Appropriazione indebita e furto, condannato amministratore di condominio

Al 73enne Pasquale Ferraro, residente ad Aosta, il giudice ha inflitto 6 mesi di reclusione e 200 euro di multa. Le contestazioni si riferivano alla sua gestione, nel periodo tra il 2015 e il 2021, dei conti del “Condominio Luna”, nel capoluogo.
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Cronaca

Ritenuto colpevole di appropriazione indebita e furto, il 73enne Pasquale Ferraro, residente ad Aosta, è stato condannato oggi, martedì 23 luglio, dal Gup del Tribunale a 6 mesi di reclusione e 200 euro di multa. L’uomo, all’epoca dei fatti contestati, era amministratore del “Condominio Luna” nel capoluogo regionale ed è a quell’incarico che si riferivano le due imputazioni.

Secondo le indagini della Procura, innescate dalla querela depositata (a fine 2022) dal nuovo amministratore e da alcuni condomini, il 72enne avrebbe gestito il conto corrente dello stabile “in modo assolutamente spregiudicato”, appropriandosi indebitamente di quasi 21mila euro.

Gli investigatori della Guardia di finanza, esaminando il periodo tra il 2015 e il 2021, hanno rilevato bonifici operati dall’imputato in suo favore, o con una società di cui risultava amministratore quale beneficiaria (circa 12mila euro), ma anche pagamenti con assegni di prestazioni resse da professionisti ed aziende ad altri condomini da lui amministrati, cui avrebbe effettuato anche trasferimenti di somme (poco meno di 8.200 euro).

Nella denuncia del condominio era poi segnalato pure che il contatore del gas dello stabile risultava piombato, senza forniture effettuate nell’ultimo biennio, nonostante i residenti avessero continuato sia a fruire del metano, sia a sostenere – per tre gestioni – le spese per il pagamento dell’erogazione. Sono emersi un “bypass” del contatore, secondo gli inquirenti realizzato o fatto realizzare dall’imputato, nonché delle “false fatture pro-forma” inserite nel bilancio condominiale.

Ferraro, assistito dagli avvocati Luca Artuso e Davide Meloni, aveva tentato la negoziazione stragiudiziale con il condominio, depositando una somma ritenuta (secondo alcuni ragionamenti contabili difensivi) superiore alla sottrazione contestata. Le parti non hanno, tuttavia, raggiunto un accordo ed è così proseguito il processo, celebrato con rito abbreviato e giunto a sentenza stamattina.

L’amministrazione dello stabile si è costituita parte civile nel procedimento e il giudice ha subordinato la sospensione condizionale della condanna al pagamento, da parte dell’imputato, della provvisionale fissata quale immediatamente esecutiva, pari a 9mila euro. I danni da rifondare, nel complesso, dovranno invece essere quantificati separatamente, in un giudizio civile. A carico di Ferraro il Gup ha posto anche spese legali ed accessorie per oltre 3mila euro.

Le motivazioni della sentenza sono attese entro 70 giorni. I difensori dell’imputato hanno annunciato, sin d’ora, ricorso in Corte d’Appello. Nel giugno 2023, l’imputato era stato posto – su richiesta cautelare della Procura – agli arresti domiciliari, accordati dal Gip in ragione del pericolo elevato di recidivanza da parte dell’indagato. A indagare, coordinata dal pm Francesco Pizzato, era stata l’aliquota delle “Fiamme gialle” della Sezione di polizia giudiziaria presso la Procura della Repubblica.

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