Nuovo processo per Stefano Corgnier, imputato per calunnia

Stamane, al Tribunale di Aosta, l’udienza preliminare, chiusasi con il rinvio a giudizio del 45enne valdostano. Dovrà comparire, dinanzi al giudice monocratico del Tribunale di Aosta, per rispondere della nuova accusa, in giugno.
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Cronaca

Non ha chiesto riti alternativi e, dopo la discussione dell’udienza preliminare nella mattinata di oggi, martedì 11 febbraio, Stefano Corgnier, il 45enne valdostano già titolare di un bar ad Aosta, è stato rinviato a giudizio per calunnia. L’uomo – che dovrà comparire dinanzi al giudice monocratico del Tribunale il 24 giugno prossimo per quest’imputazione – si trova attualmente in carcere per scontare la condanna (divenuta definitiva lo scorso dicembre) per tentato omicidio, relativa all’accoltellamento di un conoscente (nel marzo 2022) all’interno del suo locale.

I nuovi guai giudiziari dell’uomo sono legati ad una denuncia – depositata da Corgnier stesso, che l’aveva anche prodotta in una delle udienze del processo d’appello per tentato omicidio – in cui egli sosteneva di aver ricevuto da un profilo Instagram anonimo un messaggio riguardante il fatto che il ragazzo ferito dentro al bar avesse acquistato, su una nota piattaforma online, un coltello analogo a quello rinvenuto nel locale dopo i fatti.

A presentare una querela per questo – ritenendo falsa tale prospettazione in ragione dell’assenza di consegne conseguenti all’acquisto menzionato nella denuncia (acclarata attraverso la piattaforma stessa) – era stato proprio il giovane vittima del ferimento. Attraverso il legale che lo assiste, l’avvocato Corrado Bellora di Aosta, nell’udienza di stamane si è costituito parte civile nel processo che inizierà a giugno. L’accusa è rappresentata dal pm Manlio D’Ambrosi.

Nell’udienza di stamane, dopo aver sollevato una serie di eccezioni difensive tutte respinte dal giudice – tra le quali una sulla presunta incompetenza territoriale del Tribunale di Aosta – i legali di Corgnier (gli avvocati Matteo Iotti e Valentina Zancan) hanno discusso l’udienza preliminare. Il Gup ha ritenuto che non ci fosse margine per archiviare le accuse, decidendo che l’imputato debba andare a processo con rito ordinario.

Nella ricostruzione dei Carabinieri dell’episodio sfociato nell’accusa del tentato omicidio, il 45enne si era avvicinato ad una ragazza a fine 2021, realizzando poi, all’inizio dell’anno dopo, che lei intrattenesse una relazione con il conoscente poi ferito nel bar. Per l’accusa, l’accoltellamento era quindi avvenuto sull’onda della rabbia per un’amicizia tradita. L’ex barista è stato anche condannato, in due gradi di giudizio, per stalking nei confronti della ragazza.

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