Il “Violenzametro” dei Carabinieri per riconoscere le violenze di genere

Un segnalibro, con l’indicazione di varie condotte integranti reato, è stato messo a punto dal Gruppo Aosta dell’Arma, nell’ambito di una campagna di sensibilizzazione sul tema. Il comandante Cuccurullo: “sempre pronti ad ascoltare”.
Carabinieri
Cronaca

Un segnalibro, ed una locandina, frutto del lavoro di analisi (da parte del Reparto Investigazioni Scientifiche di Roma) delle denunce pervenute sino ad oggi in fatto di violenza di genere. Sono gli strumenti che i Carabinieri del Gruppo Aosta hanno realizzato, nell’ambito di una campagna di sensibilizzazione, per aiutare le potenziali vittime a cogliere i segnali d’allarme di possibili reati nell’ambito di una relazione sentimentale.

“I fatti gravi, a volte, avvengono senza violenze fisiche, – ha spiegato oggi, incontrando i giornalisti, il comandante dei militari valdostani, colonnello Giovanni Cuccurullo – ma magari prima ci sono stati aspetti di violenza economica o psicologica. Non ti dò i soldi per la spesa, o per un paio di scarpe”. Per questo, il “Violenzametro” messo a punto dall’Arma vuole essere un aiuto per analizzare determinati aspetti.

I comportamenti sono posti su una sorta di “termometro”, con la scala che passa dal blu al rosso intenso. La possibile vittima trova quindi elencati episodi di cui potrebbe essere stata protagonista, che definiscono la violenza di genere. Si parte dai più semplici (e, spesso, insidiosi da riconoscere) “Ti ignora”, o “ti controlla”, ma anche “ti sminuisce”. In quel caso, ha aggiunto Cuccurullo, “laddove una relazione è potenzialmente tossica devo chiedermi se vale la pena interromperla, o se si può costruire qualcosa di valido”.

Per aiutare a cercare la risposta, l’Arma ricorda che “il problema non è affrontato solo sul piano giuridico, ma anche in modo trasversale”. “Ci confrontiamo con le altre parti sociali, – ha sottolineato il Comandante – ascoltiamo la loro esperienza e portiamo la nostra”. L’obiettivo è “essere in grado di entrare in empatia con la donna che viene nelle nostre caserme”, dove (ad esempio ad Aosta, sono allestiti spazi specifici).

ViolenzaMetro
Il “Violenzametro”.

Per gli episodi più gravi contemplati dal “Violenzametro” (“ti minaccia con armi”, “ti colpisce/ferisce”, o “ti costringe ad avere rapporti sessuali”), è lampante il reato, per cui l’invito è comporre il numero d’emergenza 112, recandosi in Pronto soccorso se feriti. Negli altri casi, il consiglio è di attivare un supporto: “ci si può anche rivolgere alle stazioni dei Carabinieri, dove i nostri marescialli sono pronti ad ascoltare”. Sulla base di quanto emerge, può essere attivato anche il protocollo previsto per le vittime di violenze di genere dal “Codice Rosso”.

La Regione ha collaborato con il Gruppo Aosta dei Carabinieri nella stampa dei materiali divulgativi. La previsione è di affiggerli e distribuirli dove una donna potrebbe notarli con più facilità, cioè in luoghi come le biblioteche, i consultori o le farmacie. All’incontro di stamane hanno partecipato anche due rappresentanti del centro antiviolenza, parte della “rete” di risorse pronte ad intervenire a supporto di una donna vittima di violenze.

E’ così emerso che nel 2022 sono state accolte dal Centro più di 60 donne. Alcune avevano già denunciato, altre si sono comunque presentate per dialogare (considerando che si possono porre situazioni legate, ad esempio, a un luogo protetto in cui vivere). Quest’anno, hanno spiegato le due rappresentanti, “siamo già ad oltre dieci”. Il dialogo è comunque il primo ingrediente in situazioni “a rischio”. Sul “Violenzametro”, l’Arma ricorda anche la possibilità di chiamare il numero di pubblica utilità 1522.

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