Lettere alle banche: in Procura sfilano i testimoni e “nuova luce” su altri processi

15 Marzo 2019

Non si limita alla perquisizione svolta nella mattinata di oggi, venerdì 15 marzo, l’attività di Procura e Guardia di finanza sulla nuova inchiesta che vede iscritto nel registro degli indagati, per l’ipotesi di abuso d’ufficio continuato, l’ex presidente della Regione, ed attuale vicepresidente del Consiglio Valle, Augusto Rollandin. Da stamane, ed ancora nel pomeriggio, sfilano al secondo piano di via Ollietti funzionari dell’amministrazione regionale e bancari, sentiti dal pm Luca Ceccanti come “persone informate sui fatti” sulla vicenda delle “lettere di garanzia” inviate nel 2014 a tre banche presso le quali il Casinò di  Saint-Vincent presentava una pesante esposizione.

Gli inquirenti vogliono andare a fondo del “flusso amministrativo” che ha condotto a quei provvedimenti, ricostruendolo integralmente. In questo senso, dalle convocazioni in corso sono attese indicazioni che gli uomini del Gruppo Aosta delle “Fiamme gialle” affiancheranno al materiale (cartaceo e digitale) sequestrato in piazza Deffeyes. L’obiettivo è comporre i passaggi che hanno condotto – secondo la Procura in assenza di atti di autorizzazione da parte di Giunta e Consiglio regionali – alla elaborazione, redazione e sottoscrizione di “vere e proprie garanzie patrimoniali, sia pure atipiche” per un totale di 19 milioni di euro.

Gli scenari aperti dal nuovo fascicolo non si limitano, però, al suo sviluppo. Il fatto che le tre lettere non fossero state consegnate alla Procura a seguito di precedenti richieste di documentazione inoltrate alla Regione, ha fatto sì che esse non abbiano arricchito il fascicolo del processo (celebrato con rito abbreviato) chiusosi lo scorso 8 novembre con l’assoluzione di sette imputati – tra i quali lo stesso Rollandin e gli ex assessori Ego Perron e Mauro Baccega – dalle accuse di falso in bilancio e truffa aggravata, rispetto ai 140 milioni di finanziamenti erogati da piazza Deffeyes alla Casa da gioco, nel periodo 2012-2015.

In quel procedimento il pm Eugenia Menichetti, titolare dell’accusa, aveva sostenuto che i politici accusati, in qualità di ex Assessori alle finanze, avessero sostanzialmente “ingannato” i colleghi di Giunta e Consiglio proponendo e facendo votare le erogazioni, basate su documentazione contabile “alterata” attraverso artifici contabili (in particolare, l’iscrizione di imposte anticipate) affinché restituisse una situazione economica dell’azienda meno grave di quella reale.

Nel motivare le assoluzioni, il Gup Paolo De Paola aveva scritto che gli amministratori regionali “avevano comunque la possibilità”, con la verifica dei bilanci e della documentazione a loro disposizione, “di conseguire piena contezza della reale situazione economica della Casa da gioco. Erano, inoltre, state qualificate dal giudice non “idonee a supportare l’ipotesi accusatoria” le dichiarazioni rese durante le indagini da alcuni politici coinvolti nell’adozione dei finanziamenti e citate dal pm.

Le tre lettere, sprovviste come sono – per gli inquirenti – di “copertura amministrativa”, modificherebbero però, nella visione della Procura, tale rappresentazione fattuale, rappresentando elementi nuovi, in particolare per l’ipotesi di truffa. L’ufficio diretto da Paolo Fortuna è orientato all’integrazione dell’impugnazione già intentata dall’ufficio inquirente alla Corte d’Appello sulle assoluzioni pronunciate l’8 novembre scorso, nonché alla produzione delle missive nel processo in corso – con rito ordinario, sempre per le imputazioni di truffa e falso in bilancio – all’ex au del Casinò Luca Frigerio, con la prossima udienza in calendario per il 27 marzo.

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