Mafia Capitale, il Comune corre ai ripari. Paron: “I dipendenti di Vivenda possono stare tranquilli”

Dopo la rescissione del contratto per le mense scolastiche con Vivenda, coinvolta nell'inchiesta Mafia Capitale, il Comune cerca una soluzione entro settembre, salvaguardando i posti di lavoro. Nessuna sospensione del servizio, invece, per l'Usl.
Foto di archivio - Il centro cottura pasti di Arnad
Cronaca

Il Comune di Aosta corre ai ripari.
Dopo la rescissione del contratto d’appalto per il servizio mense scolastiche con Vivenda SpA, coinvolta nelle indagini romane dell’inchiesta Mafia Capitale, la necessità è quella di trovare delle soluzioni.

Soluzioni anzitutto volte ad arrivare a settembre, all’inizio dell’anno scolastico, con un nuovo appalto operativo: “La priorità – ha spiegato l’assessore comunale all’Istruzione Andrea Edoardo Paron – è quella di garantire il servizio da settembre. In questo senso abbiamo subito posto il quesito all’Anac (l’autorià anticorruzione, ndr.) per agire nella maniera più trasparente possibile, e ad oggi siamo in attesa di una risposta che arriverà a breve”.

Al netto di un appalto da rifare, però, c’è la non secondaria questione riguardo il destino dei dipendenti valdostani di Vivenda, circa un centinaio quelli impiegati nelle mense scolastiche aostane a vario titolo (cuochi, aiuto cuochi, inservienti e chi trasportava il cibo dalla cucina di Arnad) e con contratti differenti (a tempo indeterminato, determinato e a chiamata).
Questione sulla quale Paron risponde senza esitare: “È ferma volontà dell’amministrazione, una volta avute le indicazioni su come procedere, dare una risposta per il futuro sia riguardo il servizio che ai dipendenti. I lavoratori possono comunque stare tranquilli”.

Diversa e più delicata invece la posizione che riguarda il rapporto tra Vivenda SpA e l’Usl, vista anche la preminenza della ditta nel settore sanitario rispetto a quello scolastico.
"Noi siamo in una situazione diversa dal Comune di Aosta – ha spiegato Massimo Veglio, Direttore pro tempore dell’Usl – perché non possiamo interrompere un servizio che riguarda i pazienti e più di 2500 dipendenti. Ci siamo quindi comportati come prevede la normativa sottolineando la non sospendibilità del servizio al Prefetto. Ora aspettiamo che sia lui a dirci se dobbiamo rescindere il contratto o indicare un commissario per alcuni mesi, necessari a indire una nuova gara o ancora, come già successo in altre realtà, per portare a termine il contratto".

Un appalto di tutt’altro peso rispetto a quello del Comune, dal valore di 31 milioni di euro per 6 anni, il primo vinto in Valle d’Aosta dal gruppo romano La Cascina indicato da molti come braccio destro di Comunione e Liberazione. La gara del comune di Aosta aveva invece valore di 6,3 milioni di euro per due anni, prorogata a inizio 2015 per altri due anni. In Valle d’Aosta la società, che a pochi mesi dell’avvio del servizio al Comune di Aosta ha subappaltato l’assistenza minori e pulizia alla cooperativa Leone Rosso, opera attraverso il centro di cottura pasti ad Arnad, inaugurato il 27 luglio 2012.  

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