Garanzie al Casinò, il consigliere Gérandin dal pm
Un’ora e mezza circa. Tanto è rimasto, nell’ufficio del pm Luca Ceccanti, il consigliere regionale Elso Gérandin. L’esponente di “Mouv’” è una delle “persone informate sui fatti” sentite nella mattinata di oggi, lunedì 18 marzo, dal titolare della nuova inchiesta nei confronti dell’ex presidente della Regione, Augusto Rollandin. Assieme a lui, al secondo piano di via Ollietti, sono passati alcuni funzionari delle tre banche destinatarie, nel 2014, delle presunte lettere di garanzia inviate dall’allora Capo dell’Esecutivo.
Altri funzionari, sia dell’amministrazione regionale, sia degli istituti di credito coinvolti (la Bccv, la Banca Passadore e la Banca Popolare di Sondrio), erano arrivati in Procura venerdì scorso, 14 marzo, dopo che gli uffici della Presidenza della Regione e dell’Assessorato alle finanze, in piazza Deffeyes, erano stati perquisiti da una quindicina di finanzieri. Gli uomini del Gruppo Aosta della Guardia di finanza erano alla ricerca di “tracce” utili a ricostruire l’iter delle missive, che non erano mai state consegnate – in precedenti acquisizioni documentali – alle “Fiamme gialle”.
L’ipotesi degli inquirenti è, per Rollandin, di abuso di ufficio continuato, per aver assicurato alle banche la copertura, da parte della Regione, dei debiti della Casa da gioco per un totale di circa 19 milioni di euro, senza che tale garanzia fosse “coperta” da atti, di Giunta o Consiglio, che lo autorizzassero ad esprimerla. In questo senso, i funzionari bancari sentiti dal pm sono quelli che avevano trattato la questione all’epoca, ricevendo le missive, e recentemente, quando le banche hanno cercato (a seguito anche della procedura di concordato avviata dal Casinò) di far valere le garanzie presso l’Amministrazione regionale.
Il consigliere Gérandin, invece, aveva promosso un’interpellanza, discussa dall’Assemblea regionale il 9 ottobre 2014, riguardante quelle che, nel rispondere in aula, l’assessore alle finanze del tempo, l’unionista Ego Perron, aveva definito “lettere di patronage”. Ricordando quanto sentitosi dire in quell’occasione dall’assessore, cioè che tutto l’Esecutivo sarebbe stato a conoscenza delle lettere, il politico di “Mouv’” ha commentato, con un comunicato stampa, che “in questa ennesima triste vicenda legata alla Casa da gioco, qualcuno mente sapendo di mentire”.
A perquisizioni di venerdì ancora in corso, gli attuali presidente della Regione Antonio Fosson e assessore alle Finanze Renzo Testolin – che nella Giunta allora presieduta da Rollandin erano titolari rispettivamente delle deleghe alla Sanità ed all’Agricoltura – avevano dichiarato: “Non sono delle lettere che hanno avuto un passaggio in Giunta, non ne eravamo a conoscenza”. Un mosaico di parole, in parte confliggenti, per cui non si può escludere che altri esponenti dell’amministrazione regionale, di oggi o del passato, vengano convocati dagli inquirenti per chiarire del tutto la vicenda.