Maltrattamenti in famiglia, un arresto: la Procura allarmata per l’escalation

L’ultimo episodio è della serata dell’altro ieri, quando i Carabinieri sono intervenuti per un uomo che aveva picchiato la ex moglie. Per un altro caso, in cui la vittima si era rifugiata da una parente in Valle, venendo raggiunta e aggredita dall’ex, chiesto il giudizio immediato.
Arma dei Carabinieri Aosta
Cronaca

La Procura è allarmata per l’escalation, registrata nelle ultime settimane, di episodi di maltrattamenti domestici e in famiglia. L’ultimo caso è della serata dell’altro ieri, martedì 14 settembre, quando i Carabinieri hanno tratto in arresto un uomo sulla quarantina, che aveva picchiato la ex moglie.

I fatti sono accaduti in media valle. La coppia, a quanto ricostruito dall’Arma, navigava in acque agitate dal 2017, quando sarebbero iniziate le aggressioni ai danni della donna. I due coniugi si erano quindi separati, restando però sotto lo stesso tetto. Un po’ – come non è infrequente – per tutelare i figli piccoli, un po’ per evitare problemi economici all’uomo, che non ha un’occupazione fissa.

Nelle ultime settimane, tuttavia, la situazione si è fatta insostenibile per l’ex moglie, complice anche l’abuso di alcool da parte di lui. L’altro ieri sera, in casa, l’ha colpita ripetutamente al volto e alla schiena. Lei, impossibilitata a contenere la furia, ha chiesto aiuto ad uno dei bambini, che è uscito di casa per raggiungere un parente residente non lontano. Nel frattempo, le urla provenienti dall’abitazione hanno allarmato i vicini, che hanno chiamato il 112.

All’arrivo della “Gazzella” del Nucleo Operativo Radiomobile, la donna è stata trovata riversa a terra ed accompagnata in Pronto soccorso. Lui appariva completamente fuori di senno, continuando ad ingiuriare la donna e minacciandola di morte anche davanti ai militari. L’arresto è scattato per lesioni personali e maltrattamenti in famiglia. Il pm Manlio D’Ambrosi ha chiesto quest’oggi al Gip la convalida del fermo, con l’applicazione della custodia cautelare in carcere per l’uomo.

Relativamente ad un altro caso di analoga natura, la Procura aostana ha chiuso le indagini in questi giorni, chiedendo il giudizio immediato (la procedura che l’accusa sceglie quando ritiene raggiunta “l’evidenza della prova” del reato contestato). I maltrattamenti sono intervenuti in una coppia di Santa Maria Capua Vetere (nel casertano), con la donna che – per sfuggire alle angherie del compagno – si era rifugiata da una parente in Valle d’Aosta.

Una scelta che, stando alle indagini, non ha scaturito gli esiti sperati, perché lui, nella tesi d’accusa, l’ha raggiunta e ha continuato nei maltrattamenti. Per l’uomo, un 45enne, sulla scorta del fascicolo trasmesso ad Aosta dagli inquirenti campani, il pm D’Ambrosi ha chiesto, ottenendolo, il divieto di avvicinamento alla persona offesa. L’accusato, che ha fatto ritorno alla regione d’origine, dovrà ora affrontare il processo.

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