Morte di Federica Banfi, affidata dal Gup una perizia sull’incidente

L’incarico è stato assegnato al professor Giorgio De Pasquale, del Politecnico di Torino. Imputati per omicidio colposo sono due manager della Società Autostrade Valdostane. L’udienza aggiornata al 25 settembre.
Autostrada (foto d'archivio)
Cronaca

È stata assegnata al professor Giorgio De Pasquale, del Politecnico di Torino, la consulenza tecnica d’ufficio che dovrà ricostruire la dinamica dell’incidente in cui, la notte del Capodanno 2018, ha perso la vita sull’autostrada A5 la diciannovenne Federica Banfi, di Canegrate (Milano), che era in Valle con altri compagni di una vacanza di alcuni oratori lombardi. Lo ha deciso il Gup Luca Fadda nell’udienza di oggi, mercoledì 20 marzo, del procedimento che vede due rappresentanti della Sav – il consigliere d’amministrazione Fernando Fabrizio e il responsabile dell’area esercizio della società Federico Caniggia – imputati per omicidio colposo.

I due manager, ammessi dal giudice al rito abbreviato, sono difesi dall’avvocato Giovanni Lageard di Torino, che ha già depositato alcune perizie di parte, riguardanti in particolare l’aspetto meteorologico del sinistro. Sull’accaduto era stata effettuata, inoltre, una consulenza dalla Procura affidata dal pm Carlo Introvigne al geometra Luigi Bracci. Secondo l’accusa, alla base dello schianto letale vi sarebbe il gelicidio che, quella notte, interessava l’autostrada. La ragazza era su un minivan, intraversatosi e poi colpito su un fianco da un bus che sopraggiungeva, all’altezza del comune di Châtillon, non lontano dalla galleria “Garin”. Oltre alla morte di Federica Banfi, altre otto persone erano rimaste ferite, quattro delle quali ricoverate in ospedale in prognosi riservata.

La Procura contesta ai due manager di non aver organizzato un servizio di manutenzione e salatura efficace della carreggiata, non garantendo così condizioni di sicurezza tali da evitare l’incidente. Per gli inquirenti, non solo l’autostrada non era stata chiusa al traffico, ma – a causa della “Procedura operativa per la gestione della viabilità invernale” adottata dai due dirigenti per l’inverno 2017/8, giudicata sostanzialmente inefficace – il mezzo spargisale che avrebbe potuto impedire il formarsi della coltre di ghiaccio era giunto sul luogo dieci minuti dopo l’incidente. L’udienza è stata aggiornata dal giudice al prossimo 25 settembre.

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