier.
Ad Oyace e Bionaz, dove il fenomeno ha riguardato i torrenti Baudier e Varère, sono ripresi all’alba i lavori di rimozione dei detriti dalla strada regionale, per permettere il prima possibile di poter nuovamente transitare sulla stessa, anche solo per mezzi di soccorso ed emergenza.
Contestualmente, in queste due località, è iniziato anche il disalveo dei torrenti, per riportare l’acqua in sede, ma la situazione risulta complessa, per volumi ingenti da gestire e per il materiale pesantemente imbevuto d’acqua, che rallenta l’operatività dei mezzi al lavoro.
La riapertura temporanea di ieri
Nel primo pomeriggio di ieri, venerdì 5, un ripristino temporaneo della viabilità era stato effettuato, per circa un’ora, per consentire il transito di chi era rimasto bloccato a monte e a valle. Dopodiché, una volta ripresi i lavori per migliorare la transitabilità, la pioggia ha iniziato a cadere e, per quanto non copiosa, fango e detriti si sono staccati nuovamente. Un video immortala una delle nuove colate.
I distacchi di giovedì sera
I temporali che impazzavano sulla zona, così come in altre località della Valle, avevano già causato i distacchi di giovedì sera. il primo smottamento, il più importante per fronte, era sceso alle 22.15 dal torrente Baudier, in frazione La Cretaz ad Oyace, nel capoluogo. “Alle 5.30 sono arrivati i mezzi, due pale e tre escavatori per aprire almeno un varco”, aveva raccontato la sindaca Stefania Clos.
Sul posto sin dai primi istanti, i Vigili del fuoco Comando di Aosta hanno – con la luce del giorno – svolto rilievi “con un drone per verificare l’eventuale presenza di detriti sul bacino”. Si tratta delle immagini, a cura del Nucleo Sapr, che pubblichiamo di seguito e che restituiscono l’ampiezza delle prime colate. Undici persone sono state ospitate nel Dortoir del paese, mentre una famiglia di Bionaz, presente in paese per un evento, è stata accolta dalla Sindaca nella propria casa.
“La Regione aveva già approvato la messa in sicurezza della zona”, ricorda ancora la prima cittadina “e proprio ieri sono finiti alcuni carotaggi con una trivella, che per fortuna è stata sfiorata dalla frana”. Anche a Bionaz l’escavatore presente in paese e la pala comunale erano al lavoro dal primo mattino, ma la situazione sembra ora più seria, con un fronte della frana di circa 100 metri. “La pioggia qui ieri era leggera, sicuramente il temporale è stato più violento a monte” afferma il primo cittadino Valter Nicase. Quattordici le persone impossibilitate a scendere a valle, dopo la seconda colata.
Gli occhi sulle previsioni
I distacchi non hanno per fortuna coinvolto persone. Sui luoghi dei crolli, oltre ai pompieri, operano i Vigili del fuoco, il Corpo forestale, le forze dell’ordine, le autorità locali e i volontari dei comuni interessati, assieme alle imprese attivate dalla Struttura assetto idrogeologico dei bacini montani dell’assessorato regionale alle opere pubbliche. La situazione viaria della vallata però si è complicata e i tecnici ora sorvegliano le previsioni: il ritorno di piogge e temporali può essere un problema.